Duilio Cambellotti

Biografia

Duilio Cambellotti nasce a Roma nel 1876. Apprende i primi rudimenti dell'arte nella bottega del padre Antonio, intagliatore e decoratore, e si dedica alle arti applicate realizzando per ditte italiane e straniere oggettistica, lampade, manifesti pubblicitari e gioielli Art Nouveau. Tra il 1901 e il 1902 è fra gli artisti selezionati per illustrare la Divina Commedia edita da Vittorio Alinari a Firenze e inizia a collaborare con alcuni importanti riviste d’arte e cultura (Novissima, Fantasio, L’Avanti della Domenica, ecc.) e con diverse case editrici (Bemporad, Mondadori). Nel 1905 esegue le illustrazioni per il volume di poesie Come le nuvole. Artista poliedrico entra ben presto in contatto con i circoli artistici ed intellettuali della capitale, frequentando Gino Severini, Umberto Boccioni, Vittorio Grassi e Umberto Bottazzi. Proprio con Grassi e Bottazzi dà vita alla settimanale La Casa (1908-1911) e si dedica alla decorazione di villini e case private (Casina delle Civette, Villino Vitale).
Legato da profonda amicizia con Alessandro Marcucci e con gli scrittori Giovanni Cena e Sibilla Aleramo, condivide con loro idee socialiste promuovendo la costruzione di scuole nella campagna romana e di un sistema didattico per i contadini (Sillabario per le scuole dell’Opera contro l’analfabetismo, Roma, le scuole per i contadini dell’Agro Romano e delle Paludi Pontine, 1912) e organizza la Mostra dell’Agro Romano nell’ambito dell’Esposizione Universale di Roma del 1911.
L’incontro con Ugo Falena, direttore del nuovo Teatro Stabile di Roma, gli apre le porte all’attività teatrale, alla quale si dedicherà per tutta la sua lunga carriera, realizzando costumi e scenografie (Giulio Cesare di William Shakespeare, 1906; La Nave di Gabriele D’Annunzio, 1908; Agamennone di Eschilo, 1914) e collaborando per oltre trent’anni con il Teatro Greco di Siracusa.
Fra il 1910 e il 1914 insegna presso la Scuola di Arte applicata di Civita Castellana, quindi presso la scuola femminile professionale Regina Margherita e infine all’Istituto di Belle Arti.
Dopo la guerra si dedica con successo anche all’attività scultorea e negli anni 1918-1920 nascono alcune delle sue più importanti creazioni, ispirate per lo più ai temi della campagna romana. Al 1919 risale la sua prima mostra personale alla Bottega d’Arte Moderna di Roma.
L’intensa attività espositiva si accompagna, durante tutta la sua lunga carriera, ad una produzione particolarmente prolifica che spazia in molteplici campi: xilografia, decorazione, illustrazione, scenografia, scultura.
Nel 1930 è nominato Accademico di San Luca. Nel dopoguerra moltissime sono le commissioni, in varie città italiane, per monumenti commemorativi o funerari e per incarichi pubblici: decorazione dell’Ente dell’Acquedotto Pugliese (Bari, 1931), del Palazzo della Prefettura (Ragusa, 1933), del Palazzo del Governo (Latina, 1934-1937).
Muore a Roma nel 1960.