#: locale=it ## Tour ### Description ### Title tour.name = Balla_Russo ## Skin ### Button Button_03D37B27_0C7A_63B3_41A1_89572D8C8762.label = ESTERNO Button_1CA392FC_0C0A_2295_41A3_18DEA65FB6AD.label = STANZA 2 Button_1EBF3282_0C0A_1D6D_4190_52FC7F8C00A5.label = STANZA 4 Button_1FDDCF4A_0C0A_23FD_417A_1C14E098FDFD.label = STANZA 1 Button_1FE4B611_0C0A_256F_418E_EA27E66F8360.label = STANZA 3 Button_21BD35BD_01B4_1162_4160_B04C0A3B512C_mobile.label = ALTRE OPERE IN MOSTRA Button_9CC10F47_03D3_F309_4176_3896A464C658.label = ALTRE OPERE IN MOSTRA Button_9DE0B057_03D3_4D09_416E_A2A687DCA3D3_mobile.label = ESTERNO Button_A5016F67_03CD_D309_4181_94DB29155647_mobile.label = STANZA 3 Button_A6EFD4FF_03CE_D6FA_4184_3CFEBB004A97_mobile.label = STANZA 2 Button_A7AC9A18_03F2_DD06_4177_65572AF4AD6D_mobile.label = STANZA 5 Button_A83B6FDF_03FD_533A_4179_2A3DF02B2625_mobile.label = STANZA 4 Button_BA4489C0_03CF_5F07_4164_FFF281221320_mobile.label = STANZA 1 Button_DCC1F50A_FDED_6E73_41ED_7F3BE50FCCE0.label = BOOK NOW Button_DFFF077B_FB50_0EED_4178_63F234100D98.label = STANZA 5 ### Multiline Text HTMLText_004206D4_5BCE_9729_41CF_3A58D972FDDD_mobile.html =
Valle Giulia
1939


pastelli su cartone
mm 380 x 465


Nel 1937 Balla declama la sua convinzione che l’arte pura è nell’assoluto realismo, senza del quale si cade in forme decorative, ornamentali, perciò ho ripreso la mia arte di prima: interpretazione della realtà nuda e sana che attraverso la spontanea sensibilità dell’artista è sempre infinitivamente nuova e convincente. Balla in questo pastello rappresenta la sua visione dell’assoluto realismo della natura di fronte alla Galleria Borghese, sulla rampa di Valle Giulia. Il pastello – intitolato e datato sul retro Valle Giulia settembre 1939 – proviene direttamente da Giacomo Balla che lo regala al cognato Alessandro Marcucci “intelletto d’arte, motore instancabile delle scuole dell’Agro Romano”.


Storia
Giacomo Balla, Roma. Alessandro Marcucci, Roma [1939]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]. Eredi Tosti, Roma [2020]


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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Giacomo Balla con alle spalle il dipinto Andiamo che è tardi
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Andiamo che è tardi, 1934, olio su tavola, cm 132 x 182
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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Ball'io
1940


pastello su carta incollata su cartone
mm 430 x 330


L’abitazione di via Oslavia si va ad arricchire di lavori dove i soggetti sono quelli che vede nella sua abitazione: dai fiori nei vasi o le mele sul tavolo che diventano nature vive ai volti femminili al suo volto che diventa Ball’io. “Ora si fa un autoritratto a pastello: uno studio raffinato di colore arioso con i capelli grigi arruffati; la mamma in quell’autoritratto lo chiama il ‘Prof. Picard’ il quale circa in quel tempo esplorava i fondi marini con la sua batisfera”, scrive Elica nel 1986.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 16 \ 86B]. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999]. Francesca Marcucci, Roma [2000]. Collezione privata.


Esposizioni
Mostra personale di Giacomo Balla, Galleria d’Arte San Marco, Roma 1942, n. 29, Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 142 (targhette nel retro)


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 431, n. 960; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986 vol. III p.167, p. 175 ripr.


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Ball'io
1940


pastello su carta incollata su cartone
mm 430 x 330
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L’abitazione di via Oslavia si va ad arricchire di lavori dove i soggetti sono quelli che vede nella sua abitazione: dai fiori nei vasi o le mele sul tavolo che diventano nature vive ai volti femminili al suo volto che diventa Ball’io. “Ora si fa un autoritratto a pastello: uno studio raffinato di colore arioso con i capelli grigi arruffati; la mamma in quell’autoritratto lo chiama il ‘Prof. Picard’ il quale circa in quel tempo esplorava i fondi marini con la sua batisfera”, scrive Elica nel 1986.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 16 \ 86B]. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999]. Francesca Marcucci, Roma [2000]. Collezione privata.


Esposizioni
Mostra personale di Giacomo Balla, Galleria d’Arte San Marco, Roma 1942, n. 29, Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 142 (targhette nel retro)


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 431, n. 960; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986 vol. III p.167, p. 175 ripr.


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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Lungo sul Lungo Tevere
1938-1940


sanguigna e carboncino su carta
mm 453 x 573


Sempre attento alla realtà quotidiana, quasi con una intonazione da neo-realismo, Giacomo Balla dipinge la realtà che vede in casa come quella fuori dalla finestra della sua nuova abitazione romana di via Oslavia: la città che avanza dalla riva del Tevere come i pini di villa Borghese… In questa opera, Balla studia attraverso l’uso della sanguigna e del carboncino, con le sue sfumature, i lavori sul Lungotevere della Vittoria, non lontano da via Oslavia. In primo piano sull’argine del Tevere un camion con dietro due operai intenti a scaricare o caricare terra. Sulla sponda opposta del Tevere, già sono presenti gli edifici della ricrescita urbanistica. Non siamo, infatti, lontani dall’importante tela del 1942 intitolata La città che avanza.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [sogg 14 \ 200 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Valle Giulia
1939


pastelli su cartone
mm 380 x 465
HTMLText_08BE3411_5BC3_AB2B_41A1_C01B1A6CD518.html =
Nel 1937 Balla declama la sua convinzione che l’arte pura è nell’assoluto realismo, senza del quale si cade in forme decorative, ornamentali, perciò ho ripreso la mia arte di prima: interpretazione della realtà nuda e sana che attraverso la spontanea sensibilità dell’artista è sempre infinitivamente nuova e convincente. Balla in questo pastello rappresenta la sua visione dell’assoluto realismo della natura di fronte alla Galleria Borghese, sulla rampa di Valle Giulia. Il pastello – intitolato e datato sul retro Valle Giulia settembre 1939 – proviene direttamente da Giacomo Balla che lo regala al cognato Alessandro Marcucci “intelletto d’arte, motore instancabile delle scuole dell’Agro Romano”.


Storia
Giacomo Balla, Roma. Alessandro Marcucci, Roma [1939]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]. Eredi Tosti, Roma [2020]


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Mare velivolato - Studio
1925 ca.


matita su carta
mm 187 x 270


“Ma quello che ama il cielo, il mare, l’infinito luminoso, i fiori, i viali, la terra, gli animali, tutti, allora amerà pur me perché vitalizzato dagli stessi alimenti”, scrive Balla all’inizio del Novecento. E gli elementi del mare quali vele, onde e riflessi nel cielo si possono ritrovare in queste due matite preparatorie per la realizzazione dell’opera Marlevante (Mare velivolato), la tela d’arazzo dipinta con il tema delle linee forze di mare ed esposta nel 1925 alla Esposizione Internazionale d’arte Decorativa di Parigi (n. 51- 52). Il viaggio di Balla a Parigi per l’Esposizione è documentato da diverse cartoline che l’artista in - via alla famiglia rimasta a Roma. In particolare in una scrive: “Gli arazzi sono arrivati benissimo. Tutto fatto”, Parigi 10 giugno 1925. Come si può vedere dalla foto della sala, allestita da Depero, Balla è presente con le quattro tele d’arazzo (vedi foto minimale a p. 126): al centro sopra il Genio Futurista, campeggia quello con il motivo delle barche a vela intitolato Marlevante (acquistato dalla Banca d’Italia nel 1986 dalle Signorine Balla).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_09D097F7_5BC3_B4D7_41CC_681C291B8A16.html =
In questa carta, sul recto e sul verso Giacomo Balla traccia velocemente un cavaliere solitario fermo nell’istante rivolto verso di noi, come se lo avesse fotografato. Il retaggio del movimento futurista è ancora presente nelle linee ondulate della coda del cavallo. Ricorda la figlia Elica: “Rammento quell’anno [1938] … c’era un vecchio mandriano, Borri si chiamava, il quale era sempre dietro alle sue bestie gridando improperi” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, pagg. 65-66, 126).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata


Bibliografia
E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, p. 111
HTMLText_09D157F9_5BC3_B4DB_41A0_C71D068C9FE3.html =
Giacomo Balla che dipinge a Sacrofano, anni Trenta
HTMLText_09D687F4_5BC3_B4E9_41C0_0BF009C39EB8.html =
Il guardiano di Sacrofano
1935-1938


matita su carta
mm 90 x 135
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Contemplazione; Il silenzio della campagna; Ritratto di Elica
1938 ca.


pastelli su carta
mm 245 x 366
HTMLText_0ACE27E5_5BC2_B4EB_41C5_EB77B8C0B435.html =
Il quadro Contemplazione; Il silenzio della campagna fotografato nel 1951 dalla rivista “Life” appeso alla parete del soggiorno di via Oslavia
HTMLText_0ACF47E4_5BC2_B4E9_41B9_BC688744AD4A.html =
In questo pastello, Giacomo Balla porta avanti la sua ricerca del grande paesaggio nei dintorni di Roma en plein air alla maniera degli Impressionisti: è un lavoro preparatorio per il grande quadro Contemplazione; Il silenzio della campagna che – come in questo pastello – rappresenta Elica seduta su una staccionata in contemplazione. Scrive la figlia Elica: “[…] farà, a memoria, un quadro di quella campagna al tramonto. […] un dipinto, questo che sembra un sogno, c’è la piana e il bosco e ci sono io seduta sul cancello che guardo lontano il cielo nel tramonto estivo.”


Storia
Giacomo Balla, Roma [1938]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]. Eredi Tosti, Roma [2019]
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Tipi parigini - Lettera alla fidanzata
1900 ca.


matita su carta
mm 100 x 130


Il 2 settembre 1900 Giacomo Balla parte per Parigi: sarà ospite dell’amico illustratore Serafino Macchiati a Fontenay, sobborgo parigino, fino al marzo del 1901. Incuriosito dalle novità parigine, Balla ne continua a scrivere e disegnare alla fidanzata Elisa rimasta a Roma. Sono diverse le lettere con schizzati Tipi parigini. Il disegno dei Tipi parigini con le due figure (femminile a destra e maschile a sinistra con la pipa: forse lo stesso Balla?) riporta sul retro una parte di lettera alla fidanzata, trascritta per intero da Elica Balla nel 1984 (p. 78): riferendosi a delle pensée appassite inviate dalla fidanzata Elisa in una precedente lettera a Parigi, leggiamo “… sensibile, il loro colore, il loro velluto si è spento per sempre. Ma siatene certi, cari elementi, io vi comprendo, voi mi parlate i ricordi più cari e più costanti: io sento la mia compagna che nel distruggere la vostra vita pensa di mandarvi a me e di esprimere con voi un linguaggio più ideale più vero di rievocare dei momenti che adesso desidero e…. Siamo forti e lottiamo”.


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. F. Marcucci, Roma [2016]
Bibliografia
Paolo Baldacci, Ricostruzione di Casa Balla, Mondadori, Milano 1986, p. 47, n. 13



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Giacomo Balla mentre dipinge La città che avanza, 1942
HTMLText_0BA7096F_5BDE_7DF7_41C7_4A284C6FF4BC.html =
Lavori sul Lungo Tevere
1938-1940


sanguigna e carboncino su carta
mm 453 x 573
HTMLText_0BA7C974_5BDE_7DE9_41B5_E4F08C0DB04C.html =
Sempre attento alla realtà quotidiana, quasi con una intonazione da neo-realismo, Giacomo Balla dipinge la realtà che vede in casa come quella fuori dalla finestra della sua nuova abitazione romana di via Oslavia: la città che avanza dalla riva del Tevere come i pini di villa Borghese… In questa opera, Balla studia attraverso l’uso della sanguigna e del carboncino, con le sue sfumature, i lavori sul Lungotevere della Vittoria, non lontano da via Oslavia. In primo piano sull’argine del Tevere un camion con dietro due operai intenti a scaricare o caricare terra. Sulla sponda opposta del Tevere, già sono presenti gli edifici della ricrescita urbanistica. Non siamo, infatti, lontani dall’importante tela del 1942 intitolata La città che avanza.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [sogg 14 \ 200 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_10B14E82_5BCC_CD64_41D2_6F79A40AECC1_mobile.html =
La Pazza - Studio
1904 ca.


matita su carta
mm 180 x 115


Sono sei studi realizzati da Giacomo Balla tra il 1902 e il 1905 per le tele del ciclo Dei Viventi. Gli studi 011 e 012 rappresentano la figura femminile della pazza profilata nella prospettiva della strada di viale Parioli: il quadro (disperso) si vede in una fotografia dello studio pubblicata da Fagiolo nel 1968 (p. 8). Gli studi 009 e 013 sono lo studio della testa e dei piedi per la pazza conservata alla Galleria Nazionale di Roma. Lo studio 010 rappresenta la pazza Matilde seduta; infine lo studio 007 rappresenta il mendicante seduto nella chiesa romana di Santa Maria in Cosmedin come poi lo ritroviamo nella tela conservata alla Galleria Nazionale di Roma.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 3 \ 88A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma
[2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 83, n. 5 ripr.
Bibliografia G. Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 52 (datato 1902).







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Con la sua cornice originale, dipinta con le medesime tonalità del viola dell’opera, viene esposto da Francesco Sapori nella Prima mostra postuma antologica di opere del pittore Giacomo Balla a Roma nel giugno del 1959. Ne scrive Elica Balla: “[…] In quel mese di giugno iniziò un quadro con me, si era immerso in uno studio di colore difficilissimo, i toni viola erano accostati ai gialli dorati; due colori che non si possono mescolare; io posavo su un piede solo, dovevo avere la stessa linea della pianta delicata che tenevo in mano, era di giorno ma con un riflesso dorato di luce elettrica, ci lavorò moltissimo […]”.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, 1993 [sogg. 47 \ 60B]. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999]. Francesca Marcucci, Roma [2000]. Collezione privata


Esposizioni
Prima mostra postuma antologica di opere del pittore Giacomo Balla, 1959, Roma, sede del giornale “Il Mediterraneo”, n. 15; Giacomo Balla, 1982, Roma, Banca d’Italia, n. 18; Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 140, n. 98 ripr. (targhette nel retro)


HTMLText_13050C8C_5A3E_9B3A_41CA_04304FC585BB.html =
Il ritratto Pianticella delicata conservato nel salotto di via Oslavia in una fotografia d’epoca


Bibliografia
F. Sapori, Un grande pittore: Giacomo Balla ritrattista, in “Il Resto del Carlino”, Bologna, 1 marzo 1938; G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 428-429, n. 952; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, pp. 85-87 ripr.; M. Fagiolo dell’Arco, Futur-Balla. La vita e le opere, Milano 1992, p. 81 ripr.; F. Benzi (a cura di), Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico, catalogo mostra (Roma, Palazzo Merulana, 21 marzo-23 giugno 2019), Palombi Editori, Roma 2019, p. 43, fig. 46 ripr.
HTMLText_13079C8A_5A3E_9B3E_41B4_D1F36D746911.html =
Pianticella delicata
1937


olio su tavola
cm 70,5 x 56
HTMLText_133AF2E1_5A3D_ACEB_41D5_E50BF8B2009A_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_133D42DA_5A3D_ACD9_41C9_2EF81E630AE8_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_133E72C9_5A3D_AF3B_41B4_2E364A8804D3_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_1340D2BD_5A3D_AF5B_41D4_141C7D42DD88_mobile.html =
Pianticella delicata
1937


olio su tavola
cm 70,5 x 56


Con la sua cornice originale, dipinta con le medesime tonalità del viola dell’opera, viene esposto da Francesco Sapori nella Prima mostra postuma antologica di opere del pittore Giacomo Balla a Roma nel giugno del 1959. Ne scrive Elica Balla: “[…] In quel mese di giugno iniziò un quadro con me, si era immerso in uno studio di colore difficilissimo, i toni viola erano accostati ai gialli dorati; due colori che non si possono mescolare; io posavo su un piede solo, dovevo avere la stessa linea della pianta delicata che tenevo in mano, era di giorno ma con un riflesso dorato di luce elettrica, ci lavorò moltissimo […]”.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, 1993 [sogg. 47 \ 60B]. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999]. Francesca Marcucci, Roma [2000]. Collezione privata


Esposizioni
Prima mostra postuma antologica di opere del pittore Giacomo Balla, 1959, Roma, sede del giornale “Il Mediterraneo”, n. 15; Giacomo Balla, 1982, Roma, Banca d’Italia, n. 18; Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 140, n. 98 ripr. (targhette nel retro)


Bibliografia
F. Sapori, Un grande pittore: Giacomo Balla ritrattista, in “Il Resto del Carlino”, Bologna, 1 marzo 1938; G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 428-429, n. 952; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, pp. 85-87 ripr.; M. Fagiolo dell’Arco, Futur-Balla. La vita e le opere, Milano 1992, p. 81 ripr.; F. Benzi (a cura di), Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico, catalogo mostra (Roma, Palazzo Merulana, 21 marzo-23 giugno 2019), Palombi Editori, Roma 2019, p. 43, fig. 46 ripr.
HTMLText_1420700A_5BCE_6B39_419E_80AC1C9B0EAC_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_1425AFF7_5BCE_74D7_41B2_F57292C033B7_mobile.html =
Contemplazione; Il silenzio della campagna; Ritratto di Elica
1938 ca.


pastelli su carta
mm 245 x 366


In questo pastello, Giacomo Balla porta avanti la sua ricerca del grande paesaggio nei dintorni di Roma en plein air alla maniera degli Impressionisti: è un lavoro preparatorio per il grande quadro Contemplazione; Il silenzio della campagna che – come in questo pastello – rappresenta Elica seduta su una staccionata in contemplazione. Scrive la figlia Elica: “[…] farà, a memoria, un quadro di quella campagna al tramonto. […] un dipinto, questo che sembra un sogno, c’è la piana e il bosco e ci sono io seduta sul cancello che guardo lontano il cielo nel tramonto estivo.”


Storia
Giacomo Balla, Roma [1938]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]. Eredi Tosti, Roma [2019]
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_15B8C7F5_5BC6_94EB_41C4_0F05AB2C24C3_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_15BA77DB_5BC6_94DF_41CB_B32974D51CFB_mobile.html =
Il guardiano di Sacrofano
1935-1938


matita su carta
mm 90 x 135


In questa carta, sul recto e sul verso Giacomo Balla traccia velocemente un cavaliere solitario fermo nell’istante rivolto verso di noi, come se lo avesse fotografato. Il retaggio del movimento futurista è ancora presente nelle linee ondulate della coda del cavallo. Ricorda la figlia Elica: “Rammento quell’anno [1938] … c’era un vecchio mandriano, Borri si chiamava, il quale era sempre dietro alle sue bestie gridando improperi” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, pagg. 65-66, 126).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata


Bibliografia
E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, p. 111
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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_180CA4E4_5BC5_FEAC_41D0_1B026C97D33A.html =
Cornice
1925 ca.


legno dipinto
cm 43 x 46,5
HTMLText_180FE4E4_5BC5_FEAC_41C0_188A5CAE5909.html =
Giacomo Balla spesso eseguiva personalmente le cornici per i suoi dipinti, espandendo il significato dinamico del quadro fuori dai limiti angusti della tela. La prima di queste due cornici, entrambe acquistate da L. Marcucci dalle figlie dell’artista negli anni settanta, porta iscritta sul retro la dichiarazione che Balla ne eseguì personalmente la decorazione in rosa e argento. La seconda fu probabilmente eseguita su suo progetto da uno degli artigiani che lavoravano assiduamente con l’artista nella realizzazione di opere d’arte ambientali di cui la sua casa era interamente ricoperta (fiori, oggetti, cornici, mobili ecc.).


F. Benzi


Storia
Casa Balla; collezione Luigi Marcucci, Roma;
collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre- 2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 146-147, 181
HTMLText_18DB01D0_5A46_6D29_41BF_33E668EA47DE_mobile.html =
Ritratto di Elica
1936


pastello su cartoncino nero
mm 365 x 315


In questo ritratto Giacomo Balla ritrae la sua secondogenita soprannominata Acchiappanuvole: con grande virtuosismo estrae dal fondo nero (quasi come in un negativo fotografico) il profilo illuminato della figlia ventiduenne. I riflessi rossi dati dal pastello portano a dire che Balla abbia usato il controluce del tramonto per illuminare il delicato profilo della figliola


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Casa Balla. Un pittore e le sue figlie tra futurismo e natura, 14 giugno-12 ottobre 1997, Comacchio, Palazzo Bellini, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Marsilio, Venezia 1997, p. 77, n. 40 ripr.; Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero, decor pittura, “realtà nuda e sana” 1919-1929, 14 novembre 2000-30 gennaio 2001, Milano, Fonte d’Abisso Arte, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Mazzotta, Milano 2000, pp. 58, 66, n. 40


Bibliografia
E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, p. 60
HTMLText_18DD31FB_5A46_6CDF_41A9_D9CC5E3248F1_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_18DEB1DD_5A46_6CDB_41B3_A86E5D6B3F80_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_18DFD1EE_5A46_6CF9_41C3_6A51070849CC_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_1A3637C7_5BC5_5AEC_41AF_61CAA58FF75A.html =
Storia
Casa Balla; collezione Luigi Marcucci, Roma; collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre- 2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 146-147-182
HTMLText_1A3797C1_5BC5_5AE4_41CC_D6D1D1F9B4DB.html =
Cornice
1925-1930


legno dipinto
cm 30,5 x 26,5
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La Pazza - Studio
1904 ca.


matita su cartoncino
mm 155 x 109


Sono sei studi realizzati da Giacomo Balla tra il 1902 e il 1905 per le tele del ciclo Dei Viventi. Gli studi 011 e 012 rappresentano la figura femminile della pazza profilata nella prospettiva della strada di viale Parioli: il quadro (disperso) si vede in una fotografia dello studio pubblicata da Fagiolo nel 1968 (p. 8). Gli studi 009 e 013 sono lo studio della testa e dei piedi per la pazza conservata alla Galleria Nazionale di Roma. Lo studio 010 rappresenta la pazza Matilde seduta; infine lo studio 007 rappresenta il mendicante seduto nella chiesa romana di Santa Maria in Cosmedin come poi lo ritroviamo nella tela conservata alla Galleria Nazionale di Roma.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 3 \ 88A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma
[2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 83, n. 5 ripr.
Bibliografia G. Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 52 (datato 1902).







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Fontana della palla di cannone
1951-1953


carboncino su carta
mm 130x200
HTMLText_25B50595_5BC2_952B_41CA_2D387C6A634E.html =
La Fontana della palla di Cannone di fronte la facciata di Villa Medici, Roma
HTMLText_25B54593_5BC2_952F_41C4_D6FEB10543A2.html =
In questo carboncino, Balla resta colpito dalla fontana posta di fronte la facciata di Villa Medici al Pincio: con il suo caratteristico taglio fotografico, Balla inquadra la fontana tra due quinte arboree di pini e sullo sfondo campeggia il Cupolone. Sul Monte del Pincio proprio davanti a Villa Medici si trova la fontana della palla di cannone legata ad una leggenda con protagonista la Regina di Svezia, Cristina, quando, in visita a Roma nel 1655, per una scommessa o per un dispetto a un personaggio scomodo che si trovava a Villa Medici, una mattina sparò una cannonata da Castel Sant’Angelo verso il palazzo. La palla di pietra colpì il portone (sul quale effettivamente è visibile una notevole mmaccatura) e, imasta intatta, venne poi utilizzata per il centro della ontana.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 993 [Lav 91 \ 171 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_2A68A77A_5BC3_95D9_41CD_CA586D5941AC.html =
Nel carboncino Balla rappresenta la fontana di sinistra presente nella Piazza San Pietro: l’inquadratura particolare ci permette di vedere la fontana al centro con la Cupola che ne sovrasta il getto d’acqua. Attribuita a Gian Lorenzo Bernini, la fontana differisce da quella di destra realizzata da Carlo Maderno nel 1614 solo per i delfini guizzanti che decorano l’ottagono di base. Il catino più alto è infatti rovesciato in modo da far ricadere l’acqua che si frantuma nella miriade di spruzzi ben visibili nella parte di destra dell’opera di Giacomo Balla.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Lav 91 \ 171 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_2A6AF77C_5BC3_95D9_41AE_879A8CEA1B29.html =
La Fontana del Bernini in piazza San Pietro, Roma
HTMLText_2A6D3776_5BC3_95E9_41D4_3E82276B25E9.html =
Fontana del Bernini in Piazza San Pietro
1951-1953


carboncino su carta
mm 200 x 130
HTMLText_2D417F3A_5BDF_B559_41C1_5789B595FE4D_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_2D43FF2D_5BDF_B57B_41CF_1F6D8CA741CC_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_2D455F1D_5BDF_B55B_41C8_75A62FB251E2_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_2D476F15_5BDF_B52B_41D2_4BF20415DA95_mobile.html =
Fontana del Bernini in Piazza San Pietro
1951-1953


carboncino su carta
mm 200 x 130


Nel carboncino Balla rappresenta la fontana di sinistra presente nella Piazza San Pietro: l’inquadratura particolare ci permette di vedere la fontana al centro con la Cupola che ne sovrasta il getto d’acqua. Attribuita a Gian Lorenzo Bernini, la fontana differisce da quella di destra realizzata da Carlo Maderno nel 1614 solo per i delfini guizzanti che decorano l’ottagono di base. Il catino più alto è infatti rovesciato in modo da far ricadere l’acqua che si frantuma nella miriade di spruzzi ben visibili nella parte di destra dell’opera di Giacomo Balla.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Lav 91 \ 171 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_3709EA28_5BC7_BF79_41C6_AE5AEDB4961F_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_370A3A21_5BC7_BF6B_417C_B4E45A4EE8A3_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_37353A16_5BC7_BF29_41B7_810BFE4AF81B_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_37377A0F_5BC7_BF37_41C9_5D9085063509_mobile.html =
Fontana dei leoni a Piazza del Popolo
1951-1953


carboncino e tempera su carta
mm 200 x 130


Sempre attento alla realtà quotidiana, quasi con una intonazione da neo-realismo, Giacomo Balla dipinge la realtà che vede in casa come quella fuori durante le sue passeggiate romane, colpito dallo scrosciare delle acque come in questa veduta della fontana in piazza del Popolo. Nel taglio prospettico che ci presenta Balla in questo carboncino vediamo in primo piano lo zampillo d’acqua uscente dalle fauci del leone e sullo sfondo la facciata con la cupola della chiesa di Santa Maria dei Miracoli.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Lav 91 \ 171 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_382CA7F7_5BC6_94D7_41D3_893E7A4577C3.html =
Luce nello studio
1947


pastello su carta
mm 260 x 180
HTMLText_382DC7FA_5BC6_94D9_41C5_85E0427D250A.html =
Infiniti sono i ritratti della figlia Luce che Balla realizza: l’introspezione psicologica della figura ritratta traspare dalla particolare pennellata (spesso data anche dal pastello) che da vitalità e luce agli occhi. Ora nel 1947 la troviamo seduta nel soggiorno (si riconosce la sedia dai braccioli di legno ancora presente in via Oslavia) a pensare, con la testa appoggiata sulla mano sinistra e l’occhio appena accennato verso di noi. Sullo sfondo si intravedono quadri non riconoscibili nei soggetti: testimonianza del continuo lavoro della Casa Balla di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Sogg 3 \ 197A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_3F502E17_5BC2_9757_41C0_5A0B1720B35B.html =
Sempre attento alla realtà quotidiana, quasi con una intonazione da neo-realismo, Giacomo Balla dipinge la realtà che vede in casa come quella fuori durante le sue passeggiate romane, colpito dallo scrosciare delle acque come in questa veduta della fontana in piazza del Popolo. Nel taglio prospettico che ci presenta Balla in questo carboncino vediamo in primo piano lo zampillo d’acqua uscente dalle fauci del leone e sullo sfondo la facciata con la cupola della chiesa di Santa Maria dei Miracoli.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Lav 91 \ 171 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_3F50FE19_5BC2_975B_41B8_DC162FBADDE1.html =
La Fontana dei Leoni in piazza del Popolo, Roma
HTMLText_3F512E10_5BC2_9729_41C6_206B14CF893A.html =
Fontana dei leoni a Piazza del Popolo
1951-1953


carboncino e tempera su carta
mm 200 x 130
HTMLText_3F896FAC_5BFD_9579_41A5_C4BD1A5C8B3D.html =
L’opera Sinfonia gialla - gladioli rosa appesa nella stanza di Elica a destra della credenza gialla e verde, Archivio E. Gigli, Roma
HTMLText_3F89CFAA_5BFD_9579_41B9_2F8DBD91119A.html =
In questa tavola, realizzata nel 1940 e intitolata sul retro Sinfonia gialla, Balla vuole realizzare una nuova tavolozza di colori basandosi questa volta sulla cromia del giallo data dallo sfondo: infatti ora pone dietro il tavolo con il vaso, dei pannelli decorati di giallo. In tal modo la luminosità del colore giallo si viene a riflettere sia sulla trasparenza del vaso in primo piano che sul piano d’ottone del tavolo quadrato. Il riflesso della luce viene anche reso più corposo dall’utilizzo della sabbia che Balla con il pennello unisce al colore.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 13 \ 97 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_3F8A7FA9_5BFD_957B_41CB_57363301B9D4.html =
Sinfonia gialla - Gladioli rosa
1940


olio su tavola
cm 105,5 x 110
HTMLText_3FA2B60F_5BC6_9737_41D6_7B9903314286_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_3FA3760E_5BC6_9739_41AE_40592AAC035E_mobile.html =
Luce nello studio
1947


pastello su carta
mm 260 x 180


Infiniti sono i ritratti della figlia Luce che Balla realizza: l’introspezione psicologica della figura ritratta traspare dalla particolare pennellata (spesso data anche al pastello) che da vitalità e luce agli occhi. Ora nel 1947 la troviamo seduta nel soggiorno (si riconosce la sedia dai braccioli di legno ancora presente in via Oslavia) a pensare, con la testa appoggiata sulla mano sinistra e l’occhio appena accennato verso di noi. Sullo sfondo si intravedono quadri non riconoscibili nei soggetti: testimonianza del continuo lavoro della Casa Balla di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Sogg 3 \ 197A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_3FA57615_5BC6_972B_41BF_4F07703F9792_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_3FA6D613_5BC6_972F_41D6_66E41D17E091_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_3FE077C7_5BC7_9537_418D_7AC094E172A2_mobile.html =
Sinfonia gialla - Gladioli rosa
1940


olio su tavola
cm 105,5 x 110


In questa tavola, realizzata nel 1940 e intitolata sul retro Sinfonia gialla, Balla vuole realizzare una nuova tavolozza di colori basandosi questa volta sulla cromia del giallo data dallo sfondo: infatti ora pone dietro il tavolo con il vaso, dei pannelli decorati di giallo. In tal modo la luminosità del colore giallo si viene a riflettere sia sulla trasparenza del vaso in primo piano che sul piano d’ottone del tavolo quadrato. Il riflesso della luce viene anche reso più corposo dall’utilizzo della sabbia che Balla con il pennello unisce al colore.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 13 \ 97 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_3FE457D9_5BC7_94DB_41D2_393F08F0DEEA_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_3FEBC7E0_5BC7_94E9_41D1_63690975E42D_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_4025AE34_5A46_8AFB_41D2_DD9F6F022E36.html =
Mare velivolato - Studio
1925 ca.


matita su carta
mm 185 x 270
HTMLText_402F5E43_5A46_8A9C_41A9_30A958013E08.html =
I due disegni (n. 51-52) sono lavori progettuali per il Mare, vele, vento; Mare velivolato dipinto su tela d’arazzo e inviato “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel 1925. “Ma quello che ama il cielo, il mare, l’infinito luminoso, i fiori, i viali, la terra, gli animali, tutti, allora amerà pur me perché vitalizzato dagli stessi alimenti, scrive Balla all’inizio del Novecento. E gli elementi del mare quali vele, onde e riflessi nel cielo si possono ritrovare in queste due matite preparatorie per la realizzazione dell’opera Marlevante (Mare velivolato), la tela d’arazzo dipinta con il tema delle linee forze di mare ed esposta nel 1925 alla Esposizione Internazionale d’arte Decorativa di Parigi (n. 51-52). Il viaggio di Balla a Parigi per l’Esposizione è documentato da diverse cartoline che l’artista invia alla famiglia rimasta a Roma. In particolare in una scrive: “Gli arazzi sono arrivati benissimo. Tutto fatto”, Parigi 10 giugno 1925. Come si puo vedere dalla foto della sala, allestita da Depero, Balla è presente con le quattro tele d’arazzo (vedi foto minimale a p. 126): al centro sopra il Genio Futurista, campeggia quello con il motivo delle barche a vela intitolato Marlevante (acquistato dalla Banca d’Italia nel 1986 dalle Signorine Balla).


HTMLText_402FBE43_5A46_8A9C_41D0_45CA7D94775C.html =
I cinque arazzi con i gatti esposti nel 1930 alla Galleria Il Dipinto di Roma nella sala CRRR: 15. Nergattilatte, 16. Palcanaringattignau, 9. Farfalpallongatto, 10. Piattincanaringattin, 14. Saltingattvolcanarin
HTMLText_40C92A7A_5ADE_8B6C_41CE_805C96EA602F.html =
Enrico Crispolti dedica un capitolo ai progetti di sciarpa nel contesto del Futurismo e la moda nel 1986: “Al progetto di sciarpe Balla si è dedicato con grande felicità inventiva nella seconda metà degli anni Dieci, poi fino alla fine dei Venti”. Crispolti prosegue parlando dei progetti realizzati negli anni Venti, dove Balla individua “una trama disegnativa ad immagine più unitaria e definita, utilizzando motivi di sintesi floreali”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_40CA0A77_5ADE_8B64_41A2_3AEE634580CB.html =
Motivo per sciarpa con sintesi floreale
1923-1925


matita su carta
mm 190x540
HTMLText_40E2163F_5AC5_9AE4_4198_449A66147FB2_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_40E38635_5AC5_9AE4_4164_65214C8CFA15_mobile.html =
Motivo per sciarpa con sintesi floreale
1923-1925


matita su carta
mm 190 x 540


Enrico Crispolti dedica un capitolo ai progetti di sciarpa nel contesto del Futurismo e la moda nel 1986: “Al progetto di sciarpe Balla si è dedicato con grande felicità inventiva nella seconda metà degli anni Dieci, poi fino alla fine dei Venti”. Crispolti prosegue parlando dei progetti realizzati negli anni Venti, dove Balla individua “una trama disegnativa ad immagine più unitaria e definita, utilizzando motivi di sintesi floreali”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_41125DBC_5A47_89E4_41A2_74127BBEFED6_mobile.html =
Mare velivolato - Studio
1925 ca.


matita su carta
mm 185 x 270


“Ma quello che ama il cielo, il mare, l’infinito luminoso, i fiori, i viali, la terra, gli animali, tutti, allora amerà pur me perché vitalizzato dagli stessi alimenti”, scrive Balla all’inizio del Novecento. E gli elementi del mare quali vele, onde e riflessi nel cielo si possono ritrovare in queste due matite preparatorie per la realizzazione dell’opera Marlevante (Mare velivolato), la tela d’arazzo dipinta con il tema delle linee forze di mare ed esposta nel 1925 alla Esposizione Internazionale d’arte Decorativa di Parigi (n. 51- 52). Il viaggio di Balla a Parigi per l’Esposizione è documentato da diverse cartoline che l’artista in - via alla famiglia rimasta a Roma. In particolare in una scrive: “Gli arazzi sono arrivati benissimo. Tutto fatto”, Parigi 10 giugno 1925. Come si può vedere dalla foto della sala, allestita da Depero, Balla è presente con le quattro tele d’arazzo (vedi foto minimale a p. 126): al centro sopra il Genio Futurista, campeggia quello con il motivo delle barche a vela intitolato Marlevante (acquistato dalla Banca d’Italia nel 1986 dalle Signorine Balla).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, n. 49, ripr. p. 108 (Marevelivolato)
HTMLText_4231126A_5017_9E02_41C0_F2762F2188F0.html =
Motivo per sciarpa con linea di forza
1919-1922 ca.


matita su carta
mm 710 x 450
HTMLText_4236D286_5017_9E02_41C0_A6F8090DE567.html =
Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_4382CCDA_5A46_8FAC_41C5_88137F4DA67F_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_44C4EB56_5011_8E03_41D2_718F611D4277_mobile.html =
Motivo per sciarpa con linea di forza
1919-1922 ca.


matita su carta
mm 710 x 450


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_45E0C82B_5012_8A00_41C0_6260C42831C8_mobile.html =
Progetto arredamento verde - Studio
1918 ca.


matita nera e inchiostro su carta
mm 340 x 465



“La casa di Balla tutta iridescente e scintillante di colori, di vetri fracassati dal sole e da tutte le parti, in tutte le ore, la casa di Balla traforata dall’aria e dal cielo azzurro cinguettante …tutto un campionario fiammante di colori in quella casa! … quella magia caleidoscopica di colori aggressivi”: in questi termini l’amico Francesco Cangiullo descrive la casa di Balla nelle sue Serate Futuriste (Napoli 1930). Questo progetto per arredamento verde è quindi lo studio del progetto per arredamento verde proveniente da Casa Balla (Agenda n. 417) dove al centro viene inserito la parola Vetro come nello studio: ai lati saettano linee spaziali a costruire una prospettiva dinamica e fiammante.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


HTMLText_46083AF7_5012_8E02_41D3_09B274A00ACB.html =
Tennis + paesaggio
1920


inchiostro su carta
mm 350 x 490
HTMLText_46093B03_5012_8E01_41B6_094CB78CFB58.html =
Il disegno è preparatorio per il dipinto Tennis+paesaggio, già nella collezione Slifka di New York, datato al 1920 da Virginia Dortch Dorazio (1970). Un’al - tra versione è riprodotta senza data negli Archivi del Futurismo (1962, vol. II, p. 344). Il disegno, ovviamente preparatorio, si deve datare senza alcun dubbio, per lo stile veloce e nitido, per il tratto sicuro e per l’architettura lineare, al 1920 circa, quando Balla eseguì la prima versione del dipinto, poi replicata in epoca più tarda (1928 circa: cfr. Lista, nn. 774-775).


F.Benzi


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 111, n. 53


HTMLText_460A5B09_5012_8E01_41C4_1A52D169AD1A.html =
Tennis + paesaggio, 1928, olio su tela, cm 60 x 80
HTMLText_4A5874CC_5032_BA07_41D1_DDE3063DEC91.html =
Progetto arredamento verde - Studio
1918 ca.


matita nera e inchiostro su carta
mm 340 x 465
HTMLText_4A5B24CE_5032_BA03_4191_5828359287A4.html =
“La casa di Balla tutta iridescente e scintillante di colori, di vetri fracassati dal sole e da tutte le parti, in tutte le ore, la casa di Balla traforata dall’aria e dal cielo azzurro cinguettante …tutto un campionario fiammante di colori in quella casa! … quella magia caleidoscopica di colori aggressivi”: in questi termini l’amico Francesco Cangiullo descrive la casa di Balla nelle sue Serate Futuriste (Napoli 1930). Questo progetto per arredamento verde è quindi lo studio del progetto per arredamento verde proveniente da Casa Balla (Agenda n. 417) dove al centro viene inserito la parola Vetro come nello studio: ai lati saettano linee spaziali a costruire una prospettiva dinamica e fiammante.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


HTMLText_4A5DF4D0_5032_BA1F_41C9_39999ED3AB91.html =
Progetto arredamento verde, 1918 ca., matita nera e inchiostro su carta, mm 340 x 465
HTMLText_4A824D2C_4596_3E0C_41C9_C77053363BA0.html =
Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.737: volumi e movimento 1912 matite su cartoncino bianco (biglietto della mostra del 1911). Collezione Cambellotti, Roma [1993]. Collezione privata, Roma [2000]. Galleria Russo, Roma-Istambul [2016]. Collezione privata.


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 90, n. 17; Il rumore della strada. Futurismo italiano 1909-1918, 11 marzo-24 giugno 2001, Hannover, Sprengel Museum, catalogo mostra, a cura di N. Nobis, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 90, n. 13; Futurismo 1909-1944, 7 luglio-22 ottobre 2001, Roma, Palazzo delle Esposizioni, catalogo mostra, a cura di E. Crispolti, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 233; Futurismo e sua eredità, 6 dicembre 2002-15 gennaio 2003, Chieti, Museo d’Arte Costantino Barbella, catalogo mostra, a cura di L. Strozzieri, Edizione Associazione Culturale Trifoglio, Chieti 2002, p. 24;Benedetto + Futurismo, 18 dicembre 2004-27 febbraio 2005, Rende, Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capizzano”, Palazzo Vitari, catalogo mostra, a cura di C. Crescentini e T. Sicoli, Edizioni Ar&S, Arte e Società, Catanzaro 2004, p. 18; Futur Balla, 29 ottobre 2016-29 febbraio 2017, Alba (Cuneo), Fondazione Ferrero, catalogo mostra, a cura di E. Coen, Skira, Milano 2016, p. 128, n. 56 ripr.; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio-15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi, testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 70 ripr.; Disegno italiano del Novecento, 23 novembre-11 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 26 ripr.


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 88, n. 88 ripr.; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, n. 239, p. 175 ripr.
HTMLText_4A90735B_5013_BE02_41BA_97D881DE12D6.html =
Provenienza
Casa Balla, Roma (Agenda n. 187, targhetta al retro); collezione privata, Roma


Esposizioni
XV Esposizione Internazionale d’Arte, Mostra del Futurismo Italiano, ùaprile-ottobre 1926, Venezia, catalogo della mostra, presentazione di F.T. Marinetti, p. 228, n. 6 (targhetta sul retro S’è rotto l’incanto); Grande Mostra di Pittura Futurista, gennaio 1927, Bologna, Casa del Fascio, catalogo della mostra, n. 12 (Rotto l’incanto); La Quadriennale Esposizione Nazionale di Belle Arti, maggio-luglio 1927, Torino, Palazzo del Valentino, sala VI, catalogo della mostra, p. 31, n. 185; Mostra di Trentaquattro Pittori Futuristi, novembre-dicembre 1927, Milano, Galleria Pesaro, catalogo della mostra, p. 16 ripr.; Peintres Futuristes Italiens, 27 dicembre 1929-9 gennaio 1930
Parigi, Galerie 23 rue La Boétie, catalogo della mostra, prefazione di G. Severini, n. 28 (Le charme est rompu. Nel retro cinque timbri della dogana Torino Cabotaggio 14 dic. 1929); XVII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, maggio-settembre 1930, Venezia (targhetta nel retro. Non identificato); Futurismo & Pittura Metafisica, novembre-dicembre 1950, Zurigo, Kunsthaus, catalogo della mostra, a cura di P. Wehrli e M. Bill, n. 11; VIII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, dicembre 1959-aprile 960, Roma, Palazzo delle Esposizioni, catalogo della mostra, presentazione di E. Francia, p. 195, n. 25 (Targhetta nel retro È rotto l’incantesimo); Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 71 ripr., p. 95, n. 184 (traghetta strappata nel retro); Arte Moderna in Italia 1915-1935, 26 febbraio-28 marzo 1967, Firenze, Palazzo Strozzi, catalogo della mostra, a cura di C.L. Ragghianti, n. 367; Balla: stati d’animo, dal 20 aprile 1968, Roma, Galleria L’Obelisco, catalogo della mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, n. 22 (tre timbri nel retro); XXXIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, “Quattro maestri del primo futurismo italiano”, luglio-settembre 1968, Venezia, sala XLIX, catalogo della mostra, a cura di M. Calvesi, n. 41, tav. XIII ripr. 8due targhette nelù etro dei trasportatori n. 154); Giacomo Balla (1871-1958), 23 dicembre 1971-27 febbraio 1972, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, catalogo della mostra, a cura di G. De Marchis, p. 179, n. 73 ripr.; Balla, Modena, 15 febbraio-10 aprile 1982, Galleria Fonte d’Abisso, catalogo mostra, n. 42 ripr.; Futurismo & Futurismi, maggio-settembre 1986, Venezia, Palazzo Grassi, catalogo della mostra, a cura di P. Hulten, p. 316 ripr. (targhetta nel retro dei trasportatori);
HTMLText_4A90F35C_5013_BE06_41B3_0880B90E64B5.html =
Balla, il colore. 80 opere dal 1896 al 1946, 9 maggio-30 giugno 1987, Parma, Galleria d’Arte Piccoli, catalogo della mostra, introduzione di E. Crispolti, p. 55 ripr.; Arte italiana. Presenzeù 1909-1945, aprile 1989, Venezia, Palazzo Grassi, catalogo della mostra, a cura di P. Hulten e G. Celant, p. 733 (targhetta sul retro); Italian Futurism 1909-1944 Reconstructing the Universe, 21 febbraio-1 settembre 2014, New York, Solomon R. Guggenheim Museum, catalogo della mostra, a cura di V. Greene, p. 241, n. 189 ripr., p. 340 (The Spell is broken); Margherita Sarfatti e l’arte in Italia tra le due guerre, 1-31 ottobre 2020 (già in programma 12 marzo-4 aprile 2020), Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2020, pp. 62-63 ipr.


Bibliografia
E. Prampolini, I Futuristi Italiani alla XV Biennale Veneziana, in “Le Tre Venezia”, Venezia 1926; F. T. Marinetti, Per la inaugurazione della esposizione futurista alla Casa del Fascio, 20 gennaio 1927; Fillia, La pittura Futurista alla Quadriennale torinese, in “L’Impero”, Roma 20 maggio 1927; Opere futuriste alla Quadriennale torinese, in “L’Impero”, Roma 20 giugno 1927, p. 8 ripr.; D.V. Tonini, Arti figurative. Futur Balla,
in “L’Arte Fascista”, Roma, 12 dicembre 1928, p. 450; Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drudi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, pp. 136, 171, n. 335 ripr.; V. Dortch Dorazio, Giacomo Balla An album of her life and work, Wittenborn New York, Alfieri, Venezia 1970, fig. 192; G. De Marchis, Giacomo Balla. L’aurea futurista, Einaudi, Torino 1977, p. 73, tav. 93; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 320-321, 523-524, n. 686, ripr.; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. II, p. 63; G. Angeleri, Dopo il grande oblio ritorna il Futurismo, in “Prima Pagina. Rivista di Economia e Cultura”, a. VIII, giugno-luglio 1986, n. 2 (37), p. 53 ripr.; F. Benzi (a cura di), Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, catalogo mostra (Milano, Galleria Bottegantica, 2018), Savignone (Genova) 2018, p. 87


Una discussione sulla datazione e la corretta collocazione stilistica del dipinto si trova nell’introduzione di Fabio Benzi alla mostra (pp. 10-12).


F. Benzi
HTMLText_4A918356_5013_BE02_41C7_599E3DF9A1A5.html =
S'è rotto l'incanto
1920-1921


olio su tela
cm 106,5x76,5
(con cornice cm 113,5 x 84)
HTMLText_4A9B5CFC_4596_3E0D_419F_A97E134FFA1A.html =
Studio di volumi
1913


matita su cartoncino
mm 138 x 88
HTMLText_4B2A8BE6_50F6_8E02_41BE_A7B0C87EC025_mobile.html =
Ballerina Bal Tik Tak - arabesque
1920-1921


matita su carta
mm 270 x 190


L’opera è certamente da riferirsi al cantiere per il Bal Tic Tac, eseguito da Balla tra il luglio e il novembre 1921. I colori blu, rosso, bruno-vilaceo, sono esattamente quelli della gamma usata da Balla nella complessa decorazione del locale, il primo cabaret d’avanguardia europeo. Le linee rappresentano la trascrizione dei passi di danza dei ballerini, tema che si svolge diffusamente in tutto il locale. Il tratto veloce è originalmente pittorico ed efficace nel rendere il movimento della danza.
F. Benzi




Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 111, n. 54
HTMLText_4BB8F9F3_500E_8A02_41A2_BA75484EBA6B_mobile.html =
S'è rotto l'incanto
1920-1921


olio su tela
cm 106,5x76,5
(con cornice cm 113,5 x 84)


Provenienza
Casa Balla, Roma (Agenda n. 187, targhetta al retro); collezione
privata, Roma


Esposizioni
XV Esposizione Internazionale d’Arte, Mostra del Futurismo Italiano, aprile-ottobre 1926, Venezia, catalogo della mostra, presentazione di F.T. Marinetti, p. 228, n. 6 (targhetta sul retro S’è rotto l’incanto); Grande Mostra di Pittura Futurista, gennaio 1927, Bologna, Casa del Fascio, catalogo della mostra, n. 12 (Rotto l’incanto); La Quadriennale Esposizione Nazionale di Belle Arti, maggio-luglio 1927, Torino, Palazzo del Valentino, sala VI, catalogo della mostra, p. 31, n. 185; Mostra di Trentaquattro Pittori Futuristi, novembre-dicembre 1927, Milano, Galleria Pesaro, catalogo della mostra, p. 16 ripr.; Peintres Futuristes Italiens, 27 dicembre 1929-9 gennaio 1930, Parigi, Galerie 23 rue La Boétie, catalogo della mostra, prefazione di G. Severini, n. 28 (Le charme est rompu. Nel retro cinque timbri della dogana Torino Cabotaggio 14 dic. 1929); XVII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, maggio-settembre 1930, Venezia (targhetta nel retro. Non identificato); Futurismo & Pittura Metafisica, novembre-dicembre 1950, Zurigo, Kunsthaus, catalogo della mostra, a cura di P. Wehrli e M. Bill, n. 11; VIII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, dicembre 1959-aprile 960, Roma, Palazzo delle Esposizioni, catalogo della mostra, presentazione di E. Francia, p. 195, n. 25 (Targhetta nel retro È rotto l’incantesimo); Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 71 ripr., p. 95, n. 184 (traghetta strappata nel retro); Arte Moderna in Italia 1915-1935, 26 febbraio-28 marzo 1967, Firenze, Palazzo Strozzi, catalogo della mostra, a cura di C.L. Ragghianti, n. 367; Balla: stati d’animo, dal 20 aprile 1968, Roma, Galleria L’Obelisco, catalogo della mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, n. 22 (tre timbri nel retro); XXXIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, “Quattro maestri del primo futurismo italiano”, luglio-settembre 1968, Venezia, sala XLIX, catalogo della mostra, a cura di M. Calvesi, n. 41, tav. XIII ripr. 8due targhette nel retro dei trasportatori n. 154); Giacomo Balla (1871-1958), 23 dicembre 1971-27 febbraio 1972, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, catalogo della mostra, a cura di G. De Marchis, p. 179, n. 73 ripr.; Balla, Modena, 15 febbraio-10 aprile 1982, Galleria Fonte d’Abisso, catalogo mostra, n. 42 ripr.; Futurismo & Futurismi, maggio-settembre 1986, Venezia, Palazzo Grassi, catalogo della mostra, a cura di P. Hulten, p. 316 ripr. (targhetta nel retro dei trasportatori); Balla, il colore. 80
opere dal 1896 al 1946, 9 maggio-30 giugno 1987, Parma, Galleria d’Arte Piccoli, catalogo della mostra, introduzione di E. Crispolti, p. 55 ripr.; Arte italiana. Presenze 1909-1945, aprile 1989, Venezia, Palazzo Grassi, catalogo della mostra, a cura di P. Hulten e G. Celant, p. 733 (targhetta sul retro); Italian Futurism 1909-1944 Reconstructing the Universe, 21 febbraio-1 settembre 2014, New York, Solomon R. Guggenheim Museum, catalogo della mostra, a cura di V. Greene, p. 241, n. 189 ripr., p. 340 (The Spell is broken); Margherita Sarfatti e l’arte in Italia tra le due guerre, 1-31 ottobre 2020 (già in programma 12 marzo-4 aprile 2020), Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2020, pp. 62-63 ipr.


Bibliografia
E. Prampolini, I Futuristi Italiani alla XV Biennale Veneziana, in “Le Tre Venezia”, Venezia 1926; F. T. Marinetti, Per la inaugurazione della esposizione futurista alla Casa del Fascio, 20 gennaio 1927; Fillia, La pittura Futurista alla Quadriennale torinese, in “L’Impero”, Roma 20 maggio 1927; Opere futuriste alla Quadriennale torinese, in “L’Impero”, Roma 20 giugno 1927, p. 8 ripr.; D.V. Tonini, Arti figurative. Futur Balla, in “L’Arte Fascista”, Roma, 12 dicembre 1928, p. 450; Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drudi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, pp. 136, 171, n. 335 ripr.; V. Dortch Dorazio, Giacomo Balla An album of her life and work, Wittenborn New York, Alfieri, Venezia 1970, fig. 192; G. De Marchis, Giacomo Balla. L’aurea futurista, Einaudi, Torino 1977, p. 73, tav. 93; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 320-321, 523-524, n. 686, ripr.; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. II, p. 63; G. Angeleri, Dopo il grande oblio ritorna il Futurismo, in “Prima Pagina. Rivista di Economia e Cultura”, a. VIII, giugno-luglio 1986, n. 2 (37), p. 53 ripr.; F. Benzi (a cura di), Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, catalogo mostra (Milano, Galleria Bottegantica, 2018), Savignone (Genova) 2018, p. 87


F. Benzi
HTMLText_4BF261DC_5032_BA07_41CB_2950F33E4210_mobile.html =
Tennis + paesaggio
1918 ca.


matita nera e inchiostro su carta
cm 34x46,5


Il disegno è preparatorio per il dipinto Tennis+ paesaggio, già nella collezione Slifka di New York, datato al 1920 da Virginia Dortch Dorazio (1970). Un’al - tra versione è riprodotta senza data negli Archivi del Futurismo (1962, vol. II, p. 344). Il disegno, ovviamente preparatorio, si deve datare senza alcun dubbio, per lo stile veloce e nitido, per il tratto sicuro e per l’architettura lineare, al 1920 circa, quando Balla eseguì la prima versione del dipinto, poi replicata in epoca più tarda (1928 circa: cfr. Lista, nn. 774-775).
F.Benzi


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_4C1C360D_5016_8606_41CE_3699235E6F69_mobile.html =
Ballerina
1921 ca.


matita su carta
mm 143x110


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


HTMLText_4C6C03F4_5031_BE06_41D0_7052F66ECC59.html =
L’iconografia di Giocoforza n. 15 nel foglio 6 facente parte di un album di progetti realizzati da Balla tra il 1926 e il 1928


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 294 “Giocoforza (n° 15) olio su tela cm 77x77 firma in basso a sinistra titolo e firma nel retro. Proprietà Salvatore Russo Roma”)


Esposizioni
Giacomo Balla, 10 novembre-2 dicembre 1951, Milano, Galleria Boromini-Amici della Francia, pieghevole della mostra, a cura di G. Le Noci, n. 27; Omaggio a Giacomo Balla, gennaio-febbraio 1983, Padova, catalogo mostra, a cura di G.M. Manna e E. Galeazzi, Edizioni BS image, Roma 1983, n. 22; Arte moderna, 31 agosto-17 settembre 1989, Ischia, Albergo della Regina Isabella, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 9; Arte moderna, 9 novembre-31 dicembre 1989, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 9
HTMLText_4C6C73F3_5031_BE02_41BF_6A58D507252E.html =
Le due tele, intitolate da Balla Forme rumore + spazio n. 45 e Gioco - forza n. 15 (nn. 41-42), fanno parte di quel ciclo di opere realizzate alla fine degli anni Venti. Definiti I quadri quadrati proprio perché misurano tutti cm 77 x 77, in origine si trovavano appesi nella parte alta del corridoio della abitazione della famiglia Balla in via Oslavia a Roma dove il pittore si trasferisce nel giugno del 1929 con la moglie e le due figlie. Questa particolare serie di tele viene a essere, per Giacomo Balla, l’occasione per rievocare tutta la sua vicenda futurista: osservando la carrellata di tele, si possono vedere i soggetti dipinti da Balla nei diversi anni. Si va dallo spazio (“Linee spaziali”) alla velocità unita a altri fattori (“Velocità + forme rumore”), dal cielo (“Dinamismo spaziale”) al mare (“Linee forza di mare”), dalla luce (“Ricerca luce ideale”) alla parola (“Buon appetito”) all’Art Déco (“Balfiori”).
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Giocoforza n. 15
1929-1930


olio su tela
cm 77 x 77
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La decorazione con le ballerine sulle pareti del Bal Tik Tak nella rivista “Noi”, 1922
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Ballerina Bal Tik Tak - arabesque
1921 ca.


matita su carta
mm 270 x 190
HTMLText_4C71BEF9_5017_860E_41C3_550BD95F943A.html =
Ugo Paladini, padre del giovane futurista Vinicio e amico di Giacomo Balla, commissiona al Maestro la decorazione di un locale notturno romano in via Nazionale: il cabaret Bal Tik Tak. Il locale era situato al primo piano del palazzo, tutt’ora esistente, tra via Milano e via Nazionale, di fronte al lato sinistro di Palazzo delle Esposizioni. Rimangono, a testimoniare quest’opera, i disegni per la realizzazione dell’insegna luminosa, del palco, della lampada, di mobili per il bar e per il guardaroba e per il botteghino della cassa, oltre a diversi studi preparatori per le ballerine realizzati a carboncino già nel 1918 e a matita rossa e acquarello blu nel 1920.


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 111, n. 54


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Ballerina
1921 ca.


matita su carta
mm 143 x 110
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La facciata del Bal Tik Tak in un disegno di Giacomo Balla, conservato in Casa Balla
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Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


HTMLText_4D380776_5032_8602_41C4_0B6AED840BE0_mobile.html =
Ritratto della figlia Elica
1921-1922


matita e tempera acquerellata su carta
mm 120 x 120


Elica Balla nasce al Policlinico di Roma il 30 ottobre 1914: nel suo nome il pittore del movimento fissa l’idea dinamica della velocità e quella guerresca del volo. Insieme alla sorella Luce e alla mamma Elisa, il volto di Elica diventa sempre più un soggetto accattivante per l’arte di Giacomo Balla. Proveniente da Casa Balla a via Oslavia, il piccolo ritratto è arricchito dalla cornice decorata a fiori rossi realizzata da Luce Balla.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Sogg 61 \ 93 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_4D6547CB_5011_8602_41C1_3F12016A187A.html =
Balfiore - Petunie
1924 ca.


olio su tela
cm 100 x 75
HTMLText_4D6607D2_5011_8602_41BC_658BF64BF3BA.html =
Nella tela catalogata da Luce Balla al n. 270 col titolo Balfiore Petunie, Balla fa galleggiare sei corolle di petunie dai chiari colori rosei su uno sfondo blue notte, avvolti da gradevoli foglie dai diversi verdi illuminati dal sole. Insieme ad altre quattro tele (Balfiori: Dalie viola, già M. Antonioni, Roma; Balfiore: Astri Lista 1982 n. 861; Balfiore: zinnie Lista 1892 n.865 e Balfiore: ranuncoli già Casa Balla 472), unita da un unico listello, Petunie viene esposta alla mostra degli Amatori e Cultori del 1928, quasi a formare un polittico, sopra al grande Pessimismo e Ottimismo e alle Frecce della Vita (oggi ambedue alla GNAM di Roma).


[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 14 marzo 2019]


Esposizioni
XCIV Esposizione di Belle Arti – Società Amatori e Cultori, febbraio-giugno 1928, Roma, Palazzo delle Esposizioni, sala VII, n. 74 (Fiori futuristi 1927; fa parte di una composizione di 5 tele visibile nella foto della parete); Balla. I fiori 1916- +1952, novembre 1965, Roma, Studio SM 13, n. 16; Giacomo Balla – i fiori dipinti da un artista, maggio-giugno 1980, Roma, Galleria San Marco, n. 10; Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco,
catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, n. 67; Margherita Sarfatti e l’arte in Italia tra le due guerre, 1-31 ottobre 2020 (12 marzo-4 aprile 2020), Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2020, p. 64
HTMLText_4D6677D3_5011_8602_41B7_2F868C890E89.html =
Giacomo Balla in una foto pubblicata sulla rivista “Gente”, 1976, p. 48: alle sue spalle il dipinto Balfiore – petunie, Archivio E. Gigli, Roma



Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 270: Balfiore 1924 (Petunia) olio su tela cm. 75x100 firma in basso a sinistra titolo e data nel retro Amatori e Cultori 1928 ), fino alla divisione testamentaria; Roma 1993 [lav 176 \ 156A]. Luce Balla, Roma [1993]. Collezione privata, Roma [2000]. Collezione privata [da autentica di E. Gigli, Roma 14 marzo 2019]


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drudi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 143, tav. 369; E. Balla, S. Bartoletti, Balfiori, Edizioni Valori Plastici, Roma 1980, tav. 14; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, p. 388, tav. 860
HTMLText_4D702FA6_5031_8603_41D1_0E44FA017D83.html =
Ritratto della figlia Elica
1921-1922


matita e tempera acquerellata su carta
mm 120 x 120
HTMLText_4D708FA9_5031_8601_41CB_568CAEE4EE48.html =
Elica Balla nasce al Policlinico di Roma il 30 ottobre 1914: nel suo nome il pittore del movimento fissa l’idea dinamica della velocità e quella guerresca del volo. Insieme alla sorella Luce e alla mamma Elisa, il volto di Elica diventa sempre più un soggetto accattivante per l’arte di Giacomo Balla. Proveniente da Casa Balla a via Oslavia, il piccolo ritratto è arricchito dalla cornice decorata a fiori rossi realizzata da Luce Balla.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Sogg 61 \ 93 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_4DA235A5_501E_9A01_41CF_D8F4A4BCFB5E.html =
Bozzetto per un pannello o un soffitto del Bal Tik Tak
1921


inchiostro e tempera su carta da pacchi intelata
mm 1000 x 980
HTMLText_4DA385A8_501E_9A0F_41D3_9915A2F2AC8B.html =
L’opera è certamente da riferirsi al cantiere per il Bal Tic Tac, eseguito da Balla tra il luglio e il novembre 1921. I colori blu, rosso, bruno-vilaceo, sono esattamente quelli della gamma usata da Balla nella complessa decorazione del locale, il primo cabaret d’avanguardia europeo. Le linee appresentano la trascrizione dei passi di danza dei ballerini, tema che si svolge diffusamente in tutto il locale. Il tratto veloce è originalmente pittorico ed efficace nel endere il movimento della danza.


F. Benzi


Storia
Casa Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 132, n. 86; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 17, 132-133, 180


Bibliografia
F. Benzi, Giacomo Balla dalla Ricostruzione futurista dell’universo al Genio futurista, in F. Benzi (a cura di), Giacomo Balla. Genio futurista, catalogo mostra, Milano 2015, p. 23, fig. 10



HTMLText_4DBD9A56_5031_8E02_41A7_37CC6338EB9F_mobile.html =
Giocoforza n. 15
1929-1930


Collezione Privata
olio su tela
cm 77 x 77


Le due tele, intitolate da Balla Forme rumore + spazio n. 45 e Gioco - forza n. 15 (nn. 41-42), fanno parte di quel ciclo di opere realizzate alla fine degli anni Venti. Definiti I quadri quadrati proprio perché misurano tutti cm 77 x 77, in origine si trovavano appesi nella parte alta del corridoio della abitazione della famiglia Balla in via Oslavia a Roma dove il pittore si trasferisce nel giugno del 1929 con la moglie e le due figlie. Questa particolare serie di tele viene a essere, per Giacomo Balla, l’occasione per rievocare tutta la sua vicenda futurista: osservando la carrellata di tele, si possono vedere i soggetti dipinti da Balla nei diversi anni. Si va dallo spazio (“Linee spaziali”) alla velocità unita a altri fattori (“Velocità + forme rumore”), dal cielo (“Dinamismo spaziale”) al mare (“Linee forza di mare”), dalla luce (“Ricerca luce ideale”) alla parola (“Buon appetito”) all’Art Déco (“Balfiori”).


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 294 “Giocoforza (n° 15) olio su tela
cm 77x77 firma in basso a sinistra titolo e firma nel retro. Proprietà
Salvatore Russo Roma”)


Esposizioni
Giacomo Balla, 10 novembre-2 dicembre 1951, Milano, Galleria Boromini-Amici della Francia, pieghevole della mostra, a cura di G. Le Noci, n. 27; Omaggio a Giacomo Balla, gennaio-febbraio 1983, Padova, catalogo mostra, a cura di G.M. Manna e E. Galeazzi, Edizioni BS image, Roma 1983, n. 22; Arte moderna, 31 agosto-17 settembre 1989, Ischia, Albergo della Regina Isabella, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 9; Arte moderna, 9 novembre-31 dicembre 1989, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 9
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Studio per soffitto
1920-1921 ca.


tempera su cartoncino
mm 650 x 960


Questa bellissima composizione astratta fa parte di una serie di studi basati sulla simmetria, che Balla utilizzava in molteplici maniere: modelli per ricami, decorazioni ambientali, studi di soffitti, composizioni autonome. Si tratta di uno degli esempi più grandi e completi di questo tipo di composizione, spesso eseguite in dimensioni di piccoli studi. Si può avvicinare a un esempio molto simile, leggermente più piccolo, pubblicato da Lista (n. 596, Motivo per soffitto) con la data 1918-1920. I colori blu, celeste e verde acqua sono simili alla gamma usata per la decorazione del primo piano del Bal Tic Tac (1921).
F. Benzi



Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 121, n. 72; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 138-139
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Bozzetto per un pannello o un soffitto del Bal Tik Tak
1921


inchiostro e tempera su carta da pacchi intelata
mm 1000 x 980


L’opera è certamente da riferirsi al cantiere per il Bal Tic Tac, eseguito da Balla tra il luglio e il novembre 1921. I colori blu, rosso, bruno-vilaceo, sono esattamente quelli della gamma usata da Balla nella complessa decorazione del locale, il primo cabaret d’avanguardia europeo. Le linee rappresentano la trascrizione dei passi di danza dei ballerini, tema che si svolge diffusamente in tutto il locale. Il tratto veloce è originalmente pittorico ed efficace nel rendere il movimento della danza.


F. Benzi


Storia
Casa Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 132, n. 86; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 17, 132-133, 180


Bibliografia
F. Benzi, Giacomo Balla dalla Ricostruzione futurista dell’universo al Genio futurista, in F. Benzi (a cura di), Giacomo Balla. Genio futurista, catalogo mostra, Milano 2015, p. 23, fig. 10


HTMLText_4E136650_5073_861E_41C2_7A829ADFC4D1_mobile.html =
Balfiore - Petunie
1924 ca.


olio su tela
cm 100 x 75


Nella tela catalogata da Luce Balla al n. 270 col titolo Balfiore Petunie, Balla fa galleggiare sei corolle di petunie dai chiari colori rosei su uno sfondo blue notte, avvolti da gradevoli foglie dai diversi verdi illuminati dal sole. Insieme ad altre quattro tele (Balfiori: Dalie viola, già M. Antonioni, Roma; Balfiore: Astri Lista 1982 n. 861; Balfiore: zinnie Lista 1892 n.865 e Balfiore: ranuncoli già Casa Balla 472), unita da un unico listello, Petunie viene esposta alla mostra degli Amatori e Cultori del 1928, quasi a formare un polittico, sopra al grande Pessimismo e Ottimismo e alle Frecce della Vita (oggi ambedue alla GNAM di Roma).


[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 14 marzo 2019]


Esposizioni
XCIV Esposizione di Belle Arti – Società Amatori e Cultori, febbraio-giugno 1928, Roma, Palazzo delle Esposizioni, sala VII, n. 74 (Fiori futuristi 1927; fa parte di una composizione di 5 tele visibile nella foto della parete); Balla. I fiori 1916- +1952, novembre 1965, Roma, Studio SM 13, n. 16; Giacomo Balla – i fiori dipinti da un artista, maggio-giugno 1980, Roma, Galleria San Marco, n. 10; Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco,
catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, n. 67; Margherita Sarfatti e l’arte in Italia tra le due guerre, 1-31 ottobre 2020 (12 marzo-4 aprile 2020), Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2020, p. 64


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 270: Balfiore 1924 (Petunia) olio su tela cm. 75x100 firma in basso a sinistra titolo e data nel retro Amatori e Cultori 1928 ), fino alla divisione testamentaria; Roma 1993 [lav 176 \ 156A]. Luce Balla, Roma [1993]. Collezione privata, Roma [2000]. Collezione privata [da autentica di E. Gigli, Roma 14 marzo 2019]


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drudi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 143, tav. 369; E. Balla, S. Bartoletti, Balfiori, Edizioni Valori Plastici, Roma 1980, tav. 14; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, p. 388, tav. 860
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Questa bellissima composizione astratta fa parte di una serie di studi basati sulla simmetria, che Balla utilizzava in molteplici maniere: modelli per ricami, decorazioni ambientali, studi di soffitti, composizioni autonome. Si tratta di uno degli esempi più grandi e completi di questo tipo di composizione, spesso eseguite in dimensioni di piccoli studi. Si può avvicinare a un esempio molto simile, leggermente più piccolo, pubblicato da Lista (n. 596, Motivo per soffitto) con la data 1918-1920. I colori blu, celeste e verde acqua sono simili alla amma usata per la decorazione del primo iano del Bal Tic Tac (1921).


F. Benzi


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 121, n. 72; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 138-139
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Studio per soffitto
1920-1921 ca.


tempera su cartoncino
mm 650 x 960
HTMLText_4E8B038E_5012_9E02_41A3_A44E0BE81C37_mobile.html =
Forme rumore +
spazio n. 45
1929-1930


olio su tela
cm 77 x 77


Le due tele, intitolate da Balla Forme rumore + spazio n. 45 e Giocoforza n. 15 (n. 41-42), fanno parte di quel ciclo di opere realizzatialla fine degli anni Venti. Definiti I quadri quadrati proprio perché misurano tutti cm 77 x 77, in origine si trovavano appesi nella parte alta del corridoio della abitazione della famiglia Balla in via Oslavia a Roma dove il pittore si trasferisce nel giugno del 1929 con la moglie e le due figlie. Questa particolare serie di tele viene a essere, per Giacomo Balla, l’occasione per rievocare tutta la sua vicenda futurista: osservando la carrellata di tele, si possono vedere i soggetti dipinti da Balla nei diversi anni. Si va dallo spazio (“Linee spaziali”) alla velocità unita a altri fattori (“Velocità + forme rumore”), dal cielo (“Dinamismo spaziale”) al mare (“Linee forza di mare”), dalla luce (“Ricerca luce ideale”) alla parola (“Buon appetito”) all’Art.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 294 “Giocoforza (n° 15) olio su tela
cm 77x77 firma in basso a sinistra titolo e firma nel retro. Proprietà
Salvatore Russo Roma”)


Esposizioni
Giacomo Balla, 10 novembre-2 dicembre 1951, Milano, Galleria Boromini-Amici della Francia, pieghevole della mostra, a cura di G. Le Noci, n. 27; Omaggio a Giacomo Balla, gennaio-febbraio 1983, Padova, catalogo mostra, a cura di G.M. Manna e E. Galeazzi, Edizioni BS image, Roma 1983, n. 22; Arte moderna, 31 agosto-17 settembre 1989, Ischia, Albergo della Regina Isabella, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 9; Arte moderna, 9 novembre-31 dicembre 1989, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 9
HTMLText_4E9E908A_5013_9A03_41CB_9A696511D47B.html =
La forma rumore degli anni Dieci (1913) si viene a sommare allo spazio in una costruzione dai colori del bianco e del nero, del grigio con il giallo, del rosso e del rosa. Questa immagine trova la diretta corrispondenza con il foglio n. 58 dell’album allora conservato in Casa Balla fino al 1993.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 231 “Forma rumore + spazio olio su
tela cm 77 x 77 firma in basso a destra titolo nel retro (n° 45). Proprietà Salvatore Russo Roma”)


Esposizioni
Omaggio a Giacomo Balla, gennaio-febbraio 1983, Padova, catalogo mostra, a cura di G.M. Manna e E. Galeazzi, Edizioni BS image, Roma 1983, pp. 34-35, n. 9; Arte moderna, 12 novembre-31 dicembre 1994, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1994, tav. 6


Bibliografia
E. Gigli, Giacomo Balla. Pittura dinamica=simultaneità delle forze
catalogo mostra (Roma, Galleria F. Russo), De Luca Editori d’Arte, Roma 2010, p. 44
HTMLText_4E9EE08B_5013_9A01_416F_6171E8117B87.html =
L’iconografia di Forma rumore + spazio nel foglio 58 facente parte di un album di progetti realizzati da Balla tra il 1926 e il 1928
HTMLText_4E9F5084_5013_9A07_41C8_B5059FE1FEB3.html =
Forme rumore + spazio n. 45
1929-1930


olio su tela
cm 77 x 77
HTMLText_4F65C91F_5077_8A02_41CD_3400FFA6DE9E.html =
La pagina autografa dove Balla ci spiega cosa sono i modificanti: “Il modificante sarà prepotente, urtante, stonante, decisivo, guerresco, ecc..”
HTMLText_4F663916_5077_8A02_41C7_5DFEFEE62768.html =
Modificante
Anni Venti


matita blu su carta
mm 145 x 220
HTMLText_4F66E91A_5077_8A02_41CB_576F323BF28F.html =
Questo disegno viene realizzato da Giacomo Balla sul retro di una fotografia che illustra gli uomini di Igliori e Fara mentre passano il ponte Salario per unirsi a Mussolini a Roma, fotografia pubblicata sull’“Illustrazione Italiana” del 1922. L’opera intitolata da Luce Balla Modificante proviene direttamente da Casa Balla, dove le signorine Balla la custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993 [lav.141 \ 161 A]. Luce Balla, Roma [1994]. A. Balla, Roma [2017]. Collezione privata
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Modificante
Anni Venti


matita blu su carta
mm 145 x 220


Questo disegno viene realizzato da Giacomo Balla sul retro di una fotografia che illustra gli uomini di Igliori e Fara mentre passano il ponte Salario per unirsi a Mussolini a Roma, fotografia pubblicata sull’“Illustrazione Italiana” del 1922. L’opera intitolata da Luce Balla Modificante proviene direttamente da
Casa Balla, dove le signorine Balla la custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993 [lav.141 \ 161 A]. Luce Balla, Roma [1994]. A. Balla, Roma [2017]. Collezione privata
HTMLText_51684136_4592_E61F_41B7_117439EEE445.html =
Linee di Paesaggio
1914-1915


matita e matite colorate su carta intelata
mm 225 x 325
HTMLText_5168B138_4592_E613_41CB_B8E5D721B9F7.html =
Storia
Casa Balla. Collezione Luigi Marcucci, Roma. Collezione privata


Esposizioni:
Giacomo Balla. Studi ricerche oggetti, febbraio marzo 1976, Verona, Museo di Castelvecchio, catalogo della mostra, n. 12, p. 26; Giacomo Balla. Dall’Autospalla all’Autodolore. Opere 1902-1947, 16 novembre 1994-15 gennaio 1995, Roma, Galleria Arco Farnese, catalogo della mostra, n. 47, p. 48
HTMLText_533EAAC8_4597_DA73_41BC_B85CDD40D6AC_mobile.html =
Linea di velocità + forme rumore
1913


matite colorate su carta
mm 90 x 118


Giacomo Balla si è sempre proposto la ricerca di una sintesi, ma vuole raggiungerla dopo innumerevoli analisi: scientificamente. Attraverso molti studi particolari (il moto relativo, il volo, le compenetrazioni della luce, il dinamismo), ecco un probabile approdo. Si tratta della “linea di velocità”: una forma sintetica che solo la mentalità del tutto “surreale” del pittore nato Torino può ritenere tale. Esatta e scientifica come la dimostrazione di un manuale di ingegneria, ma poetica come una frustata liberty, la “linea di velocità” diventerà nella sua opera una specie di personale marchio di fabbrica. La forma più importante del suo vocabolario, tanto è vero che arriverà a qualificarla “base fondamentale delle mie forme pensiero”. In questo lavoro Balla unisce alla linea di velocità la forma rumore nella rappresentazione saettante delle linee, mentre nella carta intelata al n. 19 struttura il motivo della linea di velocità affinché la figlia Luce lo possa realizzare a ricamo (da notare le indicazioni dei colori da usare).


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 52: “Velocità astratta 1913 disegno a matita su carta bianca intelato… timbro della dogana”); fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993. Avv. R. Donati, Roma [2004]. Collezione privata, Roma (firma e dedica sul retro)


Esposizioni
Premio Taranto 1951 per la pittura, 17-25 febbraio 1951, Torino, a cura di A. Rizzo; Exposition de peintures, de giuaches et de dessins de Giacomo Balla, 12 aprile-11 maggio 1957, Parigi, Galleria Cahiers d’Art, a cura di Y. Zervos, n. 3 [Vitesse abstraite, ligne de vitesse, 1913. Dessin entoilè 65 x 50; timbro circolare della Dogana francese]; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio-15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi, testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, pp. 78-79; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 94-95, 176; Disegno italiano del Novecento, 23 novembre-11 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 27


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n.509 “Linea di velocità + forma rumore”
1914 matite colorate su carta bianca cm.7,05x10 firma in basso a sinistra). Arch. Badaloni, Roma [notizia da A. Ponti]. Alessio Ponti, Roma





HTMLText_53DBB515_45F2_2E1D_41B7_8C563F6A10E6_mobile.html =
Linee di Paesaggio
1913


matite colorate su carta
mm 90 x 118



Storia
Casa Balla. Collezione Luigi Marcucci, Roma. Collezione privata Esposizioni: Giacomo Balla. Studi ricerche oggetti, febbraio marzo 1976, Verona, Museo di Castelvecchio, catalogo della mostra, n. 12, p. 26; Giacomo Balla. Dall’Autospalla all›Autodolore. Opere 1902-1947, 16 novembre 1994-15 gennaio 1995, Roma, Galleria Arco Farnese, catalogo della mostra, n. 47, p. 48


Esposizioni
Giacomo Balla. Studi ricerche oggetti, febbraio marzo 1976, Verona, Museo di Castelvecchio, catalogo della mostra, n. 12, p. 26; Giacomo Balla. Dall’Autospalla all’Autodolore. Opere 1902-1947, 16 novembre 1994-15 gennaio 1995, Roma, Galleria Arco Farnese, catalogo della mostra, n. 47, p. 48




HTMLText_53EA0C7C_4592_7E0C_41C4_EBC57AF80D11.html =
Colorati modificanti realizzati per rendere gli abiti “variabili, da disporre quando si voglia e dove si voglia su qualsiasi punto del vestito mediante bottoni pneumatici”
HTMLText_53EB2C63_4592_7E34_41C0_DED495AF1C19.html =
Modificante con linea di velocità
1913-1914


matita e matita contè su carta bianca
mm 125 x 200
HTMLText_53EB9C6C_4592_7E0C_41AD_3C7095BD4A77.html =
Il disegno proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla lo custodivano nello Studiolo rosso dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.732: Modificante con linea di velocità 1913 contè e matita su carta bianca cm. 20.1\2 x 12.1\2 firma in basso a destra [sic]); fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Rosso 36\ 32°]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drudi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, n. 168 (con il titolo Studio per cravatta) E. Crispolti, Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri, Marsilio Editore Venezia 1986, n. 102 Studio di modificante (riprodotto in basso a destra).
HTMLText_53FCABE6_45FE_3A3F_416D_6D1243D072B4.html =
Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n.509 “Linea di velocità + forma rumore” 1914 matite colorate su carta bianca
cm.7,05x10 firma in basso a sinistra). Arch. Badaloni, Roma [notizia da A. Ponti]. Alessio Ponti, Roma
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Linea di velocità + forme rumore
1913-1914


matite colorate su carta
mm 90 x 118
HTMLText_53FF5BE3_45FE_3A35_41C9_B3B26C0B9B98.html =
Giacomo Balla si è sempre proposto la ricerca di una sintesi, ma vuole raggiungerla dopo innumerevoli analisi: scientificamente. Attraverso molti studi particolari (il moto relativo, il volo, le compenetrazioni della luce, il dinamismo), ecco un probabile approdo. Si tratta della “linea di velocità”: una forma sintetica che solo la mentalità del tutto “surreale” del pittore nato Torino può ritenere tale. Esatta e scientifica come la dimostrazione di un manuale di ingegneria, ma poetica come una frustata liberty, la “linea di velocità” diventerà nella sua opera una specie di personale marchio di fabbrica. La forma più importante del suo vocabolario, tanto è vero che arriverà a qualificarla “base fondamentale delle mie forme pensiero”. In questo lavoro Balla unisce alla linea di velocità la forma rumore nella rappresentazione saettante delle linee, mentre nella carta intelata al n. 19 struttura il motivo della linea di velocità affinché la figlia Luce lo possa realizzare a ricamo (da notare le indicazioni dei colori da usare).
HTMLText_54215059_4592_6614_41B1_377641FDE4AA.html =
Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 52: “Velocità astratta 1913 disegno a matita su carta bianca intelato… timbro della dogana”); fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993. Avv. R. Donati, Roma [2004]. Collezione privata, Roma (firma e dedica sul retro)


Esposizioni
Premio Taranto 1951 per la pittura, 17-25 febbraio 1951, Torino, a cura di A. Rizzo; Exposition de peintures, de giuaches et de dessins de Giacomo Balla, 12 aprile-11 maggio 1957, Parigi, Galleria Cahiers d’Art, a cura di Y. Zervos, n. 3 [Vitesse abstraite, ligne de vitesse, 1913. Dessin entoilè 65 x 50; timbro circolare della Dogana francese]; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio-15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi, testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, pp. 78-79; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 94-95, 176; Disegno italiano del Novecento, 23 novembre-11 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 27


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, pp. 90, 157, n. 100; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982,
n. 332, pp. 204-205; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1984, p. 313 ripr.
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Ora, nel 1913, Giacomo Balla estrae quella linea, tesa e compressa come una molla, dal confronto con l’automobile in corsa, movimentando la ricerca con le linee simboliche del rumore per verificare l’idea della “creazione di forme veloci”. Questa velocità astratta viene realizzata da Balla nel 1913 su un foglio di carta Fabriano: verrà intelata dall’artista stesso per inviare il disegno prima al Premio Torino 1951 per la pittura, e poi a Parigi alla Galleria del critico Zervos nel 1957.


[da autentica di E. Gigli, Roma, 30 maggio 2019 ]
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Velocità astratta
1913 ca.


matita su carta Fabriano intelata
mm 440 x 585
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Studio di volumi
1913


matita su cartoncino
mm 93 x 145


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.737: volumi e movimento 1912 matite su cartoncino bianco (biglietto della mostra del 1911). Collezione Cambellotti, Roma [1993]. Collezione privata, Roma [2000]. Galleria Russo, Roma-Istambul [2016]. Collezione privata.


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 90, n. 17; Il rumore della strada. Futurismo italiano 1909-1918, 11 marzo-24 giugno 2001, Hannover, Sprengel Museum, catalogo mostra, a cura di N. Nobis, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 90, n. 13; Futurismo 1909-1944, 7 luglio-22 ottobre 2001, Roma, Palazzo delle Esposizioni, catalogo mostra, a cura di E. Crispolti, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 233; Futurismo e sua eredità, 6 dicembre 2002-15 gennaio 2003, Chieti, Museo d’Arte Costantino Barbella, catalogo mostra, a cura di L. Strozzieri, Edizione Associazione Culturale Trifoglio, Chieti 2002, p. 24;Benedetto + Futurismo, 18 dicembre 2004-27 febbraio 2005, Rende, Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capizzano”, Palazzo Vitari, catalogo mostra, a cura di C. Crescentini e T. Sicoli, Edizioni Ar&S, Arte e Società, Catanzaro 2004, p. 18; Futur Balla, 29 ottobre 2016-29 febbraio 2017, Alba (Cuneo), Fondazione Ferrero, catalogo mostra, a cura di E. Coen, Skira, Milano 2016, p. 128, n. 56 ripr.; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio-15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi, testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 70 ripr.; Disegno italiano del Novecento, 23 novembre-11 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 26 ripr.


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 88, n. 88 ripr.; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, n. 239, p. 175 ripr.





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Studio di volumi
1913 ca.


matita su cartoncino
mm 93 x 145
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In questa matita – catalogata da Luce Balla insieme ad un altro lavoro col titolo Volumi e movimento (Agenda n. 737) Balla studia il movimento del volume nello spazio: è una nuova ricerca astratta nata proprio dall’indagine reale della velocità dell’automobile in corsa. Nel 2016 viene scelta da Ester Coen nella mostra che la Fondazione Ferrero dedica a Balla: “La luce, espressione di verità, in sintonia con le leggi dell’universo e con le ipotesi scientifiche dell’epoca. Partendo dalla scomposizione di semplici apparenze, poter sfiorare l’essenza di un puro ideale panteistico: è questa la vera ispirazione di Balla” (pag.125). Proveniente da Casa Balla, in seguito alla morte della figlia Elica (Roma 14 gennaio 1993), viene inventariata da M. Fagiolo dell’Arco (con la mia collaborazione) al n.44 della Stanza di Luce. Alla morte di Luce (avvenuta a Roma il 30 aprile 1994), l’opera confluisce nella divisione ereditaria della cugina Laura Marcucci Cambellotti.
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Storia
Casa Balla, Roma, fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma 1994. Collezione Laura Marcucci Cambellotti, Roma [1994]. Collezione privata, Roma [2000]. Galleria Russo, Roma-Istambul [2016]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato
(poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 90, n. 16 ripr.; Il rumore della strada. Futurismo italiano 1909-1918, a cura di N. Nobis, Hannover, Sprengel Museum, 11 marzo-24 giugno 2001, catalogo mostra, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 90 n. 16 ripr.; Futurismo 1909-1944, a cura di E. Crispolti, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 7 luglio-22 ottobre 2001, catalogo mostra, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 233 ripr.; Futurismo e sua eredità, a cura di L. Strozzieri, Chieti, Museo d’Arte Costantino Barbella, 6 dicembre 2002-15 gennaio 2003, catalogo mostra, Edizione Associazione Culturale Trifoglio, Chieti 2002, p. 24 ripr.; Benedetto + Futurismo, mostra a cura di C. Crescentini e T. Sicoli, con la consulenza generale di S. Ventura, Rende, Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capizzano”, Palazzo Vitari, 18 dicembre 2004-27 febbraio 2005, catalogo mostra, Edizioni Ar&S, Arte e Società, Catanzaro, 2004, p. 19 ripr.


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori
Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, n. 88, p. 88 ripr.; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, n. 239, p. 175 ripr.


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Velocità astratta
1913 ca.


matita su carta Fabriano intelata
mm 440 x 585


Ora, nel 1913, Giacomo Balla estrae quella linea, tesa e compressa come una molla, dal confronto con l’automobile in corsa, movimentando la ricerca con le linee simboliche del rumore per verificare l’idea della “creazione di forme veloci”.
Questa velocità astratta viene realizzata da Balla nel 1913 su un foglio di carta Fabriano: verrà intelata dall’artista stesso per inviare il disegno prima al Premio Torino 1951 per la pittura, e poi a Parigi alla Galleria del critico Zervos nel 1957.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 52: “Velocità astratta 1913 disegno a matita su carta bianca intelato… timbro della dogana”); fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993. Avv. R. Donati, Roma [2004]. Collezione privata, Roma (firma e dedica sul retro)


Esposizioni
Premio Taranto 1951 per la pittura, 17-25 febbraio 1951, Torino, a cura di A. Rizzo; Exposition de peintures, de giuaches et de dessins de Giacomo Balla, 12 aprile-11 maggio 1957, Parigi, Galleria Cahiers d’Art, a cura di Y. Zervos, n. 3 [Vitesse abstraite, ligne de vitesse, 1913. Dessin entoilè 65 x 50; timbro circolare della Dogana francese]; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio-15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi, testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, pp. 78-79; Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 94-95, 176; Disegno italiano del Novecento, 23 novembre-11 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 27


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, pp. 90, 157, n. 100; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, n. 332, pp. 204-205; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1984, p. 313 ripr.





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Studio di volumi
1913


matita su cartoncino
mm 93 x 145


In questa matita – catalogata da Luce Balla insieme ad un altro lavoro col titolo Volumi e movimento (Agenda n. 737) Balla studia il movimento del volume nello spazio: è una nuova ricerca astratta nata proprio dall’indagine reale della velocità dell’automobile in corsa. Nel 2016 viene scelta da Ester Coen nella mostra che la Fondazione Ferrero dedica a Balla: “La luce, espressione di verità, in sintonia con le leggi dell’universo e con le ipotesi scientifiche dell’epoca. Partendo dalla scomposizione di semplici apparenze, poter sfiorare l’essenza
di un puro ideale panteistico: è questa la vera ispirazione di Balla” (pag.125). Proveniente da Casa Balla, in seguito alla morte della figlia Elica (Roma 14 gennaio 1993), viene inventariata da M. Fagiolo dell’Arco (con la mia collaborazione) al n.44 della Stanza di Luce. Alla morte di Luce (avvenuta a Roma il 30 aprile 1994), l’opera confluisce nella divisione ereditaria della cugina Laura Marcucci Cambellotti.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.737: volumi e movimento 1912 matite su cartoncino bianco (biglietto della mostra del 1911). Collezione Cambellotti, Roma [1993]. Collezione privata, Roma [2000]. Galleria Russo, Roma-Istambul [2016]. Collezione privata.


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 90, n. 17; Il rumore della strada. Futurismo italiano 1909-1918, 11 marzo-24 giugno 2001, Hannover, Sprengel Museum, catalogo mostra, a cura di N. Nobis, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 90, n. 13; Futurismo 1909-1944, 7 luglio-22 ottobre 2001, Roma, Palazzo delle Esposizioni, catalogo mostra, a cura di E. Crispolti, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2001, p. 233; Futurismo e sua eredità, 6 dicembre 2002-15 gennaio 2003, Chieti, Museo d’Arte Costantino Barbella, catalogo mostra, a cura di L. Strozzieri, Edizione Associazione Culturale Trifoglio, Chieti 2002, p. 24;Benedetto + Futurismo, 18 dicembre 2004-27 febbraio 2005, Rende, Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capizzano”, Palazzo Vitari, catalogo mostra, a cura di C. Crescentini e T. Sicoli, Edizioni Ar&S, Arte e Società, Catanzaro 2004, p. 18; Futur Balla, 29 ottobre 2016-29 febbraio 2017, Alba (Cuneo), Fondazione Ferrero, catalogo mostra, a cura di E. Coen, Skira, Milano 2016, p. 128, n. 56 ripr.; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio-15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi, testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 70 ripr.; Disegno italiano del Novecento, 23 novembre-11 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Manfredi Edizioni, Imola 2018, p. 26 ripr.


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 88, n. 88 ripr.; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, n. 239, p. 175 ripr.





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Canto patriottico in piazza di Siena
1915


smalto su tela
cm 36 x 45


L’opera è preparatoria per la grande tela omonima. Come indicato dal titolo la composizione rappresenta l’immagine-ricordo di Piazza di Siena durante una dimostrazione interventista. I parallelepipedi sono tradizionalmente spiegati come le forme plastiche dei canti, che si innalzano dal centro Villa Borghese verso il cielo. Il cuneo a destra e gli elementi di lato rappresenterebbero visivamente un raggio di sole e le nuvole.


[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 5 aprile 2018].


Storia
Luigi Marcucci, Roma [1968-1976]. Collezione privata, Roma [1982]. Collezione privata, Milano [2001- 2004]


Esposizioni
Balla: stati d’animo, dal 20 aprile 1968, Roma, Galleria L’Obelisco, a cura di M. Fagiolo, n. 5 (Bozzetto per “Canto patriottico in Piazza di Siena); Cento opere d’arte italiana dal futurismo a oggi, 20 dicembre 1968-20 gennaio 1969, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, a cura di G. De Marchis, n. 12 [targhetta sul retro della cornice Coll. Prof. Luigi Marcucci, Roma; in sostituzione dell’opera Bandiere all’Altare della Patria]; Giacomo Balla. Studi ricerche oggetti, febbraio-marzo 1976, Verona, Museo di Castelvecchio e Modena, Galleria Civica d’arte Moderna, catalogo mostra, introduzione di L. Maggnato, Verona 1976,
p. 30, n. 15 ripr.; Giacomo Balla – Opere dal 1912 al 1930 – Tipologie di astrazione, 15 marzo-15 maggio 1980, Modena, Galleria Fonte d’Abisso, catalogo mostra, introduzione di M. Fagiolo, Modena 1980, p. 27, n. 12, p. 50, n. 12 ripr.; Giacomo Balla: dall’Autospalla all’Autodolore, 16 novembre 1994-15 gennaio 1996, Roma, Galleria Arco Farnese, a cura di I. Stefanelli Torossi, catalogo mostra, n. 10 ripr.; Il Liberty in Italia, 21 marzo-17 giugno 2001, Roma, Chiostro del Bramante, a cura di F. Benzi, catalogo mostra, p. 103 ripr.; Il Decò in Italia, 20 marzo-13 giugno 2004,
Roma, Chiostro del Bramante, a cura di F. Benzi, catalogo mostra p. 38, n. 17 ripr.; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio- 15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo
mostra, introduzione di F. Benzi e testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, pp. 80-81 e ripr. in copertina


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 237, 513, n. 427 ripr.




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Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 237, 513, n. 427 ripr.
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Canto patriottico in piazza di Siena
1915 ca.


smalto su tela
cm 36 x 45
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L’opera è preparatoria per la grande tela omonima. Come indicato dal titolo la composizione rappresenta l’immagine-ricordo di Piazza di Siena durante una dimostrazione interventista. I parallelepipedi sono tradizionalmente spiegati come le forme plastiche dei canti, che si innalzano dal centro di Villa Borghese verso il cielo. Il cuneo a destra e gli elementi di lato rappresenterebbero visivamente un raggio di sole e le nuvole.


[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 5 aprile 2018]


Storia
Luigi Marcucci, Roma [1968-1976]. Collezione privata, Roma [1982]. Collezione privata, Milano [2001- 2004]


Esposizioni
Balla: stati d’animo, dal 20 aprile 1968, Roma, Galleria L’Obelisco, a cura di M. Fagiolo, n. 5 (Bozzetto per “Canto patriottico in Piazza di Siena); Cento opere d’arte italiana dal futurismo a oggi, 20 dicembre 1968- 20 gennaio 1969, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, a cura di G. De Marchis, n. 12 [targhetta sul retro della cornice Coll. Prof. Luigi Marcucci, Roma; in sostituzione dell’opera Bandiere all’Altare della Patria]; Giacomo Balla. Studi ricerche oggetti, febbraio- marzo 1976, Verona, Museo di Castelvecchio e Modena, Galleria Civica d’arte Moderna, catalogo mostra, introduzione di L. Maggnato, Verona 1976, p. 30, n. 15 ripr.; Giacomo Balla – Opere dal 1912 al 1930 – Tipologie di astrazione, 15 marzo-15 maggio 1980, Modena, Galleria Fonte d’Abisso, catalogo mostra, introduzione di M. Fagiolo, Modena 1980, p. 27, n. 12, p. 50, n. 12 ripr.; Giacomo Balla: dall’Autospalla all’Autodolore, 16 novembre 1994-15 gennaio 1996, Roma, Galleria Arco Farnese, a cura di I. Stefanelli Torossi, catalogo mostra, n. 10 ripr.; Il Liberty in Italia, 21 marzo-17 giugno 2001, Roma, Chiostro del Bramante, a cura di F. Benzi, catalogo mostra, p. 103 ripr.; Il Decò in Italia, 20 marzo-13 giugno 2004, Roma, Chiostro del Bramante, a cura di F. Benzi, catalogo mostra p. 38, n. 17 ripr.; La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo, 22 febbraio- 15 marzo 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, introduzione di F. Benzi e testo critico di M. Duranti, Manfredi Edizioni, Imola 2018, pp. 80-81 e ripr. in copertina
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Negli anni Dieci, sotto la spinta di una ricostruzione futurista, inventa oggetti per abbellire l’utile. In questo clima si inserisce questo progetto per portafiori realizzato da Balla con una tematica prettamente astrattista nella ripresa di motivi geometrici assemblati su diverse fasce cromatiche di azzurro \ blue, intervallate tra di loro dal motivo delle linee andamentali. Il Modello per portafiori proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla lo custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia


Storia
Casa Balla, Roma 1993 (Agenda n.835 “Modello per portafiori
1916 tempera su carta cm. 31 x 23 firma in basso a sinistra”); fino alla divisione testamentaria Roma 1993. [Lav 95 \ 131A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla. Arte Applicata, novembre-dicembre 1972,
Roma, Studio d’Arte Moderna SM13, Roma 1972, n. 5
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Modello per portafiori
1916 ca.


tempera e matita su carta
mm 300 x 250
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La copertina del catalogo della mostra Giacomo Balla. Arte Applicata, novembre-dicembre 1972, Roma, Studio d’Arte Moderna SM13
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Antiaustriaco
1915 ca.


vernice e matita rossa su carta intelata
mm 445 x 325


Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Italia si proclama neutrale, mentre Giacomo Balla considera l’interventismo come una posizione morale, ma anche come colorata sintesi dell’entusiasmo giovanile. Balla esprime il suo risentimento antiaustriaco in questa carta intelata dove rappresenta, con l’uso anche della matita rossa, i due sovrani della Triplice Alleanza. A destra troviamo raffigurato l’Imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe (1830-1916) con i suoi grandi baffi, a sinistra il Keiser Guglielmo II di Germania e Prussia (1859-1941) schiacciati dal peso degli eventi e adagiati sul simbolo asburgico dell’Aquila Bicipite.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 215: “Bozzetto antiaustriaco 1915 fa parte dei quadri delle Dimostrazioni interventiste vernice su carta intelata cm. 45x32.5 firma e data in basso a destra”); fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Lav 2 \ 133A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, n. 130, fig. 50


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo,
T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, pp. 108, 163, n. 190; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 238-239, n. 431
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Antiaustriaco
1915 ca.


vernice e matita rossa su carta intelata
mm 445 x 325
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Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Italia si proclama neutrale, mentre Giacomo Balla considera l’interventismo come una posizione morale, ma anche come colorata sintesi dell’entusiasmo giovanile. Balla esprime il suo risentimento antiaustriaco in questa carta intelata dove rappresenta, con l’uso anche della matita rossa, i due sovrani della Triplice Alleanza. A destra troviamo raffigurato l’Imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe (1830-1916) con i suoi grandi baffi, a sinistra il Keiser Guglielmo II di Germania e Prussia (1859-1941) schiacciati dal peso degli eventi e adagiati sul simbolo asburgico dell’Aquila Bicipite.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n. 215: “Bozzetto antiaustriaco 1915 fa parte dei quadri delle Dimostrazioni interventiste vernice su carta intelata cm. 45x32.5 firma e data in basso a destra”); fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Lav 2 \ 133A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, n. 130, fig. 50


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo,
T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, pp. 108, 163, n. 190; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 238-239, n. 431
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I due sovrani della Triplice alleanza, l’imperatore austro ungarico Francesco Giuseppe I, con i grandi baffi, e il Kaiser Guglielmo II di Germania e Prussia


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La signora Crisafi al balcone
1902 ca


pastello su carta
mm 1000 x 898


L’opera allora inedita viene esposta da Maurizio Fagiolo nella mostra che Palazzo Zabarella dedica a Giacomo Balla Verso il Futurismo: “Appaiono i volti e gli atteggiamenti di donne giovinette. La Crisafi si appoggia al balcone di casa accostando il bel volto al vaso di gerani”.


Storia
Famiglia Crisafi, Roma [commissione a Balla]
Esposizioni
Giacomo Balla 1895-1911. Verso il Futurismo, 15 marzo-28 giugno 1998, Padova, Palazzo Zabarella, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Marsilio Editori, Venezia 1998, p. 86



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Tipi parigini - Lettera alla fidanzata
1900 ca.


matita su carta
mm 100 x 130
HTMLText_5D8F9956_4022_C5AD_41CA_313DF7E70118.html =
Il 2 settembre 1900 Giacomo Balla parte per Parigi: sarà ospite dell’amico illustratore Serafino Macchiati a Fontenay, sobborgo parigino, fino al marzo del 1901. Incuriosito dalle novità parigine, Balla ne continua a scrivere e disegnare alla fidanzata Elisa rimasta a Roma. Sono diverse le lettere con schizzati Tipi parigini. Il disegno dei Tipi parigini con le due figure (femminile a destra e maschile a sinistra con la pipa: forse lo stesso Balla?) riporta sul retro una parte di lettera alla fidanzata, trascritta per intero da Elica Balla nel 1984 (p. 78): riferendosi a delle pensée appassite inviate dalla fidanzata Elisa in una precedente lettera a Parigi, leggiamo “… sensibile, il loro colore, il loro velluto si è spento per sempre. Ma siatene certi, cari elementi, io vi comprendo, voi mi parlate i ricordi più cari e più costanti: io sento la mia compagna che nel distruggere la vostra vita pensa di mandarvi a me e di esprimere con voi un linguaggio più ideale più vero di rievocare dei momenti che adesso desidero e…. Siamo forti e lottiamo”.
HTMLText_5D8FB958_4022_C5A5_41C6_FC487079856E.html =
I tipi parigini in un altro disegno vengono così descritti da Balla: “sono pittori o almeno vestono così esageratamente da sembrarlo”, foto Archivio E. Gigli, Roma


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. F. Marcucci, Roma [2016]


Bibliografia
Paolo Baldacci, Ricostruzione di Casa Balla, Mondadori,
Milano 1986, p. 47, n. 13


HTMLText_5E1619A9_45B2_2634_41C7_FE327D60AE39_mobile.html =
Modificante con linea di velocità
1913-1914


matita e matita contè su carta bianca
mm 125 x 200


Il disegno proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla lo custodivano nello Studiolo rosso dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.732: Modificante con linea di velocità 1913
contè e matita su carta bianca cm. 20.1\2 x 12.1\2 firma in basso a destra [sic]); fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Rosso 36\ 32°]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drudi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, n. 168 (con il titolo Studio per cravatta) E. Crispolti, Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri, Marsilio Editore Venezia 1986, n. 102 Studio di modificante (riprodotto in basso a destra).




HTMLText_5E25EEBF_402E_7CDB_419F_DB64FD612612_mobile.html =
Macchietta romana - Figura con ombrello
1898-1900 ca.


matita su carta
mm 140 x 105


È il 19 gennaio del 1895 quando Giacomo Balla, orfano del padre Giovanni, insieme alla mamma Lucia si trasferisce a Roma. Nel 1896 si stabilisce – sempre con la mamma – in una casa-studio sulla strada in via Piemonte 119, a ridosso di Villa Borghese. La mamma Lucia continua a lavorare come sarta a domicilio: a Roma per il sarto Giacomo Foa, il quale ha un negozio in via del Corso. E proprio nelle vetrine che danno sul passeggio dei romani, Balla espone le sue opere: troviamo ritratti insieme a qualche autoritratto vicino alle caratteristiche immagini della vita quotidiane (le macchiette romane). Sono gli anni durante i quali entra in contatto con Duilio Cambellotti, il cesellatore, Serafino Macchiati e lo scrittore Alessandro Marcucci (nel 1904 Balla sposerà la sorella Elisa).


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. F. Marcucci, Roma [2016]



HTMLText_5EEE39E1_4023_C467_41B9_8A2209675EA5.html =
La signora Crisafi al balcone
1902 ca.


pastello su carta
mm 1000 x 898
HTMLText_5EEF89EC_4023_C47D_41BC_7E25AB614E07.html =
L’opera allora inedita viene esposta da Maurizio Fagiolo nella mostra che Palazzo Zabarella dedica a Giacomo Balla Verso il Futurismo: “Appaiono i volti e gli atteggiamenti di donne giovinette. La Crisafi si appoggia al balcone di casa accostando il bel volto al vaso di gerani”.


Storia
Famiglia Crisafi, Roma [commissione a Balla]


Esposizioni
Giacomo Balla 1895-1911. Verso il Futurismo, 15 marzo-28 giugno 1998, Padova, Palazzo Zabarella, catalogo mostra, a cura di M.
Fagiolo dell’Arco, Marsilio Editori, Venezia1998, p. 86
HTMLText_5FB0421C_402E_FB6A_41C5_CA6E1B26C7E0.html =
Elisa al Giardino del Lago
1902


olio su tela su cartoncino
cm 18,4 x 25 (irregolare)
HTMLText_5FB32224_402E_FB5A_41CD_12DF2E772228.html =
Balla conosce la sorella di Alessandro Marcucci, Elisa, nel 1897: l’anno successivo la ritrae mentre ricama, nel pastello intitolato Quiete operosa. Da cui a pochi anni, la ritroviamo ritratta da Balla proprio seduta al Giardino del Lago dentro Villa Borghese: di profilo, sulla staccionata del lago, tiene in mano l’ombrellino chiuso e indossa il classico cappellino di paglia.
La veduta è dal basso verso l’alto proprio per farci immergere anche noi con Elisa nel Giardino di Villa Borghese, quell’amata Villa Borghese definita da Fagiolo la sua “Montagne Sainte - Victoire”, un tema da indagare, da provare e riprovare, da scarnire fino all’astrazione… Si tratta di uno dei primi temi sperimentali affrontati dal pittore, proprio come saranno all’epoca eroica del Futurismo i temi della Rondine, l’Automobile in corsa, la Velocità astratta, le Linee forza di paesaggio, le Trasformazioni forme spirito, il Mercurioche passa davanti al sole, e così via.



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Storia
Casa Balla, Roma [1968]; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [1994]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]. Collezione A. Tosti, Roma [2019]


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Bulzoni, Roma 1968, n. 32 (inedito); Archivi del Divisionismo, a cura di T. Fiori, De Luca Editore, Roma 1969, vol. II, n. X.40, pag. 138 (Prop. L. ed E. Balla, Roma); S. Barnes Robinson, G. Balla-Divisionism and Futurism
1871-1912, Ann Arbor, Michigam 1981, pagg. 33, 133, fig. 11; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 55
HTMLText_606A9B53_401E_49FE_41BA_CED26FF28A4F_mobile.html =
Il Mendicante - Studio
1902 ca.


matita su carta
mm 124 x 82


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 46, n. 12


Bibliografia
M. Fagiolo, Balla pre-futurista, Bulzoni, Roma 1968, in scheda n. 57; Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.62, fig. 1737; G. Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 132; E. Balla, Con Balla, Multhipla Edizioni, Milano 1984, p. 133 ripr.
HTMLText_60748D6A_41E2_BC65_41AC_B78090CD65DD.html =
Storia
Alessandro Marcucci [dono di Balla]. Famiglia Marcucci-Tosti, Roma [1968]. Galleria Gironda, Milano [1981]. Collezione Tosti, Roma. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla: dal Divisionismo al Futurismo, 9-31 ottobre 1981, Milano, Galleria Gironda, a cura di L. Marcucci, catalogo mostra, p. 9 (Campagna romana 1902, ripr.); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 82, n. 2 ripr.; Luce e pittura in Italia 1850-1914, 23 aprile-11 maggio 2002, Roma, Fondazione Adriano
Olivetti, catalogo mostra, a cura di R. Miracco, Milano 2002, p. 128 ripr.; Luce e pittura in Italia 1850-1914, 24 gennaio-4 maggio 2003, Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori, Villa Mimbelli, catalogo mostra, a cura di R. Miracco, Milano 2003, p.152 ripr.; Disegno italiano del Novecento, 22 novembre-13 dicembre 2018, Roma, Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Imola 2018, p. 15 ipr.


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Bulzoni Editore, Roma 1968, n. 52 (citato inedito, non ripr.); Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, OfficinaEdizioni, Roma 1968, n. X.36 fig.1719 (con il titolo Paesaggio di primavera o Campagna romana); M. Fagiolo dell’Arco, Futur Balla, Bulzoni Editore, Roma 1970, p. VI, n. 52bis; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, pp. 130-131, n. 97 ripr.


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Elisa al Giardino del Lago
1902


olio su tela su cartoncino
cm 18,4 x 25 (irregolare)


Balla conosce la sorella di Alessandro Marcucci, Elisa, nel 1897: l’anno successivo la ritrae mentre ricama, nel pastello intitolato Quiete operosa. Da cui a pochi anni, la ritroviamo ritratta da Balla proprio seduta al Giardino del Lago dentro Villa Borghese: di profilo, sulla staccionata del lago, tiene in mano l’ombrellino chiuso e indossa il classico cappellino di paglia. La veduta è dal basso verso l’alto proprio per farci immergere anche noi con Elisa nel Giardino di Villa Borghese, quell’amata Villa Borghese definita da Fagiolo la sua “Montagne Sainte - Victoire”, un tema da indagare, da provare e riprovare, da scarnire fino all’astrazione… Si tratta di uno dei primi temi sperimentali affrontati dal pittore, proprio come saranno all’epoca eroica del Futurismo i temi della Rondine, l’Automobile in corsa, la Velocità astratta, le Linee forza di paesaggio, le Trasformazioni forme spirito, il Mercurio che passa davanti al sole, e così via..


Storia
Casa Balla, Roma [1968]; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [1994]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]. Collezione A. Tosti, Roma [2019]


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Bulzoni, Roma 1968, n. 32 (inedito); Archivi del Divisionismo, a cura di T. Fiori, De Luca Editore, Roma 1969, vol. II, n. X.40, pag. 138 (Prop. L. ed E. Balla, Roma); S. Barnes Robinson, G. Balla-Divisionism and Futurism
1871-1912, Ann Arbor, Michigam 1981, pagg. 33, 133, fig. 11; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 55



HTMLText_60D904CF_402E_CCBB_41D0_15DF9BF24189.html =
Macchietta romana - Figura con ombrello
1898-1900 ca.


matita su carta
mm 140 x 105
HTMLText_60DB34D0_402E_CCA5_419F_9C7ADF004678.html =
È il 19 gennaio del 1895 quando Giacomo Balla, orfano del padre Giovanni, insieme alla mamma Lucia si trasferisce a Roma. Nel 1896 si stabilisce – sempre con la mamma – in una casa-studio sulla strada in via Piemonte 119, a ridosso di Villa Borghese. La mamma Lucia continua a lavorare come sarta a domicilio: a Roma per il sarto Giacomo Foa, il quale ha un negozio in via del Corso. E proprio nelle vetrine che danno sul passeggio dei romani, Balla espone le sue opere: troviamo ritratti insieme a qualche autoritratto vicino alle caratteristiche immagini della vita quotidiane (le macchiette romane). Sono gli anni durante i quali entra in contatto con Duilio Cambellotti, il cesellatore, Serafino Macchiati e lo scrittore Alessandro Marcucci (nel 1904 Balla sposerà la sorella Elisa).


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma
[1986]. F. Marcucci, Roma [2016]
HTMLText_6151E85D_49ED_D416_41D1_7BF6C58188AA.html =
Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [Sogg 48 \ 71A]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Balla pre-futurista, 1968, Roma, Galleria L’Obelisco, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Mario Bulzoni editore, Roma, 1968, pp. 12, 38, n. 1; Giacomo Balla (1871-1958), Galleria Nazionale Arte Moderna, Roma 1971-1972, n. 1 (ripr.); Giacomo Balla, Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982 n. 1; Balla a Capodimonte. La donazione Carelli, Museo di Capodimonte, Napoli 1988 pp. 24-25 (riprodotto);
Giacomo Balla 1895-1911. Verso il Futurismo, 15 marzo-28 giugno 1998, Padova, Palazzo Zabarella, catalogo mostra, a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco, Marsilio Editori, Venezia 1998, p. 59, n. 8 (ripr.); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 81, n. 1, ripr.; Futur Balla: vita luce velocità, Fondazione Ferrero, Alba 2016-2107, n. 1, ripr. p. 24; Balla a Villa Borghese, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Roma 2018-2019, n. 9, ripr. p. 66


Bibliografia
M. Fagiolo, Balla pre-futurista, Roma 1968, n. 1, ripr. p. 12; Archivi del Divisionismo, a cura di T. Fiori, Roma 1969, n. X.1, fig.1683; G. De Marchis, Giacomo Balla. L’aurea futurista, Torino 1977 fig. 1; S. Barnes Robinson, G. Balla-Divisionism and Futurism 1871-1912, Michigan 1981, pp. 3, 119, fig. 1; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, p. 97, n. 1; P. Baldacci, Ricostruzione di Casa Balla, Milano 1986 fig.1; M. Fagiolo dell’Arco, Balla The Futurist, New York 1987, ripr. p. 8; M. Fagiolo dell’Arco, Futur-Balla. La vita e le opere, Milano 1992, p. 14 ripr.
HTMLText_616D20A7_49DD_5432_41D1_A626DD2054AA.html =
Giacomo Balla a quattro anni in una foto del fotografo Bertieri
HTMLText_61B26FCA_4066_48E9_41CF_7EB306FBF71E_mobile.html =
Veduta di Villa Borghese
1902


pastello e gesso su carta
mm 150 x 300


Questa veduta viene realizzata da Balla compenetrando i pastelli dai colori più diversi (dal lilla al rosa, dal verde acqua al bluette, dall’arancio al verde muschio) con la luce che ne scaturisce: a questo punto veniamo catturati da questa nuova sperimentazione di chi nel 500 si chiamava Leonardo. È esposta da Luigi Marcucci nel 1980 vicino al simbolo del nuovo divisionismo di Balla che si apre al futurismo nella Finestra di Dusseldorf del 1912: “Crepitante nel segno con ricco impasto divisionista, quest’opera dimostra che formalmente Balla riconduce ad una unità ogni elemento della natura, per cui prato, alberi e cielo si fondono” (p. 9).


Storia
Alessandro Marcucci [dono di Balla]. Famiglia Marcucci-Tosti, Roma [1968]. Galleria Gironda, Milano [1981]. Collezione Tosti, Roma. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla: dal Divisionismo al Futurismo, 9-31 ottobre 1981, Milano, Galleria Gironda, a cura di L. Marcucci, catalogo mostra, p. 9 (Campagna romana 1902, ripr.); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 82, n. 2 ripr.; Luce e pittura in Italia 1850-1914, 23 aprile-11 maggio 2002, Roma, Fondazione Adriano Olivetti, catalogo mostra, a cura di R. Miracco, Milano 2002, p. 128 ripr.; Luce e pittura in Italia 1850-1914, 24 gennaio-4 maggio 2003, Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori, Villa Mimbelli, catalogo mostra, a cura di R. Miracco, Milano 2003, p.152 ripr.; Disegno italiano del Novecento, 22 novembre-13 dicembre 2018, Roma,
Galleria Russo, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Imola 2018, p. 15 ipr.


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Bulzoni Editore, Roma 1968, n. 52 (citato inedito, non ripr.); Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1968, n. X.36 fig.1719 (con il titolo Paesaggio di primavera o Campagna romana); M. Fagiolo dell’Arco, Futur Balla, Bulzoni Editore, Roma 1970, p. VI,
n. 52bis; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, pp. 130-131,
n. 97 ripr.


HTMLText_61C43F6C_41E2_DC7D_41B6_D58D93BC1CDE.html =
Veduta di Villa Borghese
1902


pastello e gesso su carta
mm 150 x 300
HTMLText_61C5DF6E_41E2_DC7D_41AE_C620939DAAC0.html =
Questa veduta viene realizzata da Balla compenetrando i pastelli dai colori più diversi (dal lilla al rosa, dal verde acqua al bluette, dall’arancio al verde muschio) con la luce che ne scaturisce: a questo punto veniamo catturati da questa nuova sperimentazione di chi nel 500 si chiamava Leonardo. È esposta da Luigi Marcucci nel 1980 vicino al simbolo del nuovo divisionismo di Balla che si apre al futurismo nella Finestra di Dusseldorf del 1912: “Crepitante nel segno con ricco impasto divisionista, quest’opera dimostra che formalmente Balla riconduce ad una unità ogni elemento della natura, per cui prato, alberi e cielo si fondono” (p. 9).



HTMLText_620BA4D1_406E_D8FA_41CC_DF6203FA13C3.html =
Il mendicante - Studio
1902 ca.


matita su carta
mm 124 x 82
HTMLText_6226D984_402E_4959_41D0_2B403ABA7F3B.html =
Il mendicante, 1902,
olio su tela, cm 175 x 115
HTMLText_6330BA48_5BDC_D5E4_41D2_A551F25FE15E_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_63326A38_5BDC_D5A4_4192_AC2028C2364A_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_63337A38_5BDC_D5A4_41C1_F2BA417A6BDC_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_63341A38_5BDC_D5A4_4197_4D56E27A460C_mobile.html =
Cornice
1925-1930


legno dipinto
cm 30,5 x 26,5


Storia
Storia
Casa Balla; collezione Luigi Marcucci, Roma; collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre- 2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 146-147-182
HTMLText_64541B3C_5BC4_CB9C_41D1_2A5558BB5ED5.html =
I due disegni (n. 51-52) sono lavori progettuali per il Mare, vele, vento; Mare velivolato dipinto su tela d’arazzo e inviato “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel 1925. “Ma quello che ama il cielo, il mare, l’infinito luminoso, i fiori, i viali, la terra, gli animali, tutti, allora amerà pur me perché vitalizzato dagli stessi alimenti, scrive Balla all’inizio del Novecento. E gli elementi del mare quali vele, onde e riflessi nel cielo si possono ritrovare in queste due matite preparatorie per la realizzazione dell’opera Marlevante (Mare velivolato), la tela d’arazzo dipinta con il tema delle linee forze di mare ed esposta nel 1925 alla Esposizione Internazionale d’arte Decorativa di Parigi (n. 51-52). Il viaggio di Balla a Parigi per l’Esposizione è documentato da diverse cartoline che l’artista invia alla famiglia rimasta a Roma. In particolare in una scrive: “Gli arazzi sono arrivati benissimo. Tutto fatto”, Parigi 10 giugno 1925. Come si puo vedere dalla foto della sala, allestita da Depero, Balla è presente con le quattro tele d’arazzo (vedi foto minimale a p. 126): al centro sopra il Genio Futurista, campeggia quello con il motivo delle barche a vela intitolato Marlevante (acquistato dalla Banca d’Italia nel 1986 dalle Signorine Balla).


HTMLText_6454EB2D_5BC4_CBBD_417B_135090A15074.html =
Mare velivolato - Studio
1925 ca.


matita su carta
mm 187 x 270
HTMLText_64573B36_5BC5_4BAC_41C7_1145E253A695.html =
Giacomo Balla con Elisa, Luce e Giovanni Prini nello studio di via Paisiello, 1908 ca. Sul fondo il dipinto La pazza di via Parioli, disperso





HTMLText_64575B3C_5BC4_CB9C_41BA_EA53A7D335C5.html =
Mare velivolato, 1925 ca., dipinto su tela d’arazzo, cm 279 x 381, Banca d’Italia


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


HTMLText_64578B36_5BC5_4BAC_41D0_9F5070F28795.html =
La pazza - Studio
1904 ca.


matita su carta
mm 180 x 115
HTMLText_6457AB36_5BC5_4BAC_41C6_FE1546ED56EE.html =
Sono sei studi realizzati da Giacomo Balla tra il 1902 e il 1905 per le tele del ciclo Dei Viventi. Gli studi 011 e 012 rappresentano la figura femminile della pazza profilata nella prospettiva della strada di viale Parioli: il quadro (disperso) si vede in una fotografia dello studio pubblicata da Fagiolo nel 1968 (p. 8). Gli studi 009 e 013 sono lo studio della testa e dei piedi per la pazza conservata alla Galleria Nazionale di Roma. Lo studio 010 rappresenta la pazza Matilde seduta; infine lo studio 007 rappresenta il mendicante seduto nella chiesa romana di Santa Maria in Cosmedin come poi lo ritroviamo nella tela conservata alla Galleria Nazionale di Roma.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, n. 26, fig. 14, n. 25, n. 29


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Bulzoni, Roma 1968, p. 43, n.62 ripr.; Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.114, fig.1763; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 127


HTMLText_65307749_4022_D9EB_41A3_215A705509D6.html =
La pazza, 1905, olio su tela, cm 175x115, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, particolare


HTMLText_65321D28_5A46_8EEC_41CA_566B3D4CCE32.html =
In questo ritratto Giacomo Balla ritrae la sua secondogenita soprannominata Acchiappanuvole: con grande virtuosismo estrae dal fondo nero (quasi come in un negativo fotografico) il profilo illuminato della figlia ventiduenne. I riflessi rossi dati dal pastello portano a dire che Balla abbia usato il controluce del tramonto per illuminare il delicato profilo della figliola.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Casa Balla. Un pittore e le sue figlie tra futurismo e natura, 14 giugno-12 ottobre 1997, Comacchio, Palazzo Bellini, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Marsilio, Venezia 1997, p. 77, n. 40 ripr.; Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero, decor pittura, “realtà nuda e sana” 1919-1929, 14 novembre 2000-30 gennaio 2001, Milano, Fonte d’Abisso Arte, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Mazzotta, Milano 2000, pp. 58, 66, n. 40


Bibliografia
E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, p. 60
HTMLText_65324D2B_5A46_8EEC_41C8_E0C0B12E048F.html =
La figlia del grande Balla fra le creature di suo padre, adagiata sul tappeto all’interno del salotto di via Oslavia (in “Oggi e domani”, Roma 22 settembre 1930), Archivio E. Gigli, Roma
HTMLText_65334745_4022_D9DB_41C5_A9AA5A25AA78.html =
La pazza - Studio
1904 ca.


matita su carta
mm 109 x 90 [foglio aperto mm 109 x 180]
HTMLText_6533F746_4022_D9D9_41B7_35C5FB65B073.html =
Sono sei studi realizzati da Giacomo Balla tra il 1902 e il 1905 per le tele del ciclo Dei Viventi. Gli studi 011 e 012 rappresentano la figura femminile della pazza profilata nella prospettiva della strada di viale Parioli: il quadro (disperso) si vede in una fotografia dello studio pubblicata da Fagiolo nel 1968 (p. 8). Gli studi 009 e 013 sono lo studio della testa e dei piedi per la pazza conservata alla Galleria Nazionale di Roma. Lo studio 010 rappresenta la pazza Matilde seduta; infine lo studio 007 rappresenta il mendicante seduto nella chiesa romana di Santa Maria in Cosmedin come poi lo ritroviamo nella tela conservata alla Galleria Nazionale di Roma.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, n. 26, fig. 14, n. 25, n. 29


Bibliografia
Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni Roma 1969, n. X.118, fig.1739; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 133, pp. 142-143, n. 126
HTMLText_654D4D27_5A46_8EE4_41D6_76552A0DC663.html =
Ritratto di Elica
1936


pastello su cartoncino nero
mm 365 x 315
HTMLText_65642B63_4022_49DE_4169_899BE1CE587E.html =
Balla con Elisa
1904 ca.


matita su cartoncino
mm 100 x 143
HTMLText_65653B65_4022_49DA_41C6_98C21C1E32D7.html =
In questa delicata carta, Balla si autoritrae seduto alla scrivania con alla sua destra Elisa Marcucci appoggiata al tavolo, di profilo con il suo solito cappello di paglia. Nata a Genzano l’11 febbraio 1878, sposa in Campidoglio Giacomo Balla il 15 giugno 1904: il fratello della sposa, Alessandro, con lo scultore Duilio Cambellotti sono i testimoni. La matita – rappresentante Balla con la fidanzata Elisa datato 1904 – proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla la custodivano nella stanza di Elica nell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 3 \ 88A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 83, n. 5 ripr.


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 52 (datato 1902)
HTMLText_6565AB6A_4022_49A9_4196_F6457042A67B.html =
Giacomo Balla con Elisa Marcucci,
foto Archivio E. Gigli, Roma


HTMLText_657FF77B_4026_59AF_41AE_AECD2D8ECBA0_mobile.html =
Balla con Elisa
1904 ca.


matita su cartoncino
mm 100 x 143


In questa delicata carta, Balla si autoritrae seduto alla scrivania con alla sua destra Elisa Marcucci appoggiata al tavolo, di profilo con il suo solito cappello di paglia. Nata a Genzano l’11 febbraio 1878, sposa in Campidoglio Giacomo Balla il 15 giugno 1904: il fratello della sposa, Alessandro, con lo scultore Duilio Cambellotti sono i testimoni. La matita – rappresentante Balla con la fidanzata Elisa datato 1904 – proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla la custodivano nella stanza di Elica nell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 3 \ 88A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma
[2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 83, n. 5 ripr.
Bibliografia G. Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 52 (datato 1902).
HTMLText_659BEA0F_4021_CB66_41BF_B59439B19530.html =
Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria,
Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla,
Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte
Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 46, n. 12


Bibliografia
M. Fagiolo, Balla pre-futurista, Bulzoni, Roma 1968, in scheda n. 57; Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati
da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.62, fig.
1737; G. Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte
d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 132; E. Balla,
Con Balla, Multhipla Edizioni, Milano 1984, p. 133 ripr.
HTMLText_66B51F7B_5BC5_4BA4_41CF_34C5019895CA.html =
Sono sei studi realizzati da Giacomo Balla tra il 1902 e il 1905 per le tele del ciclo Dei Viventi. Gli studi 011 e 012 rappresentano la figura femminile della pazza profilata nella prospettiva della strada di viale Parioli: il quadro (disperso) si vede in una fotografia dello studio pubblicata da Fagiolo nel 1968 (p. 8). Gli studi 009 e 013 sono lo studio della testa e dei piedi per la pazza conservata alla Galleria Nazionale di Roma. Lo studio 010 rappresenta la pazza Matilde seduta; infine lo studio 007 rappresenta il mendicante seduto nella chiesa romana di Santa Maria in Cosmedin come poi lo ritroviamo nella tela conservata alla Galleria Nazionale di Roma.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, n. 26, fig. 14, n. 25, n. 29


Bibliografia
Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni Roma 1969, n. X.118, fig.1739; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 133, pp. 142-143, n. 126
HTMLText_66B5FF7B_5BC5_4BA4_41B0_D10904FF8D03.html =
La pazza - Studio
1904 ca.


matita su carta
mm 155x109
HTMLText_66E38E1C_4021_CB69_4178_06DFC96E1719_mobile.html =
La Pazza - Studio
1904 ca.


matita su cartoncino
mm 100 x 143


Sono sei studi realizzati da Giacomo Balla tra il 1902 e il 1905 per le tele del ciclo Dei Viventi. Gli studi 011 e 012 rappresentano la figura femminile della pazza profilata nella prospettiva della strada di viale Parioli: il quadro (disperso) si vede in una fotografia dello studio pubblicata da Fagiolo nel 1968 (p. 8). Gli studi 009 e 013 sono lo studio della testa e dei piedi per la pazza conservata alla Galleria Nazionale di Roma. Lo studio 010 rappresenta la pazza Matilde seduta; infine lo studio 007 rappresenta il mendicante seduto nella chiesa romana di Santa Maria in Cosmedin come poi lo ritroviamo nella tela conservata alla Galleria Nazionale di Roma.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Elica 3 \ 88A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma
[2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 83, n. 5 ripr.
Bibliografia G. Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 115, n. 52 (datato 1902).







HTMLText_6859FAF4_4695_FA13_41BD_65AE1B93E32E_mobile.html =
Trasformazione forme spiriti
1918 ca.


matita su carta
mm 485 x 635


È noto che la pittura di Giacomo Balla procede per cicli. Ed è naturale. Un vero sperimentalista come lui (Nel 500 mi chiamavo Leonardo amava definirsi) procede per analisi e sintesi con il motto antico “provare e riprovare”. Quest’opera è dedicata al tema delle Trasformazioni Forme e Spiriti: come sempre si tratta di una costruzione geometrica ma non astratta dove tutto ha un preciso significato. Raccontava Elica Balla: “Le piramidi delle forme si indirizzano verso il cielo a sinistra, verso destra discende un irraggiamento astrale; in basso appare la curvatura terrestre; in lato nel vortice del cielo, si agitano le forme che si sono trasformate purificandosi in spiriti”.


Storia
Joseph e Sylvia Slifka, New York [acquisto da Balla 1957]


Esposizioni
Sixteen works of Giacomo Balla, primavera 1957, Madison (N.J. USA), Drew’s Mead Hall-Drew University [etichetta nel retro], Futur natura. La svolta di Balla. 1916-1920, 19 novembre 1998-20 febbraio 1999, Milano,
Fonte d’Abisso Arte, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Mazzotta Editore, 1998 Milano, pp. 47-67, n. 26; Giacomo Balla astrattista futurista, 12 settembre-8 dicembre 2015, Mamiano di Traversetolo (Parma), Fondazione Magnani Rocca, catalogo
mostra, a cura di E. Gigli, Silvana Editoriale, 2015 Milano, pp. 86, 134


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, p. 166, n. 243a
HTMLText_68727CB5_468E_DE1D_41BE_85A4D2629D8B.html =
Motivo per ricamo
1918 ca.


matita su carta
mm 220 x 350
HTMLText_6872ACB5_468E_DE1D_4186_7B659BEBE462.html =
Dal 1919 incomincia ad apparire sul giornale “Roma Futurista” la propaganda a visitare la “Casa Futurista di Giacomo Balla in via Nicolò Porpora” dove vengono messe in vendita oggetti e ricami realizzati dall’atelier Balla, ovvero dalle figlie Luce ed Elica, su disegno di Giacomo. Infatti Balla, prima di ricostruire l’universo vuole abbellire l’utile: servono tovagliette allegre e delicate per abbellire il tavolo da pranzo ed allora niente di più facile che far ricamare a Luce i disegni realizzati da Balla in questa matita. In questi motivi per ricamo Balla alterna motivi geometrici a lui cari delle Dimostrazioni interventiste del 1915 alle costruzioni geometriche delle Linee forze di paesaggio esposte da Bragaglia nel 1918. L’opera proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla la custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.1239 Motivi per ricamo 1918 matita su carta cm. 22x35 firma in basso a sinistra); fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [lav 135\152A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_6873DCB5_468E_DE1D_41C5_B8D1FABA20D1.html =
La rivista “Roma futurista” con la propaganda a visitare la “Casa Futurista di Giacomo Balla in via Nicolò Porpora”, 1920
HTMLText_69F7BD70_4695_DE14_41C5_B158ABE72640_mobile.html =
Motivo per ricamo
1918


matita su carta
mm 220 x 350


Dal 1919 incomincia ad apparire sul giornale “Roma Futurista” la propaganda a visitare la “Casa Futurista di Giacomo Balla in via Nicolò Porpora” dove vengono messe in vendita oggetti e ricami realizzati dall’atelier Balla, ovvero dalle figlie Luce ed Elica, su disegno di Giacomo. Infatti Balla, prima di ricostruire l’universo vuole abbellire l’utile: servono tovagliette allegre e delicate per abbellire il tavolo da pranzo ed allora niente di più facile che far ricamare a Luce i disegni realizzati da Balla in questa matita. In questi motivi per ricamo Balla alterna motivi geometrici a lui cari delle Dimostrazioni interventiste del 1915 alle costruzioni geometriche delle Linee forze di paesaggio esposte da Bragaglia nel 1918. L’opera proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla la custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.1239 Motivi per ricamo 1918 matita su
carta cm. 22x35 firma in basso a sinistra); fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [lav 135\152A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_6B775B37_5BDD_4BAC_4197_9E657B7C6D62_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6B786B28_5BDD_4BA3_41D5_10667079CC5B_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6B7B5B28_5BDD_4BA3_41CC_3AE2D3922243_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_6B7EAB18_5BDD_4B64_41C7_620E6C637DE9_mobile.html =
Cornice
1925


legno dipinto
cm 43 x 46,5


Storia
Casa Balla; collezione Luigi Marcucci, Roma; collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 146-147, 181
HTMLText_6B8A9138_5A42_96EC_41CA_30C945A5D291_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_6BB4F141_5A42_969C_41C3_B2F179640BBD_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6C34B55F_5A5D_9EA4_41D0_C6C0D27A4CC5.html =
Il catalogo della mostra alla Galleria L’Antonina dove l’opera è pubblicata con il titolo Dissonanze e armonie
HTMLText_6C35155E_5A5D_9EA4_41BE_39DD90581E1F.html =
Lo studiolo rosso a via Oslavia in una fotografia pubblicata in “L’Illustrazione Italiana”, gennaio 1958, p. 59, Archivio E. Gigli, Roma
HTMLText_6C3FFF07_469E_3BFC_41C4_26C60D2E6628_mobile.html =
Cronache futuriste
1918


matita su carta
mm 150 x 220


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6CD82621_5A43_9A9C_41D5_AE34C83E1A89.html =
Non poco distante da via Oslavia, troviamo più di una volta il pittore intento a studiare la natura coi suoi cambiamenti, come faceva all’inizio del Novecento soffermandosi a Villa Borghese: ora i luoghi sono i giardini di viale Mazzini e il Lungotevere della Vittoria con la città che cresce, ben evidenziata in questo pastello con il traliccio della luce saettante contro gli alti palazzi dall’altra sponda del Tevere.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Rosso 22 \ 23A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_6CD8E620_5A43_9A9C_41AA_41E0707751EA.html =
Lungo il fiume
1933 ca.


matita su carta
mm 130 x 195
HTMLText_6D897F9B_40E2_C96E_419A_1213C2130E6E_mobile.html =
Matilde - Studio
1904 circa


pastello su carta
mm 135 x 196196


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 51, n. 28


Bibliografia
Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.113, fig. 1754; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 133







HTMLText_6D8C0444_40E1_FFDA_41C7_DBC3C241E183.html =
I piedi della pazza, 1905, pastello su carta, mm 460 x 640


HTMLText_6D8D943F_40E1_FFA6_41C1_A6E3DCCA03D0.html =
Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 51, n. 27; Balla pre-futurista, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Galleria dell’Obelisco, Roma 1968, n. 23


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Roma 1968, p. 23; Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.117, fig.1753; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 128; E. Balla, Con Balla, Multhipla Edizioni, Milano 1984, p. 106 ripr.
HTMLText_6D8F0438_40E1_FFAA_41CD_8EAD098014BC.html =
La pazza - Studio dei piedi
1904 ca.


matita su carta
mm 138x100
HTMLText_6DCC24B5_40EE_38BA_41C9_6E15D41516A8.html =
Matilde - Studio
1904 ca.


pastello su carta
mm 135 x 196
HTMLText_6DCD54B5_40EE_38BA_41CD_D1E3AB0DD468.html =
Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 51, n. 28


Bibliografia
Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.113, fig. 1754; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 133
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Il disegno è lo studio preparatorio – presenta infatti le misure in basso 1.20 x 1.90 – per la grande tavola (cm 132 x 182) Andiamo che è tardi dipinto da Balla nel 1934 e presente in Casa Balla fino al 1993. La figlia Elica ricorda che “[…] Il quadro che dipinse in casa di Gemma lo intitola Andiamo che è tardi perché rappresenta tre ragazze, in abito da sera che davanti allo specchio danno gli ultimi tocchi alle loro acconciature: una si aggiusta un diadema sui capelli, un’altra si passa il piumino della cipria e la terza, già pronta, si avvia sollecitando le amiche” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, pp. 42-43).


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 139, n. 97 ripr.
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Andiamo che è tardi
1933-1934


matita su carta
mm 250 x 335
HTMLText_6EA37107_5A4F_96A5_41CD_314682ED8204_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6EA400F2_5A4F_977F_41D2_1E13647E64EF_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6EA410FE_5A4F_9767_419B_DB0C623CC46C_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Lungo il fiume
1933


matita su carta
mm 130 x 195


Non poco distante da via Oslavia, troviamo più di una volta il pittore intento a studiare la natura coi suoi cambiamenti, come faceva all’inizio del Novecento soffermandosi a Villa Borghese: ora i luoghi sono i giardini di viale Mazzini e il Lungotevere della Vittoria con la città che cresce, ben evidenziata in questo pastello con il traliccio della luce saettante contro gli alti palazzi dall’altra sponda del Tevere.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Rosso 22 \ 23A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_6ED96678_49F7_5C1D_41CA_901DE873A6B7_mobile.html =
Autoritratto
1894 ca.


olio su carta fotografica
mm 340 x 305


Giacomo Balla è tra i pittori che si auto-ritraggono più volte: rispecchiando il suo volto sulla tela o sulla tavola, a pastello o ad olio, l’artista arriva anche a doppiare tutta la sua vita e anche la sua pittura, con tutti i cambi di stile, fino quasi alla conclusione della sua vita. In questo autoritratto Balla si autoritrae sul retro di una sua fotografia che lo riprende all’età di quasi quattro anni, scattata dal padre di Pilade Bertieri, presso il quale il pittore torinese ha studiato i principi fotografici.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [Sogg 48 \ 71A]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Balla pre-futurista, 1968, Roma, Galleria L’Obelisco, catalogo mostra, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Mario Bulzoni editore, Roma, 1968, pp. 12, 38, n. 1; Giacomo Balla (1871-1958), Galleria Nazionale Arte Moderna, Roma 1971-1972, n. 1 (ripr.); Giacomo Balla, Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982 n. 1; Balla a Capodimonte. La donazione Carelli, Museo di Capodimonte, Napoli 1988 pp. 24-25 (riprodotto); Giacomo Balla 1895-1911. Verso il Futurismo, 15 marzo-28 giugno 1998, Padova, Palazzo Zabarella, catalogo mostra, a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco, Marsilio Editori, Venezia 1998, p. 59, n. 8 (ripr.); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 81, n. 1, ripr.; Futur Balla: vita luce velocità, Fondazione Ferrero, Alba 2016- 2107, n. 1, ripr. p. 24; Balla a Villa Borghese, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Roma 2018-2019, n. 9, ripr. p. 66


Bibliografia
M. Fagiolo, Balla pre-futurista, Roma 1968, n. 1, ripr. p. 12; Archivi del Divisionismo, a cura di T. Fiori, Roma 1969, n. X.1, fig.1683; G. De Marchis, Giacomo Balla. L’aurea futurista, Torino 1977 fig. 1; S. Barnes Robinson, G. Balla-Divisionism and Futurism 1871-1912, Michigan 1981, pp. 3, 119, fig. 1; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, p. 97, n. 1; P. Baldacci, Ricostruzione di Casa Balla, Milano 1986 fig.1; M. Fagiolo dell’Arco, Balla The Futurist, New York 1987, ripr. p. 8; M. Fagiolo dell’Arco, Futur-Balla. La vita e le opere, Milano 1992, p. 14 ripr.



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Cornice
1925


legno dipinto
cm 43 x 46,5


Giacomo Balla spesso eseguiva personalmente le cornici per i suoi dipinti, espandendo il significato dinamico del quadro fuori dai limiti angusti della tela. La prima di queste due cornici, entrambe acquistate da L. Marcucci dalle figlie dell’artista negli anni settanta, porta iscritta sul retro la dichiarazione che Balla ne eseguì personalmente la decorazione in rosa e argento. La seconda fu probabilmente eseguita su suo progetto da uno degli artigiani che lavoravano assiduamente con l’artista nella realizzazione di opere d’arte ambientali di cui la sua casa era interamente ricoperta (fiori, oggetti, cornici, mobili ecc.).


F. Benzi


Storia
Casa Balla; collezione Luigi Marcucci, Roma; collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre-2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 146-147, 181
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6F18FBC7_5BC4_CAEC_4176_2A0768AAC2D4_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_6F190BC7_5BC4_CAEC_41A2_226701539500_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6F32749C_469E_6E13_41A9_303E9D63B2F5.html =
È noto che la pittura di Giacomo Balla procede per cicli. Ed è naturale. Un vero sperimentalista come lui (Nel 500 mi chiamavo Leonardo amava definirsi) procede per analisi e sintesi con il motto antico “provare e riprovare”. Quest’opera è dedicata al tema delle Trasformazioni Forme e Spiriti: come sempre si tratta di una costruzione geometrica ma non astratta dove tutto ha un preciso significato. Raccontava Elica Balla: “Le piramidi delle forme si indirizzano verso il cielo a sinistra, verso destra discende un irraggiamento astrale; in basso appare la curvatura terrestre; in lato nel vortice del cielo, si agitano le forme che si sono trasformate purificandosi in spiriti”.
HTMLText_6F33049C_469E_6E13_41BD_A8884EB8C9AB.html =
Storia
Joseph e Sylvia Slifka, New York [acquisto da Balla 1957]


Esposizioni
Sixteen works of Giacomo Balla, primavera 1957, Madison (N.J. USA), Drew’s Mead Hall-Drew University
[etichetta nel retro], Futur natura. La svolta di Balla.
1916-1920, 19 novembre 1998-20 febbraio 1999, Milano, Fonte d’Abisso Arte, catalogo mostra, a cura di
M. Fagiolo dell’Arco, Mazzotta Editore, 1998 Milano,
pp. 47-67, n. 26; Giacomo Balla astrattista futurista, 12
settembre-8 dicembre 2015, Mamiano di Traversetolo
(Parma), Fondazione Magnani Rocca, catalogo mostra, a cura di E. Gigli, Silvana Editoriale, 2015 Milano, pp. 86, 134


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi
Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori
Editore, Roma-Milano 1962, p. 166, n. 243a


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Trasformazione forme spiriti
1918 ca.


matita su carta
mm 485 x 635
HTMLText_6F680CD2_5A45_8FBF_4171_7E79B8528ABB_mobile.html =
Andiamo che è tardi
1933-1934


matita su carta
mm 250 x 335


Il disegno è lo studio preparatorio – presenta infatti le misure in basso 1.20 x 1.90 – per la grande tavola (cm 132 x 182) Andiamo che è tardi dipinto da Balla nel 1934 e presente in Casa Balla fino al 1993. La figlia Elica ricorda che “[…] Il quadro che dipinse in casa di Gemma lo intitola Andiamo che è tardi perché rappresenta tre ragazze, in abito da sera che davanti allo specchio danno gli ultimi tocchi alle loro acconciature: una si aggiusta un diadema sui capelli, un’altra si passa il piumino della cipria e la terza, già pronta, si avvia sollecitando le amiche” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, pp. 42-43).


Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2016]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 139, n. 97 ripr.
HTMLText_6F68A273_4692_2A14_41D0_3CFA040C4BEE_mobile.html =
Modello per portafiori
1916 ca.


tempera e matita su carta
mm 300 x 250


Negli anni Dieci, sotto la spinta di una ricostruzione futurista, inventa oggetti per abbellire l’utile. In questo clima si inserisce questo progetto per portafiori realizzato da Balla con una tematica prettamente astrattista nella ripresa di motivi geometrici assemblati su diverse fasce cromatiche di azzurro \ blue, intervallate tra di loro dal motivo delle linee andamentali. Il Modello per portafiori proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla lo custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma 1993 (Agenda n.835 “Modello per portafiori 1916 tempera su carta cm. 31 x 23 firma in basso a sinistra”); fino alla divisione testamentaria Roma 1993. [Lav 95 \ 131A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla. Arte Applicata, novembre-dicembre 1972, Roma, Studio d’Arte Moderna SM13, Roma 1972, n. 5
HTMLText_6F6DCCF1_5A45_8F7D_41C8_DE115798A1EC_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6F6F1CE9_5A45_8F6D_41CC_C393FE298799_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_6F6F4CDC_5A45_8FAB_41D5_A272196923AE_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_6FCC4B20_40E2_C95A_41AB_79DD42AE2382.html =
Eadweard Muybridge, Tavola di uccelli in volo, da Animal Locomotion: an electro-photographic investigation of consecutive
phaces of animal movements,1872-1885, University of Pennsylvania, Philadelphia 1872-1885, XI, tav. 755, 1887


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [Rosso 34 \ 80A]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006].
Collezione privata, Roma.


HTMLText_6FCECB1F_40E2_C966_41C3_A2A6B8CDDB91.html =
Studio del volo degli uccelli
1910-1912 ca.


china su carta tagliata in alto a sinistra
mm 130 x 170
HTMLText_6FCF1B20_40E2_C95A_419F_654623DA3996.html =
In questa china chiara è la conoscenza che ha Giacomo Balla delle cronofotografie di Eadweard Muybridge. In tali immagini, la sequenza degli uccelli in volo viene a definirsi in quello che poi sarà in Balla la linea andamentale che il volo delle rondini va a disegnare contro la grondaia nelle opere futuriste. La china proviene direttamente da Casa Balla dove le Signorine la conservavano nello Studiolo Rosso dell’abitazione di via Oslavia. In seguito alla scomparsa della più giovane, Elica Balla, nel 1993 il proff. Fagiolo – con la mia collaborazione – redige l’Inventario delle opere realizzate da Giacomo Balla e la sua divisione in due lotti [Rosso 34\80A]. Alla sorella Luce, ancora in vita, capita il lotto A: scomparsa Luce Balla, e per suo volere testamentario, parre del gruppo A viene suddiviso in 5 sottogruppi, ovvero i 3 fratelli Balla e le due cugine Marcucci; il gruppo 2 con lo Studio di uccelli viene sorteggiato da Francesca Marcucci, mamma di Alessandro Tosti, al quale l’opera passa per eredità alla scomparsa della mamma Francesca nel 2016.


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Cronache futuriste
1918


matita su carta
mm 150 x 220
HTMLText_6FECF610_4692_6A13_41B4_98E7705B9E4A.html =
Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7082CC16_5077_8A02_41CF_634D8A651057_mobile.html =
Progetto per villino futurista - Pianta
1925-1930


matita su carta
mm 220 x 290


Dopo gli interventi sulla decorazione e i mobili per il Bal Tic Tac del 1921, Balla si interessa insieme all’amico Depero per il progetto del villino futurista per l’amico Jannelli, con i quali affronta il viaggio a Parigi per l’Exposition Internationale des Art Decoratifs et Industriels Moderns nel 1925. Rientrato in Italia, Giacomo Balla realizza questo progetto dove la rappresentazione planimetrica è di difficile interpretazione. In questa pianta, sono presenti non solo riferimenti orizzontali, ma anche verticali: le scale di accesso al piano terra e al secondo piano con due camere e uno studio. A destra una scala porta alla camera, alla cucina e al gabinetto, alla camera da pranzo e camera per lavoro; a sinistra una pianta con scala, due camere e terrazzo.


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, pp. 350-351, n. 757 ripr.
HTMLText_70D0D4B7_507F_FA02_41CD_09EF2D340892.html =
Giacomo Balla con Depero e Jannelli a Parigi, 1925
HTMLText_70D114B5_507F_FA06_41C7_85B51CBC7BDE.html =
Dopo gli interventi sulla decorazione e i mobili per il Bal Tic Tac del 1921, Balla si interessa insieme all’amico Depero per il progetto del villino futurista per l’amico Jannelli, con i quali affronta il viaggio a Parigi er l’Exposition Internationale des Art Decoratifs et Industriels Moderns nel 1925. Rientrato in Italia, Giacomo Balla realizza questo progetto dove la rappresentazione planimetrica è di difficile interpretazione. In questa pianta, sono presenti non solo riferimenti orizzontali, ma anche verticali: le scale di accesso al piano terra e al secondo piano con due camere e uno studio. A destra una scala porta alla camera, alla cucina e al gabinetto, alla camera da pranzo e camera per lavoro; a sinistra una pianta con scala, due camere e terrazzo.


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte D’Abisso, Milano 1982, pp. 350-351, n. 757 ripr.
HTMLText_70D3F4B2_507F_FA02_41C7_C1E9880754B7.html =
Progetto per villino futurista - Pianta
1925-1930


matita su carta
mm 220 x 290
HTMLText_71034737_5031_8602_41D0_D198994DFA96.html =
Genio Futurista - Studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330
HTMLText_71048B50_40FE_C9F9_41BE_301FAAC1BD9D_mobile.html =
Matilde - Studio dei piedi
1904 circa


matita su carta
mm 138 x 100


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Luce 4\1A]. Luce Balla, Roma. Eredi Balla, Roma [2020]. Collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, p. 51, n. 27; Balla pre-futurista, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Galleria dell’Obelisco, Roma 1968, n. 23


Bibliografia
M. Fagiolo dell’Arco, Balla pre-futurista, Roma 1968, p. 23; Archivi del Divisionismo, raccolti e ordinati da T. Fiori, Officina Edizioni, Roma 1969, n. X.117, fig.1753; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 142-143, n. 128; E. Balla, Con Balla, Multhipla Edizioni, Milano 1984, p. 106 ripr.







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L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_710DB741_5031_867E_41D1_93399444C100.html =
L’autoritratto Ball’Io appeso nella parete del soggiorno dell’abitazione di via Oslavia in una foto pubblicata, in controparte, nel 1981
HTMLText_710DDB32_5037_8E02_41C7_25B5B273A89D_mobile.html =
Genio Futurista - Studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Allegoria delle Arti: Mussolini a via Margutta
1924-1926 ca.


matita su carta
mm 250 x 345


Tra il 1923 e il 1926, il pittore realizza vari disegni per illustrare le prime testate del quotidiano politico “L’Impero”. In questo clima di futur-fascismo legato anche alla satira (o allegoria) politica, bene si inserisce questo lavoro fatto da Balla a matita: a destra un giovane Benito Mussolini con baffetti e tuba appoggia la mano destra sul Fascio littorio appena abbozzato e guarda con curiosità l’immagine dell’arte a sinistra. Balla con sapiente ironia rappresenta la Pittura nella figura in piedi con tavolozza e cappello da pittore con la didascalia sulla testa VIA MARGUTTA, ai suoi piedi simboleggia l’Architettura attraverso un capitello corinzio e la Scultura nel manichino.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7184F345_5016_BE01_41A8_4AB9928C6B9B_mobile.html =
Motivo decorativo autunnale
Anni Venti


matita su carta
mm 500 x 1040


In questa carta Balla studia l’elemento naturale del riccio della castagna e della pigna al fine di realizzare dei ricami su una tovaglia quadrata, come si po’ vedere appena schizzato nella parte centrale del foglio. È proprio in questi anni, infatti, che inizia ad apparire sul giornale “Roma futurista” la pubblicità per visitare la casa futurista di Balla in via Nicolò Porpora a Roma, dove si potevano acquistare i ricami realizzati da Luce Balla sui disegni del padre.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_71983043_5011_BA02_41C2_1B0688FF5E8B.html =
In questa rappresentazione stilizzata di un fiore tra le foglie potrebbe essere una prima idea da dare a Luce per decorare tovaglioli e tovagliette da vendere alla contessa Lovatelli negli anni Venti, come scrive anche Elica Balla nel suo volume Con Balla (Multhipla, Milano 1986).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Motivo decorativo autunnale
Anni Venti


matita su carta
mm 500 x 1040
HTMLText_71C26F0F_5011_8602_4195_35AA709FB2D0.html =
In questa carta Balla studia l’elemento naturale del riccio della castagna e della pigna al fine di realizzare dei ricami su una tovaglia quadrata, come si po’ vedere appena schizzato nella parte centrale del foglio. È proprio in questi anni, infatti, che inizia ad apparire sul giornale “Roma futurista” la pubblicità per visitare la casa futurista di Balla in via Nicolò Porpora a Roma, dove si potevano acquistare i ricami realizzati da Luce Balla sui disegni del padre.
Infatti anche il disegno raffigurante lo sbocciare della primavera in questa rappresentazione stilizzata di un fiore tra le foglie (n. 48) potrebbe essere una prima idea da dare a Luce per decorare tovaglioli e tovagliette da vendere alla contessa Lovatelli negli anni Venti, come scrive anche Elica Balla nel suo volume Con Balla (Multhipla, Milano 1986).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_71E63040_5011_BA7E_41CD_85EAA2411404.html =
Motivo decorativo primaverile
Anni Venti


matita su carta
mm 110 x 142
HTMLText_71F2349E_5012_BA02_41C9_AE1ADA7E2A12_mobile.html =
Motivo decorativo primaverile
Anni Venti


matita su carta
mm 110 x 142


In questa rappresentazione stilizzata di un fiore tra le foglie potrebbe essere una prima idea da dare a Luce per decorare tovaglioli e tovagliette da vendere alla contessa Lovatelli negli anni Venti, come scrive anche Elica Balla nel suo volume Con Balla (Multhipla, Milano 1986).


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Benito Mussolini in una fotografia di Ghitta Carrel, 1937, Archivio E. Gigli, Roma
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Tra il 1923 e il 1926, il pittore realizza vari disegni per illustrare le prime testate del quotidiano politico “L’Impero”. In questo clima di futur-fascismo legato anche alla satira (o allegoria) politica, bene si inserisce questo lavoro fatto da Balla a matita: a destra un giovane Benito Mussolini con baffetti e tuba appoggia la mano destra sul Fascio littorio appena abbozzato e guarda con curiosità l’immagine dell’arte a sinistra. Balla con sapiente ironia rappresenta la Pittura nella figura in piedi con tavolozza e cappello da pittore con la didascalia sulla testa VIA MARGUTTA, ai suoi piedi simboleggia l’Architettura attraverso un capitello corinzio e la Scultura nel manichino.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_71FF1DE1_5036_8A3E_41D3_32FD643DE6CB.html =
Allegoria delle Arti:
Mussolini a via Margutta
1924-1926 ca.


matita su carta
mm 250 x 345
HTMLText_723AA890_4696_2613_41B0_470AB0AE9F3A.html =
Risveglio di primavera
1918 ca.


matita su carta
mm 185 x 135
HTMLText_723F5897_4696_261D_41CD_E5F12BD52FB7.html =
Balla si è sempre interessato alla natura e al passaggio delle stagioni: una ricerca di ritmo e di colori condotta con il metodo abituale della rappresentazione del suo “stato d’animo”. Accanto alla ricerca sulle Forze di paesaggio unite alle diverse sensazioni, nascono ora gli esperimenti sul motivo delle “Stagioni”: una serie di lavori che vanno dal disegno al pastello, dalla tecnica mista all’olio. In questo disegno realizzato da Balla su ambedue le parti del foglio troviamo l’immagine del Risveglio di primavera: dal basso, dalla terra fuoriescono le linfe vitali della primavera che attraverso linee ondulatorie arrivano fino al cielo: al centro germogliano i fiori. Nel retro, lo studio si presenta più stilizzato nelle linee con le punte che spingono in lato la linfa vitale della primavera al risveglio.



Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. F. Marcucci,
Roma [2016]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 109, n. 50 ripr.
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Linee Forza di mare
1919


tempera su carta intelata
cm 36 x 181
HTMLText_7266985E_4692_660F_41CA_30E8280E1B28.html =
1919, fine dell’estate. Balla è a Viareggio per due settimane dal 15 alla fine di settembre, con la moglie e le figlie, ospite di una amica della madre di Elisa. Nelle molteplici cartoline inviate all’architetto Virgilio Marchi a Livorno e alla madre rimasta a Roma, descrive le sensazioni del mare e disegna schemi colorati di vele al vento. È l’inizio d’un nuovo ciclo “naturale”: le “linee forza di mare” dopo le “linee forza di paesaggio”, sono diversi i temi che Balla analizza in questo ciclo partendo dall’immagine del mare-cielo-vele. Questa carta intelata denominata è il pendant della carta (intelata) conservata alla Galleria Nazionale di Roma dal titolo Futurlibecciata.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 529 “Linee forza di mare” 1919, tempera su carta intelata cm 36 x 181.5, firma e data in basso); fino alla divisione testamentaria, 1993. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999, [lav 50 \ 144B]]. Francesca Marcucci, Roma [2000]


Esposizioni
Balla. Il mare, a cura di V. Orsini, Studio SM 13, Roma 1967, n.6 (targhetta di proprietà sul retro); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, pp. 108-109, n. 48


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Futurlibecciata, 1919, tempera su carta intelata, cm 36 x 181





Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II,np. 170, n. 317e; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 304-305, 522, n. 636
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Studio di nudo
Anni Trenta


Collezione Privata, Roma
matita su cartoncino
mm 115 x 75


Il corpo femminile è stato per Balla sempre una fonte per la sua arte: Elisa, fidanzata prima devota moglie dopo, le due figlie Luce ed Elica. Agli inizi del Novecento troviamo infatti i grandi pastelli dove pittore ritrae la moglie Elisa avvolta da veli e dalla luce. Anche durante il periodo del Futurismo, Balla guarda sempre al corpo umano come fonte degli studi: da sperimentalista del Novecento trasforma le gambe della sua primogenita Luce nel soggetto della tela del Museo di Milano, Bambina x balcone. Dopo l’impegno futurista e la parentesi dell’Arte Decò, Balla riprende la “sua arte di prima, interpretazione della realtà nuda e sana che attraverso la spontanea sensibilità dell’artista è sempre infinitamente nuova e convincente”, come ne ha scritto nel 1937 al giornale “Perseo”. Negli anni Trenta dedica un momento della sua ricerca proprio allo sfumato della matita nel realizzare diversi studi di donna, come ne scrive la figlia Elica nel 1986: “Quando era in casa per riposarsi disegnava dei nudi a matita, era questo un ricordo della psiche degli studi profondi che aveva fatto per il grande nudo del 1908. Il segno libero e veloce – in direttissima diceva lui – costruiva, con poche sfumature, questi nudi in movimentati atteggiamenti che l’occhio dell’artista componeva armonicamente”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Ritratto di Luce Balla
2 Studi
1918 ca.


matita su carta
mm 110 x 175 e mm 112 x 177


Il 13 dicembre 1904 al Policlinico romano nasce la primogenita di Balla, Lucia: nel periodo futurista il suo nome diventerà Luce. In lieta attesa troviamo Elisa ritratta da Balla nel grande pastello Elisa sulla porta (già collezione Campilli, Roma). Poi a sei anni Luce viene ritratta nel grande trittico Affetti dove la mamma le insegna a leggere; nella tela della collezione Grassi è la Bambina che corre sul balcone e ora, quattordicenne, in questi due studi viene raffigurata nel delicato volto frontale e appoggiato dormiente sul tavolo. I due ritratti della figlia Luce a matita su carta provengono direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla gli custodivano nello studiolo rosso nell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Rosso 13 \ 77A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma Il 13 dicembre 1904 al Policlinico romano nasce la primogenita di Balla, Lucia: nel periodo futurista il suo nome
diventerà Luce. I due ritratti della figlia Luce a matita su carta provengono direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla gli
custodivano nello studiolo rosso nell’abitazione di via Oslavia.
HTMLText_72CA1476_4697_EE1F_41B7_2A3B0EF9AD4A.html =
Elisa sulla porta, 1904, pastello e carboncino su carta,
cm 174 x 115
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Ritratto di Luce Balla - due studi
1918 ca.


matita su carta
mm 110 x 175 e mm 112 x 177
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Il 13 dicembre 1904 al Policlinico romano nasce la primogenita di Balla, Lucia: nel periodo futurista il suo nome diventerà Luce. In lieta attesa troviamo Elisa ritratta da Balla nel grande pastello Elisa sulla porta (già collezione Campilli, Roma). Poi a sei anni Luce viene ritratta nel grande trittico Affetti dove la mamma le insegna a leggere; nella tela della collezione Grassi è la Bambina che corre sul balcone e ora, quattordicenne, in questi due studi viene raffigurata nel delicato volto frontale e appoggiato dormiente sul tavolo. I due ritratti della figlia Luce a matita su carta provengono direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla gli custodivano nello studiolo rosso nell’abitazione di via Oslavia.



Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Rosso 13 \ 77A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma Il 13 dicembre 1904 al Policlinico romano nasce la primogenita di Balla, Lucia: nel periodo futurista il suo nome diventerà Luce. I due ritratti della figlia Luce a matita su carta provengono direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla gli custodivano nello studiolo rosso nell’abitazione di via Oslavia.
HTMLText_7306CAFA_468D_FA17_41C2_8F1053BF5A3D.html =
Lo sventolio delle bandiere sul finire della Grande Guerra diventa il soggetto singolo di questa nuova ricerca pittorica che trova nell’iconografia delle lingue di fuoco rosso alternate al bianco e al verde del tricolore presente in questa costruzione saettante di linee nere un esempio inedito. In questo lavoro il movimento dello sventolio del Tricolore sullo sfondo del cielo azzurro viene raddoppiato in una costruzione a rispecchiamento.


Storia
Casa Balla, Roma. Elica Balla, Roma 1993 [per divisione testamentaria, Roma 1993]. Avv. R. Donati, Roma [2006]. Collezione privata
HTMLText_73077AF1_468D_FA15_41CE_5D03463C16F8.html =
Sbandieramento
1918-1920


tempera su carta
mm 240 x 325
HTMLText_73C8214E_40E2_59E9_41C9_BFC0BF57346F_mobile.html =
Studio del volo degli uccelli
1910-1912 ca.


china su carta tagliata in alto a sinistra
mm 130 x 170


In questa china chiara è la conoscenza che ha Giacomo Balla delle cronofotografie di Eadweard Muybridge. In tali immagini, la sequenza degli uccelli in volo viene a definirsi in quello che poi sarà in Balla la linea andamentale che il volo delle rondini va a disegnare contro la grondaia nelle opere futuriste. La china proviene direttamente
da Casa Balla dove le Signorine la conservavano nello Studiolo Rosso dell’abitazione di via Oslavia. In seguito alla scomparsa della più giovane, Elica Balla, nel 1993 il proff. Fagiolo – con la mia collaborazione – redige l’Inventario delle opere realizzate da Giacomo Balla e la sua divisione in due lotti [Rosso 34\80A]. Alla sorella Luce, ancora in vita, capita il lotto A: scomparsa Luce Balla, e per suo volere testamentario, parre del gruppo A viene suddiviso in 5 sottogruppi, ovvero i 3 fratelli Balla e le due cugine Marcucci; il gruppo 2 con lo Studio di uccelli viene sorteggiato da Francesca Marcucci, mamma di Alessandro Tosti, al quale l’opera passa per eredità alla scomparsa della mamma Francesca nel 2016.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [Rosso 34 \ 80A]. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma.







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Disegno per tovaglia da the
1918 ca.


inchiostri e matita su carta
mm 290 x 420


In questo inchiostro, Balla realizza una composizione per una tovaglia da the: a sinistra, sotto la firma Balla Futurista si possono riconoscere motivi floreali, mentre a destra appare l’idea del thè fumante versato dalla teiera. L’opera proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla la custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.68 Disegno per tovaglia da the 1918 motivo per ricamo inchiostro e matite su carta su carta bianca firma e timbro inchiostro bleu in alto a sinistra); fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [lav 25\176A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Bibliografia
E. Crispolti, Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri, Marsilio Editore Venezia 1986, n. 207 Motivo per ricamo (riprodotto in basso a sinistra)


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino 1963, n. 306; Ricostruzione Futurista dell’Universo, giugno- ottobre 1980, Torino, Mole Antonelliana, catalogo della mostra, a cura di E. Crispolti, Editore Musei Civici, Torino 1980, p. 333 [targhetta nel retro]
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Con il titolo Dissonanze e armonie il ritratto di Luce Balla viene esposto a Roma nel 1935 alla Galleria l’”Antonina”. Ne parla poi la sorella Elica nel suo volume dedicato al padre: “[…] quando dipingeva un altro quadro con mia sorella in costume da bagno blu con un fondo futurista giallo, rosso, verde e azzurro, ma questi colori erano illuminati dalla luce della finestra e il suo volto era poetico e luminoso […]”.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [Corr 1 \ 94A]. Laura Marcucci Cambellotti, Roma. Francesca Marcucci Tosti [2000]. Collezione privata.


Esposizioni
Mostra delle opere di pittura di Giacomo Balla e di Luce ed Elica Balla, 1955, Roma, Galleria L’Antonina, catalogo mostra, n. 44, tav. III (Dissonanze e armonie); Figura, 1999-2000, Bologna-Cortina d’Ampezzo, Galleria Marescalchi, catalogo mostra, p. 27, n. 5 ripr.; Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 138, n. 95 ripr. (targhette nel retro); Giacomo Balla. Dal futurismo astratto al futurismo iconico, 21 marzo-23 giugno 2019, Roma, Palazzo MerulanaFondazione Claudio e Elena Cerasi, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Palombi Editori, Roma 2019, pp. 26-27, 94, fig. 21


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 415, n. 918; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, p. 29
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Color luce; Dissonanze e armonie
1933


olio su tavola
cm 97,5 x 83
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Risveglio di primavera
1918 ca.


matita su carta
mm 185 x 135


Balla si è sempre interessato alla natura e al passaggio delle stagioni: una ricerca di ritmo e di colori condotta con il metodo abituale
della rappresentazione del suo “stato d’animo”. Accanto alla ricerca sulle Forze di paesaggio unite alle diverse sensazioni, nascono ora gli esperimenti sul motivo delle “Stagioni”: una serie di lavori che vanno dal disegno al pastello, dalla tecnica mista all’olio. In questo disegno realizzato da Balla su ambedue le parti del foglio troviamo l’immagine del Risveglio di primavera: dal basso, dalla terra fuoriescono le linfe vitali della primavera che attraverso linee ondulatorie arrivano fino al cielo: al centro germogliano i fiori. Nel retro, lo studio si presenta più stilizzato nelle linee con le punte che spingono in lato la linfa vitale della primavera al risveglio.



Storia
Giacomo Balla, Roma. Collezione privata, Roma [1986]. F. Marcucci,
Roma [2016]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 109, n. 50 ripr.
HTMLText_74C9B80E_5A42_96A4_41C4_43D303BD9099_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Color luce; Dissonanze e armonie
1933


olio su tavola
cm 97,5 x 83


Con il titolo Dissonanze e armonie il ritratto di Luce Balla viene esposto a Roma nel 1935 alla Galleria l’”Antonina”. Ne parla poi la sorella Elica nel suo volume dedicato al padre: “[…] quando dipingeva un altro quadro con mia sorella in costume da bagno blu con un fondo futurista giallo, rosso, verde e azzurro, ma questi colori erano illuminati dalla luce della finestra e il suo volto era poetico e luminoso […]”.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993. Luce Balla, Roma [Corr 1 \ 94A]. Laura Marcucci Cambellotti, Roma. Francesca Marcucci Tosti [2000]. Collezione privata.


Esposizioni
Mostra delle opere di pittura di Giacomo Balla e di Luce ed Elica Balla, 1955, Roma, Galleria L’Antonina, catalogo mostra, n. 44, tav. III (Dissonanze e armonie); Figura, 1999-2000, Bologna-Cortina d’Ampezzo, Galleria Marescalchi, catalogo mostra, p. 27, n. 5 ripr.; Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 138, n. 95 ripr. (targhette nel retro); Giacomo Balla. Dal futurismo astratto al futurismo iconico, 21 marzo-23 giugno 2019, Roma, Palazzo MerulanaFondazione Claudio e Elena Cerasi, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Palombi Editori, Roma 2019, pp. 26-27, 94, fig. 21


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 415, n. 918; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. III, p. 29
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Risveglio di primavera, 1918, olio su tela, cm 107 x 87
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Linee Forza di mare
1919


tempera su carta intelata
cm 36 x 181


1919, fine dell’estate. Balla è a Viareggio per due settimane dal 15 alla fine di settembre, con la moglie e le figlie, ospite di una amica della madre di Elisa. Nelle molteplici cartoline inviate all’architetto Virgilio Marchi a Livorno e alla madre rimasta a Roma, descrive le sensazioni del mare e disegna schemi colorati di vele al vento. È l’inizio d’un nuovo ciclo “naturale”: le “linee forza di mare” dopo le “linee forza di paesaggio”, sono diversi i temi che Balla analizza in questo ciclo partendo dall’immagine del mare-cielo-vele. Questa carta intelata denominata è il pendant della carta (intelata) conservata alla Galleria Nazionale di Roma dal titolo Futurlibecciata.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 529 “Linee forza di mare” 1919, tempera su carta intelata cm 36 x 181.5, firma e data in basso); fino alla divisione
testamentaria, 1993. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999, [lav 50 \ 144B]. Francesca Marcucci, Roma [2000]


Esposizioni
Balla. Il mare, a cura di V. Orsini, Studio SM 13, Roma 1967, n.6 (targhetta di proprietà sul retro); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e
Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, pp. 108-109, n. 48


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 170, n. 317e; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 304-305, 522, n. 636
HTMLText_762011D5_5BDF_36EC_41C9_D31158575CE1_mobile.html =
Cornice
1925-1930


legno dipinto
cm 30,5 x 26,5


Storia
Storia
Casa Balla; collezione Luigi Marcucci, Roma; collezione privata


Esposizioni
Giacomo Balla ricostruzione futurista dell’universo, 12 ottobre- 2 dicembre 2018, Milano, Galleria Bottegantica, catalogo mostra, a cura di F. Benzi, Savignone (Genova) 2018, pp. 146-147-182
HTMLText_7630EB04_46B6_DBF3_41CA_226830B4B010.html =
Dal maggio del 1919 sul giornale “Roma Futurista” appare la propaganda che invita a visitare la casa futurista di Balla in via Nicolò Porpora a Roma, con la speranza di vendere gli oggetti di arte decorativa e ricami realizzati da Giacomo e Luce Balla: e sono proprio i ricami di Luce che procurano il sostentamento alla famiglia. Scrive infatti la figlia Elica: “Viene allo studio del pittore la principessa di Bassiano insieme a un colonnello della Croce Rossa americana il quale dietro suggerimento della principessa acquista cinque cuscini futuristi di Balla ricamati da Luce per la somma di 2500 lire. Luce eseguisce una quantità di ricami e paralumi”. E qui ci troviamo davanti ad un progetto per ricamo per cuscino dove Balla indica alla figlia Luce i colori da usare e i punti per il ricamo: le forme geometriche del contemporaneo Feu d’artifice fanno da cornice alle stilizzazioni dei fiori già Decò.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7633CB04_46B6_DBF3_4168_25724D555453.html =
Motivo per cuscino
1917-1918


inchiostro e matita su carta
mm 160 x 210
HTMLText_7637B1D5_5BDF_36EC_41BC_AA95AA19B78B_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_763B91D5_5BDF_36EC_41BB_20FF417CE481_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_763E61D5_5BDF_36EC_4182_09E2A0258FD0_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_770C0C14_5A45_8EA4_4175_7D1C2A95B322.html =
Genio Futurista, 1925, arazzo dipinto, cm 279 x 381, Fondazione Biagiotti Cigna
HTMLText_770E6C16_5A45_8EA4_41B4_B4EA766101BB.html =
La sala dell’Exposition Internationale des Arts Decoratifs a Parigi, 1925, sulla parete Genio futurista e Mare velivolato
HTMLText_772D132C_5A7D_9AEB_41C2_1C8EAA083B34_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7732532A_5A7D_9AEF_41D5_71FAF412C788_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_7771254A_468D_EE74_41AC_B204A77D3659.html =
In questo inchiostro, Balla realizza una composizione per una tovaglia da the: a sinistra, sotto la firma Balla Futurista si possono riconoscere motivi floreali, mentre a destra appare l’idea del thè fumante versato dalla teiera. L’opera proviene direttamente da Casa Balla, dove le Signorine Balla la custodivano nella stanza del lavoro dell’abitazione di via Oslavia.



Storia
Casa Balla, Roma (Agenda n.68 Disegno per tovaglia da the 1918 motivo per ricamo inchiostro e matite su carta su carta bianca firma e timbro inchiostro bleu in alto a sinistra); fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [lav 25\176A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 4 aprile 1963, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, a cura di E. Crispolti, catalogo mostra, Torino
1963, n. 306; Ricostruzione Futurista dell’Universo, giugno-
ottobre 1980, Torino, Mole Antonelliana, catalogo
della mostra, a cura di E. Crispolti, Editore Musei Civici,
Torino 1980, p. 333 [targhetta nel retro]


Bibliografia
E. Crispolti, Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri, Marsilio Editore Venezia 1986, n. 207 Motivo per ricamo (riprodotto in basso a sinistra)
HTMLText_7771F549_468D_EE74_41A8_BF32557CACAF.html =
Disegno per tovaglia da the
1918 ca.


inchiostri e matita su carta
mm 290 x 420
HTMLText_77A23C33_5A4F_8EFD_41CC_9185BC6E6DAA.html =
Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_77A59C31_5A4F_8EFD_41D2_BFD39120ADB0.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640
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Motivo per cuscino
1917-1918


inchiostro e matita su carta
mm 160 x 210


Dal maggio del 1919 sul giornale “Roma Futurista” appare la propaganda che invita a visitare la casa futurista di Balla in via Nicolò Porpora a Roma, con la speranza di vendere gli oggetti di arte decorativa e ricami realizzati da Giacomo e Luce Balla: e sono proprio i ricami di Luce che procurano il sostentamento alla famiglia. Scrive infatti la figlia Elica: “Viene allo studio del pittore la principessa di Bassiano insieme a un colonnello della Croce Rossa americana il quale dietro suggerimento della principessa acquista cinque cuscini futuristi di Balla ricamati da Luce per la somma di 2500 lire. Luce eseguisce una quantità di ricami e paralumi”. E qui ci troviamo davanti ad un progetto per ricamo per cuscino dove Balla indica alla figlia Luce i colori da usare e i punti per il ricamo: le forme geometriche del contemporaneo Feu d’artifice fanno da cornice alle stilizzazioni dei fiori già Decò.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_79222103_5AC2_969C_41C4_43C582A9F534.html =
Gatto e bambola - Studio per arazzo futurista
1925-1930


matita su carta
mm 325x220
HTMLText_79253106_5AC2_96A4_41D5_4E14CF2C89D9.html =
Disegno per un arazzo realizzato da Balla dopo il 1925, in seguito alla Esposizione di Arte Decorativa di Parigi dove ha presentato 4 opere dipinte sulla tela d’arazzo. Da lì a pochissimo, Balla sulla scia di abbellire l’utile teorizzata dal 1915 nel manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo realizza una serie di arazzi con i gatti, le farfalle, i pappagalli che saranno poi esposti nel 1930 alla Galleria del Dipinto.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7A6AF2C5_5AC3_FBA5_41D0_D1493CFA89CC.html =
Mare velivolato, 1925 ca., dipinto su tela d’arazzo, cm 279 x 381, Banca d’Italia


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, n. 49, ripr. p. 108 (Marevelivolato)
HTMLText_7B345459_5ACD_9EAC_41BF_872C75202560.html =
Storia
Casa Balla, Roma; fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993. Elica Balla, Roma [Sogg 57 \ 197 B]. Collezione Francesca Marcucci Tosti, Roma. Eredi Tosti, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 129, n. 81 ripr.


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 372, n. 818; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. II p. 163
HTMLText_7B34E458_5ACD_9EAC_41D1_5DA943B629E8.html =
Scrive Elica Balla: “Mentre lavorava agli arazzi vede Lucetta: la sua brava aiutante, seduta per un momento sul bracciolo della poltrona di legno che era nello studio, indossa quel vestitino marrone semplicissimo con il quale era caduta: la figuretta sui vent’anni così silenziosa faceva quasi contrasto col fondo del grande arazzo, dai colori vivaci del Genio Futurista, il pavimento dello studio a mattonelle bianche e nere e in terra il rotolo degli altri arazzi, tutto, come la figura, è reso con poche pennellate senza minuti particolari, solo il perfetto equilibrio delle masse: una piccola cosa dipinta in fretta dove si vede l’impronta del grande pittore, che occupato in tante tinteggiature per gli arazzi, gradisce interrompere quel lavoro un po’ manuale per adoperare le sue magiche pennellate”.
HTMLText_7B352454_5ACD_9EA4_41B2_E38CD938C5AB.html =
Luce nello specchio
1925


olio su tela
cm 60 x 49
HTMLText_7B44D187_5AC5_B9A5_41BC_44EDA29F4D86_mobile.html =
Gatto e bambola - Studio per arazzo futurista
1925-1930


matita su carta
mm 325x220


Disegno per un arazzo realizzato da Balla dopo il 1925, in seguito alla Esposizione di Arte Decorativa di Parigi dove ha presentato 4 opere dipinte sulla tela d’arazzo. Da lì a pochissimo, Balla sulla scia di abbellire l’utile teorizzata dal 1915 nel manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo realizza una serie di arazzi con i gatti, le farfalle, i pappagalli che saranno poi esposti nel 1930 alla Galleria del Dipinto.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7B467194_5AC5_B9BB_41CE_8B1A526E8799_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7B4993F2_5AC2_997F_41D6_0C47260505E6_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7B54E3E0_5AC2_999B_41AE_95D7E3BF26E3_mobile.html =
Luce nello specchio
1925


olio su tela
cm 60 x 49


Scrive Elica Balla: “Mentre lavorava agli arazzi vede Lucetta: la sua brava aiutante, seduta per un momento sul bracciolo della poltrona di legno che era nello studio, indossa quel vestitino marrone semplicissimo con il quale era caduta: la figuretta sui vent’anni così silenziosa faceva quasi contrasto col fondo del grande arazzo, dai colori vivaci del Genio Futurista, il pavimento dello studio a mattonelle bianche e nere e in terra il rotolo degli altri arazzi, tutto, come la figura, è reso con poche pennellate senza minuti particolari, solo il perfetto equilibrio delle masse: una piccola cosa dipinta in fretta dove si vede l’impronta del grande pittore, che occupato in tante tinteggiature per gli arazzi, gradisce interrompere quel lavoro un po’ manuale per adoperare le sue magiche pennellate”.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla Divisione Testamentaria, Roma 1993. Elica Balla, Roma [Sogg 57 \ 197 B]. Collezione Francesca Marcucci Tosti, Roma. Eredi Tosti, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 129, n. 81 ripr.


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 372, n. 818; E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, vol. II p. 163
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Vortici di Giardino
1926-1930


olio e tempera su cartone telato
cm 130 x 130


In questo grande olio dalla forma quadrata Balla parte dal proprio centro (quasi fosse il centro dell’universo) per costruire un vorticoso giardino da dove si sprigiona tutto il creato nei colori accesi del verde, giallo e rosso per arrivare alle tenui tinte del lilla e del viola. L’opera è databile dopo il 1925 quando Balla – al rientro della esposizione di Arts Decoratifs di Parigi dove ha presentato ben quattro opere su tela d’arazzo – porta avanti un nuovo discorso di continuità creativa.
[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 22 febbraio 2010]


Storia
Casa Balla, Roma. Galleria L’Annunciata, Milano. Collezione privata, Roma [2000]


Esposizioni
Giacomo Balla. Opere dal 1902 al 1943, 29 novembre 1986-1 gennaio 1987, Milano, Galleria Annunciata, catalogo mostra, a cura di B. Grossetti, n. 39 ripr.; Arte moderna, 31 agosto-17 settembre 1989, Ischia, Albergo della Regina Isabella, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 8; Arte moderna, 9 novembre-31 dicembre 1989, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 8; Arte moderna, 12 novembre-31 dicembre 1994, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1994, tav. 7; Novecento. Arte e Storia in Italia, 30 dicembre 2000- 1 aprile 2001, Roma, Scuderie Papali al Quirinale, catalogo mostra, a cura di M. Calvesi, Skira, Milano 2000, n. II.11, p. 105 ripr.; Da Ca’ Pesaro a Morandi. Arte in Italia 1919-1945 dalle collezioni private 2 aprile-30 giugno 2002, Conegliano, Palazzo Sarcinelli, catalogo mostra, a cura di M. Goldin, Linea d’ombra Editore, Treviso 2002, p. 160 ripr.
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In questo grande olio dalla forma quadrata Balla parte dal proprio centro (quasi fosse il centro dell’universo) per costruire un vorticoso giardino da dove si sprigiona tutto il creato nei colori accesi del verde, giallo e rosso per arrivare alle tenui tinte del lilla e del viola. L’opera è databile dopo il 1925 quando Balla – al rientro della esposizione di Arts Decoratifs di Parigi dove ha presentato ben quattro opere su tela d’arazzo – porta avanti un nuovo discorso di continuità creativa.


[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 22 febbraio 2010]


Storia
Casa Balla, Roma. Galleria L’Annunciata, Milano. Collezione privata, Roma [2000]


Esposizioni
Giacomo Balla. Opere dal 1902 al 1943, 29 novembre 1986-1 gennaio 1987, Milano, Galleria Annunciata, catalogo mostra, a cura di B. Grossetti, n. 39 ripr.; Arte moderna, 31 agosto-17 settembre 1989, Ischia, Albergo della Regina Isabella, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 8; Arte moderna, 9 novembre-31 dicembre 1989, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1989, tav. 8; Arte moderna, 12 novembre-31 dicembre 1994, Roma, Galleria F. Russo, catalogo mostra, Roma 1994, tav. 7; Novecento. Arte e Storia in Italia, 30 dicembre 2000- 1 aprile 2001, Roma, Scuderie Papali al Quirinale, catalogo mostra, a cura di M. Calvesi, Skira, Milano 2000, n. II.11, p. 105 ripr.; Da Ca’ Pesaro a Morandi. Arte in Italia 1919-1945 dalle collezioni private 2 aprile-30 giugno 2002, Conegliano, Palazzo Sarcinelli, catalogo mostra, a cura di M. Goldin, Linea d’ombra Editore, Treviso 2002, p. 160 ripr.
HTMLText_7BBFF689_5AC2_9BAC_41C4_3C4562449F2D.html =
Vortici di Giardino
1926-1930


olio e tempera su cartone telato
cm 130 x 130
HTMLText_7C4B9477_46F2_2E1D_41A7_921D9EAEA3CB_mobile.html =
Sbandieramento
1918-1920


tempera su carta
mm 240 x 325


Lo sventolio delle bandiere sul finire della Grande Guerra diventa il soggetto singolo di questa nuova ricerca pittorica che trova nell’iconografia delle lingue di fuoco rosso
alternate al bianco e al verde del tricolore presente in questa costruzione saettante di linee nere un esempio inedito. In questo lavoro il movimento dello sventolio del Tricolore sullo sfondo del cielo azzurro viene raddoppiato in una costruzione a rispecchiamento. Lo sventolio delle bandiere sul finire della Grande Guerra diventa il soggetto singolo di questa nuova ricerca pittorica che trova nell’iconografia delle lingue di fuoco rosso alternate al bianco e al verde del tricolore presente in questa costruzione saettante di linee nere un esempio
inedito. In questo lavoro il movimento dello sventolio del Tricolore sullo sfondo del cielo azzurro viene raddoppiato in una costruzione a rispecchiamento.


Storia
Casa Balla, Roma (Agenda: n. 529 “Linee forza di mare” 1919, tempera su carta intelata cm 36 x 181.5, firma e data in basso); fino alla divisione
testamentaria, 1993. Elica Balla, Roma [1993]. Avv. R. Donati, Roma [1999, [lav 50 \ 144B]. Francesca Marcucci, Roma [2000]


Esposizioni
Balla. Il mare, a cura di V. Orsini, Studio SM 13, Roma 1967, n.6 (targhetta di proprietà sul retro); Giacomo Balla, 1894-1946. Da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e
Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, pp. 108-109, n. 48


Bibliografia
Archivi del Futurismo, redatti ed ordinati da M. Drusi Gambillo, T. Fiori, De Luca Editori-Arnoldo Mondadori Editore, Roma-Milano 1962, vol. II, p. 170, n. 317e; G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 304-305, 522, n. 636 1919, fine dell’estate. Balla è a Viareggio per due settimane dal 15 alla fine di settembre, con la moglie e le figlie, ospite di una amica della madre di Elisa. Nelle molteplici cartoline inviate all’architetto Virgilio Marchi a Livorno e alla madre rimasta a Roma, descrive le sensazioni del mare e disegna schemi colorati di vele al vento. È l’inizio d’un nuovo ciclo “naturale”: le “linee forza di mare” dopo le “linee forza di paesaggio”, sono diversi i temi che Balla analizza in questo ciclo partendo dall’immagine del mare-cielo-vele. Questa carta intelata denominata è il pendant della carta (intelata) conservata alla Galleria Nazionale di Roma dal titolo Futurlibecciata.
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Balfiore - Rose
1927 ca.


olio su tela
cm 100 x 75


Questo Balfiore – conservato gelosamente dalle figlie in Casa Balla – viene esposto solo nel 1980 alla galleria San Marco, con questa prefazione: “Giacomo Balla: l’Artista che amava rendere in pittura (e ne era capace) la sostanza delle cose […]. L’Artista, che amava soprattutto i colori nella luce, non poteva restare indifferente di fronte alla inimitabile sostanza e alla vibrazione coloristica che emana dallo splendore del fiore”.
[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 8 marzo 2008]


Storia
Casa Balla (Agenda n. 276: Balfiore (rose) olio su tela cm. 100x75 firma in basso a sinistra titolo e data nel retro); fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [lav 175 \ 155B]


Esposizioni
Giacomo Balla – i fiori dipinti da un’artista, 19 maggio-7 giugno 1980, Roma, Galleria d’Arte San Marco, n. 15; Arte in Italia Deco 1919- 1939, 31 gennaio-28 giugno 2009, Rovigo, Pinacoteca di Palazzo Roverella, catalogo mostra, a cura di F. Cagianelli e D. Matteoni, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2009, n. 85, p. 150


Bibliografia
E. Balla e S. Bortoletti, Balfiori, Edizione Valori Plastici, Roma 1980, tav. 17; G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 389, n. 864 ripr.
HTMLText_7D1787AB_5A42_F9EC_41CC_FCA0044A07D5_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_7D328651_5A42_9ABD_41C8_FDFE6D36E577.html =
Studio di nudo
Anni Trenta


Collezione privata, Roma
matita su cartoncino
mm 115 x 75
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Il corpo femminile è stato per Balla sempre una fonte per la sua arte: Elisa, fidanzata prima devota moglie dopo, le due figlie Luce ed Elica. Agli inizi del Novecento troviamo infatti i grandi pastelli dove pittore ritrae la moglie Elisa avvolta da veli e dalla luce. Anche durante il periodo del Futurismo, Balla guarda sempre al corpo umano come fonte degli studi: da sperimentalista del Novecento trasforma le gambe della sua primogenita Luce nel soggetto della tela del Museo di Milano, Bambina x balcone. Dopo l’impegno futurista e la parentesi dell’Arte Decò, Balla riprende la “sua arte di prima, interpretazione della realtà nuda e sana che attraverso la spontanea sensibilità dell’artista è sempre infinitamente nuova e convincente”, come ne ha scritto nel 1937 al giornale “Perseo”. Negli anni Trenta dedica un momento della sua ricerca proprio allo sfumato della matita nel realizzare diversi studi di donna, come ne scrive la figlia Elica nel 1986: “Quando era in casa per riposarsi disegnava dei nudi a matita, era questo un ricordo della psiche degli studi profondi che aveva fatto per il grande nudo del 1908. Il segno libero e veloce – in direttissima diceva lui – costruiva, con poche sfumature, questi nudi in movimentati atteggiamenti che l’occhio dell’artista componeva armonicamente”.
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Balfiore - Rose
1927 ca.


olio su tela
cm 100 x 75
HTMLText_7D933603_5A4E_9A9C_41B1_F542D76A44C6.html =
Questo Balfiore – conservato gelosamente dalle figlie in Casa Balla – viene esposto solo nel 1980 alla galleria San Marco, con questa prefazione: “Giacomo Balla: l’Artista che amava rendere in pittura (e ne era capace) la sostanza delle cose […]. L’Artista, che amava soprattutto i colori nella luce, non poteva restare indifferente di fronte alla inimitabile sostanza e alla vibrazione coloristica che emana dallo splendore del fiore”.


[Da autentica di Elena Gigli, Roma, 8 marzo 2008]


Storia
Casa Balla (Agenda n. 276: Balfiore (rose) olio su tela cm. 100x75 firma in basso a sinistra titolo e data nel retro); fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [lav 175 \ 155B]


Esposizioni
Giacomo Balla – i fiori dipinti da un’artista, 19 maggio-7 giugno 1980, Roma, Galleria d’Arte San Marco, n. 15; Arte in Italia Deco 1919- 1939, 31 gennaio-28 giugno 2009, Rovigo, Pinacoteca di Palazzo Roverella, catalogo mostra, a cura di F. Cagianelli e D. Matteoni, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2009, n. 85, p. 150


Bibliografia
E. Balla e S. Bortoletti, Balfiori, Edizione Valori Plastici, Roma 1980, tav. 17; G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, p. 389, n. 864 ripr.
HTMLText_C149F32E_5A42_6D79_41C9_B5AD673FEB9E.html =
Giacomo Balla in una fotografia pubblicata su “L’Illustrazione Italiana”, n. 1, gennaio 1958: alle sue spalle le opere Elisa al giardino del Lago e il trittico Lungo il fiume Tevere
HTMLText_C2B6532C_5A42_6D79_41D4_7ABBEBB0A15A.html =
Anche nell’ultimo periodo della sua attività la natura rimane per Balla motivo costante di ispirazione. La figlia Elica ricorda “Alberi e prati sempre in questi ultimi segni che la sua mano traccia ancora nei momenti migliori; io li portavo poi ad incorniciare scegliendo insieme quelli più riusciti, facevamo con quei disegnini dei piccoli trittici, come i grandi trittici dei primi trionfi artistici” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, p. 316-317). In questo trittico, troviamo “tre istantanee” del paesaggio fluviale strutturate attraverso l’uso della china nera. Balla alterna tre vedute del fiume: al centro la più completa dove l’acqua quasi si allarga scorrendo luminosa verso l’orizzonte; nelle due vedute laterali l’acqua è più ferma e viene a confondersi attraverso l’uso della china con la vegetazione tutta intorno. Da notare, infine, che due delle tre “istantanee” presentano la firma BALLA mimetizzata nell’acqua e nei cespugli.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_C2B68328_5A42_6D79_41CA_14B2F45C56CA.html =
Lungo il fiume Tevere
1953


china su carta
mm 160 x 110, mm 160 x 200, mm 160 x 110
HTMLText_C42DFD20_F9F5_F4DE_41C6_3EADA0FC1038.html =
Autoritratto
1894 ca.


olio su carta fotografica
mm 340 x 305


HTMLText_CCC0B00D_5A45_AB3B_41C2_5C68267074B3_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_CCC37005_5A45_AB2B_41C1_D672B9052942_mobile.html =
Lungo il fiume Tevere
1953 ca.


china su carta
mm 160 x 110, mm 160 x 200, mm 160 x 110


Anche nell’ultimo periodo della sua attività la natura rimane per Balla motivo costante di ispirazione. La figlia Elica ricorda “Alberi e prati sempre in questi ultimi segni che la sua mano traccia ancora nei momenti migliori; io li portavo poi ad incorniciare scegliendo insieme quelli più riusciti, facevamo con quei disegnini dei piccoli trittici, come i grandi trittici dei primi trionfi artistici” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, p. 316-317). In questo trittico, troviamo “tre istantanee” del paesaggio fluviale strutturate attraverso l’uso della china nera. Balla alterna tre vedute del fiume: al centro la più completa dove l’acqua quasi si allarga scorrendo luminosa verso l’orizzonte; nelle due vedute laterali l’acqua è più ferma e viene a confondersi attraverso l’uso della china con la vegetazione tutta intorno. Da notare, infine, che due delle tre “istantanee” presentano la firma BALLA mimetizzata nell’acqua e nei cespugli.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_CCC49025_5A45_AB6B_41BB_099A87E6373D_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_CCC7201D_5A45_AB5B_41D0_B97FB1F52C85_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_CD107AA3_F98D_5D21_41ED_FDE42E8F8F2A.html =
Giacomo Balla è tra i pittori che si auto ritraggono più volte: rispecchiando il suo volto sulla tela o sulla tavola, a pastello o ad olio, l’artista arriva anche a doppiare tutta la sua vita e anche la sua pittura, con tutti i cambi di stile, fino quasi alla conclusione della sua vita. In questo autoritratto Balla si autoritrae sul retro di una sua fotografia che lo riprende all’età di quasi quattro anni, scattata dal padre di Pilade Bertieri, presso il quale il pittore torinese ha studiato i principi fotografici.


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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
HTMLText_D9E29195_5BC6_AD2B_41D1_948EA41606E5_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_D9E691AD_5BC6_AD7B_41CD_C3047EDF7033_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_D9EC918E_5BC6_AD39_419D_C84521ACC40B_mobile.html =
Fontana della palla di cannone
1951-1953


carboncino su carta
mm 130x200


In questo carboncino, Balla resta colpito dalla fontana posta di fronte la facciata di Villa Medici al Pincio: con il suo caratteristico taglio fotografico, Balla inquadra la fontana tra due quinte arboree di pini e sullo sfondo campeggia il Cupolone. Sul Monte del Pincio proprio davanti a Villa Medici si trova la fontana della palla di cannone legata ad una leggenda con protagonista la Regina di Svezia, Cristina, quando, in visita a Roma nel 1655, per una scommessa o per un dispetto a un personaggio scomodo che si trovava a Villa Medici, una mattina sparò una cannonata da Castel Sant’Angelo verso il palazzo. La palla di pietra colpì il portone (sul quale effettivamente è visibile una notevole mmaccatura) e, imasta intatta, venne poi utilizzata per il centro della ontana.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 993 [Lav 91 \ 171 A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


HTMLText_DA0115D0_5BC6_B529_41AD_339C6688E2F8.html =
Ultime rose
1952


olio su tela
cm 59,5 x 50
HTMLText_DA01C5D1_5BC6_B52B_41D6_849213343C90.html =
Nella tela realizzata nel 1952 Balla raffigura un mazzo di Ultime rose dai colori a contrasto (rosso – rosa – giallo) nel solito vaso trasparente appoggiato sul solito tavolino d’ottone che riflette la luce: ora inserisce anche la nota cromatica scura del portacenere in primo piano. Lo sfondo è creato con a destra un velo dai colori cangianti-chiari del rosa e del verde dei fiori, mentre a sinistra si intravede parte della cornice gialla di un possibile quadro.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Lav 19 \ 70A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla – i fiori dipinti da un artista, 19 maggio-7 giugno 1980, Roma, Galleria San Marco, catalogo della mostra, ripr. in copertina


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 466-467, n. 1054
HTMLText_DA0665D2_5BC6_B529_41CA_7EA98C576510.html =
La copertina del catalogo della mostra alla galleria San Marco di Roma
HTMLText_DA214C1B_5A3D_9B5F_41B1_3A993B52DE7E_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_DA21CC26_5A3D_9B69_41C9_6599ACB224B2_mobile.html =
Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_DA262C14_5A3D_9B29_41D2_19018D0B015F_mobile.html =
Ultime rose
1952


olio su tela
cm 59,5 x 50


Nella tela realizzata nel 1952 Balla raffigura un mazzo di Ultime rose dai colori a contrasto (rosso – rosa – giallo) nel solito vaso trasparente appoggiato sul solito tavolino d’ottone che riflette la luce: ora inserisce anche la nota cromatica scura del portacenere in primo piano. Lo sfondo è creato con a destra un velo dai colori cangianti-chiari del rosa e del verde dei fiori, mentre a sinistra si intravede parte della cornice gialla di un possibile quadro.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria, Roma 1993 [Lav 19 \ 70A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma


Esposizioni
Giacomo Balla – i fiori dipinti da un artista, 19 maggio-7 giugno 1980, Roma, Galleria San Marco, catalogo della mostra, ripr. in copertina


Bibliografia
G. Lista, Balla, Edizioni Fonte d’Abisso, Modena 1982, pp. 466-467, n. 1054
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Mauris aliquet neque quis libero consequat vestibulum. Donec lacinia consequat dolor viverra sagittis. Praesent consequat porttitor risus, eu condimentum nunc. Proin et velit ac sapien luctus efficitur egestas ac augue. Nunc dictum, augue eget eleifend interdum, quam libero imperdiet lectus, vel scelerisque turpis lectus vel ligula. Duis a porta sem. Maecenas sollicitudin nunc id risus fringilla, a pharetra orci iaculis. Aliquam turpis ligula, tincidunt sit amet consequat ac, imperdiet non dolor.
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Superati gli ottant’anni, Balla si ritrova carico di un bagaglio pittorico unico da esternare su qualsiasi pezzo di carta gli capita a tiro: chiuso nella sua abitazione di via Oslavia, accudito dalle “Vestali” Luce ed Elica, schizza e realizza i paesaggi della campagna romana. Ricorda la figlia Elica: “Disegna, le mie letture lo calmano: quando vuole disegnare sta meglio; gli porgo la penna, l’inchiostro di china, l’acqua e lui traccia con mano ferma piccoli paesaggi sui cartoncini dei biglietti d’invito. Sono paesaggi che ha dipinto. Ritorna ai paesaggi fantastici eppure così reali che sembra di aver visto quei luoghi in qualche parte. Alberi e prati sempre in questi ultimi segni che la sua mano traccia ancora nei momenti migliori” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, pp. 316-317).


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Sogg19\61A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
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Paesaggi romani
1956 ca.


china su carta
mm 200 x 110, mm 180 x 210, mm 200 x 140
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
HTMLText_F89534FF_5A5E_74D7_41B8_2D66EDF8612B_mobile.html =
Paesaggi romani
1956 ca.


china su carta
mm 200 x 110; 180 x 210; 200 x 140


Superati gli ottant’anni, Balla si ritrova carico di un bagaglio pittorico unico da esternare su qualsiasi pezzo di carta gli capita a tiro: chiuso nella sua abitazione di via Oslavia, accudito dalle “Vestali” Luce ed Elica, schizza e realizza i paesaggi della campagna romana. Ricorda la figlia Elica: “Disegna, le mie letture lo calmano: quando vuole disegnare sta meglio; gli porgo la penna, l’inchiostro di china, l’acqua e lui traccia con mano ferma piccoli paesaggi sui cartoncini dei biglietti d’invito. Sono paesaggi che ha dipinto. Ritorna ai paesaggi fantastici eppure così reali che sembra di aver visto quei luoghi in qualche parte. Alberi e prati sempre in questi ultimi segni che la sua mano traccia ancora nei momenti migliori” (E. Balla, Con Balla, Multhipla, Milano 1986, pp. 316-317).


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Sogg19\61A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_FC32DB58_5A42_9DD9_41C1_BECE653563A2.html =
Ultimi disegni trittico col ponticello
1956 ca.


china su carta
mm 125 x 85, mm125 x 170, mm 125 x 85
HTMLText_FC34FB60_5A42_9DE9_41D5_1F7EE0A16370.html =
In questo trittico, solo il disegno centrale rappresenta il Ponte del Diavolo a Vulci: è uno di quei paesaggi visti talmente tante volte e che ora, chiuso nella sua abitazione romana, diventa fantastico attraverso quel segno dato con la china in modo talmente futuristico da renderlo vivo fino a trasportarci nella campagna romana, dove c’è l’antico ponte di pietra a Vulci.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Corr 11 \100A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
HTMLText_FF92C3ED_5A46_6CFB_41A7_AB06D6583E9C_mobile.html =
Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Ultimi disegni trittico con ponticello
1956 ca.


china su carta
mm 125 x 85, mm 125 x 170, mm 125 x 85


In questo trittico, solo il disegno centrale rappresenta il Ponte del Diavolo a Vulci: è uno di quei paesaggi visti talmente tante volte e che ora, chiuso nella sua abitazione romana, diventa fantastico attraverso quel segno dato con la china in modo talmente futuristico da renderlo vivo fino a trasportarci nella campagna romana, dove c’è l’antico ponte di pietra a Vulci.


Storia
Casa Balla, Roma; fino alla divisione testamentaria Roma 1993 [Corr 11 \100A]. Luce Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]. Collezione privata, Roma
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Genio Futurista - studio
1925 ca.


matita su carta
mm 220 x 330


L’opera è un primo studio preparatorio per il grande dipinto realizzato da Giacomo Balla su tela d’arazzo per essere esposto nella sala della “Exposition Internationale des Arts Decoratifs” a Parigi nel giugno del 1925, insieme a Mare Velivolato, Farfalle in movimento e Fiori futuristi. Nella cartolina del 10 giugno inviata alla famiglia a Roma, Balla scrive: “Gli arazzi tutti arrivati benissimo. Tutto fatto. Il più bello è il Genio Futurista”.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]
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Progetto per quadro e cornice
1933-1934


matita e acquerello su carta
mm 440 x 640


Il progetto rappresenta uno studio di un paesaggio dove la natura continua sulla cornice dipinta: in alto nuvole e chiome si richiamano mentre le corolle dei balfiori spuntano sul verde del prato sottostante. Il progetto viene realizzato su retro della tavola fuori testo della rivista “Futurismo” del 26 marzo 1933 con l’immagine dell’Autocaffè; pertanto il progetto è da datare dopo il 1933.


Storia
Casa Balla, Roma. Francesca Marcucci Tosti, Roma [2006]


Esposizioni
Giacomo Balla, 1894-1946 da io Balla a Ball’io, maggio-giugno 2000, San Paolo (Brasile), Pinacoteca di Stato (poi Montevideo, Buenos Aires, Cordoba, Recife, Santiago del Cile e Città del Messico, 2000-2001), a cura di M. Verdone e R. Miracco, catalogo mostra, Delta Grafica, Città di Castello 2000, p. 136, n. 92 ripr. (Progetto per quadro e cornice)
## Media ### Title panorama_824CF872_CFC1_7947_41E5_F8EC7EFB8590.label = 12 panorama_82E0047A_CFC0_C947_41D2_43CAAD6789B2.label = 21 panorama_82E00728_CFC1_48C3_41E9_E6C7DC71FEBE.label = 15 panorama_82E007FD_CFC1_573D_41E0_1E527E2473B4.label = 14a panorama_82E00C5B_CFC0_F945_41C7_A3045D3D3E29.label = 20 panorama_82E00D9A_CFC0_DBC4_41E5_87F3737EF914.label = 18 panorama_82E00E6A_CFC1_3944_41A1_F43C3D4FE813.label = 16 panorama_82E00FCA_CFC1_7747_41C6_B38A3680CE74.label = 13 panorama_82E01A84_CFC3_59C3_41E8_8C0845ACB120.label = 26 panorama_82E01C32_CFC0_D8C7_41B8_06F164AA7117.label = 22 panorama_82E01F65_CFC1_574D_41D9_57F306CFE8A4.label = 14b panorama_82E052DD_CFC3_497D_41E4_515F4A32B5FC.label = 25 panorama_82E0BB2A_CFC3_38C7_41C5_ECD1ABD98CDA.label = 24 panorama_82E1C386_CFC0_CFCF_41C9_B6E27676D637.label = 23 panorama_82E1D621_CFC0_C8C5_41E1_6DF40423EDAB.label = 17 panorama_82E1F505_CFC0_C8CD_41E8_2C0F18684941.label = 19 panorama_A9A7A110_CFC1_48C3_41E5_AACB73E97EB4.label = 11 panorama_D28B563F_CB6B_DC83_41D8_6290294D28B4.label = 01 panorama_D8258D03_CB6B_AC83_41DA_FCD4E009B515.label = 02 panorama_D8417E18_CB6B_AC8E_41C7_B2BA87FAF3DC.label = 05 panorama_D846F86C_CB6B_B486_41E3_3B543B922F2C.label = 04 panorama_D84AC48F_CB6B_5D82_41C7_BC68DC5E3D19.label = 06 panorama_D85BA2C2_CB6B_B582_41E2_EAB4207794E3.label = 03 panorama_D8635C7C_CB6B_6C85_41E8_FBB41C3EA76D.label = 10 panorama_D8758A1F_CB6B_5483_41E6_CB10FFB0DCAB.label = 07 panorama_D879D65F_CB6B_7C83_41E8_08EC3962D042.label = 09 panorama_D87F6FD5_CB6B_6B87_41DE_3B00CF7FB6EF.label = 08 panorama_D9C8A5F0_CB6D_5F9D_41C4_4AD2F85C1B67.label = A panorama_D9E0CEEA_CB6D_6D8D_41E5_76F8A6266C61.label = E panorama_D9E658EA_CB6D_758D_41E1_BE9F3FAD7F05.label = D panorama_D9F29C7D_CB6D_6C87_41C5_BF9035C67C96.label = B panorama_D9FDB2E2_CB6D_75BD_4196_4EB3385497E1.label = C ## Action ### URL LinkBehaviour_C97DD3A5_E855_F8A1_41BE_A2B1D97A9F53.source = https://www.facebook.com/galleriaarte.russo LinkBehaviour_C97DE3A5_E855_F8A1_41D0_B2B7E5B08984.source = https://www.instagram.com/galleriarusso LinkBehaviour_CD7A9A02_E8DD_8B63_41BA_B37D745EAFD2.source = https://www.instagram.com/galleriarusso/?hl=it LinkBehaviour_CD7B6A02_E8DD_8B63_41DC_4FB6B7FAC733.source = https://www.facebook.com/galleriaarte.russo