Fausto Pirandello

Biografia

Trascorse l'infanzia tra Roma e le vacanze in Sicilia, terra che gli infonderà la passione per quelle tonalità che saranno poi tra le caratteristiche inconfondibili della sua pittura. Nel 1917 riceve la chiamata alle armi, tra i Ragazzi del '99, ed è costretto ad interrompere gli studi classici anche se non viene immediatamente inviato al fronte per motivi di salute. Dopo la guerra non riprende gli studi e manifesta la volontà di dedicarsi alla scultura anche se, sempre per problemi legati alla salute, sarà costretto ben presto a passare alla pittura. È quindi del 1920 la decisione di lasciare definitivamente la scultura e dedicarsi interamente alla pittura. Nel 1922 si iscrive infatti alla Scuola d'Arte agli Orti Sallustiani, aperta a Roma da Felice Carena, Attilio Selva, e Orazio Amato, che frequenterà fino al 1923. Qui conosce i pittori Emanuele Cavalli, Onofrio Maritnelli, e Giuseppe Capogrossi, con i quali trascorre lunghi soggiorni estivi ad Anticoli Corrado. Felice Carena è colui che introduce realmente Pirandello nel mondo di Anticoli Corrado, paese dell'Alta Valle dell'Aniene molto popolare fra gli artisti dell'epoca alla ricerca di paesaggi pittoreschi e modelle di posa, e dove nel 1924 Fausto apre il suo primo studio di pittura. Nel 1925 Pirandello fa la sua prima apparizione in pubblico alla III edizione della Biennale Romana, con l'opera Bagnanti e l'anno successivo alla XV Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con Composizione, rassegna che lo vedrà esporre con continuità dal 1932 al 1942. A Parigi frequenta il gruppo degli Italiens de Paris (specialmente Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis), conosce più da vicino le opere di Cézanne, dei cubisti (Picasso e Braque) e dei pittori della Scuola di Parigi (l’École de Paris) esposti nelle Gallerie più in vista della città.  La sua prima esposizione parigina è insieme a Emanuele Cavalli e a Francesco Di Cocco, in casa della contessa Castellazzy-Bovy; in seguito alla Galerie Vildrac (1929), dove allestisce la sua prima vera personale e a cui segue una seconda personale all'estero, a Vienna, nel 1929. Nel 1930 torna definitivamente a Roma. Durante gli anni Trenta espone con frequenza alla Galleria di Roma, alle Sindacali del Lazio e alle Quadriennali Romane e si lega, pur mantenendo sempre un percorso individuale, all'ambiente della Scuola romana, all'interno della quale sarà più vicino al gruppo dei cosiddetti 'tonalisti' come Giuseeppe Capogrossi, Emanuele Cavalli e Roberto Melli. Nel dopoguerra si intensifica l'attività espositiva, con regolari partecipazioni alle Quadriennali Romane, alle Biennali di Venezia e presso Gallerie private, e non solo nelle città di Roma e di Milano. Durante gli anni Cinquanta partecipa a numerose esposizioni in Italia. Espone le sue opere in numerose ed importanti rassegne personali (come l'antologica di Palazzo Barberini, a Roma, nel 1951) e collettive in Italia e all'estero, ottenendo ancora molti riconoscimenti: riceve il Primo Premio alla VI edizione della Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma del 1951, il Premio Gualinonell'ambito della XXVI Biennale di Venezia del 1952 (che gli dedicherà una sala personale nell'edizione del 1956), il Premio Marzotto, nel 1953, e nel 1957 il Premio del Fiorino. Nel 1955 Pirandello terrà la sua prima personale negli Stati Uniti, presso la Catherine Viviano Gallery di New York. Durante gli anni Sessanta sono ancora numerosi i riconoscimenti nazionali per la sua lunga carriera di artista: nel 1960 Pirandello è infatti tra i pittori della Scuola Romana premiati alla XIII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, nel 1964 riceve Premio Michetti e nel 1967 il Premio Villa. L'originalità della sua pittura è orientata verso un realismo del quotidiano che si manifesta negli aspetti anche più impietosi e spiacevoli, esprimendosi mediante una materia pittorica densa e scabra. La sua visione, sostanzialmente intellettualistica, traduce tuttavia il dato naturalistico anche più brutale in una sorta di realismo magico di sapore arcaizzante e metafisico. Il suo stile spazia dal cubismo, al tonalismo, a forme realistico-espressioniste. Fausto Pirandello muore nella sua città natale, Roma, il 30 novembre 1975, all'età di 76 anni.